Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

il valore creativo della parola

 Caro lettor del mattino, altre volte qui ho parlato del Lògos greco o del Verbum. La Parola. Un termine che nella filosofia greca, fin da Anassagora, ha assunto un’importanza centrale come entità creatrice, e nella Scrittura cristiana fondativa (vangelo di Giovanni) come figura del Figlio, il Verbo. In Genesi 1 troviamo il “bereshit barà (da dabar, parola) elohìm“, cioè in principio Dio creò. Il “dire di Dio” è dunque parola creatrice. Dire è creare. Dire è dare alla luce non…

Continua a leggere

18

Caro lettore, il numero dice la maggiore età, oppure il simbolo binario dei dentro o fuori, del “o con noi o contro di noi”, il numero di un pazzesco manicheismo contemporaneo, il famoso articolo 18 della Legge numero 300 del 20 Maggio 1970, denominata “Statuto dei Diritti dei Lavoratori”, redatta dal professor Gino Giugni, socialista, e fortemente voluta dai Ministri del lavoro Giacomo Brodolini,  socialista, e Carlo Donat Cattin. democristiano di sinistra ed ex sindacalista della Cisl, votata dal Centrosinistra…

Continua a leggere

Una casa a forma di casa, l’erba e un po’ di vento tra le fronde, infine

Cari Pietro e Luigia, vi chiamo per nome, ma siete il mio papà e la mia mamma. A chi se non a voi posso dire che -forse- dopo trent’anni torno a casa. Sono stato a lungo in un paese lontano, come il figliol prodigo dell’evangelista Luca, un paese lontano che era un appartamento al secondo piano di un condominio strano. Parallelepipedo con colonne, “Ville sospese” hanno avuto il coraggio di chiamarlo. Negli interstizi del tempo sono stato anche via più…

Continua a leggere

Quella forma leggiadra…

Cari ragazzi che forse qui indugiate, “L’inizio di un verso di John Keats m’ispira/ lenti pensamenti come nastri al vento leggiero di settembre/ dico leggiero e pur così triste/ perché porta il canto sempre più fioco di chi è andato via,/ via come un turbine silente e inconsapevole.” Scrivo di quei due ragazzi volati giù dal terrazzo a Milano, lui vent’anni e lei un anno di meno. “Se mi lasci muori con me, provando per qualche istante la tristezza infinita…

Continua a leggere

della responsabilità

Caro lettore, ti propongo la citazione di Marchionne a Cernobbio il 5 settenbre scorso, l’antitesi di “FAR ACCADERE LE COSE”, che fa pensare. “C’era un lavoro importante da fare -e a Ognuno fu chiesto di farlo. Ognuno era sicuro che Qualcuno lo avrebbe fatto. Ciascuno poteva farlo, ma Nessuno lo fece. Qualcuno si arrabbiò, perché era il lavoro di Ognuno. Ognuno pensò che Ciascuno poteva farlo, ma Nessuno capì che Qualcuno non l’avrebbe fatto. Finì che Ognuno incolpò Qualcuno perché…

Continua a leggere

le “realtà” parallele

Cari ragazzi (che eventualmente intercettate il mio blog), qui ho trattato varie volte il tema della “presenza a se stessi”, o della consapevolezza di vivere soggettivamente, ciascuno, la propria incomparabile e unica e irriducibile vita. Ho proposto la tesi dei “due sguardi”, o a) dell’esigenza di avere presente il senso del “presente-che-scorre”, dal nostro mero punto di vista, e che va vissuto pienamente come “verità” inconfutabile dell’esistenza, e b) dell’altra esigenza di pensare alla vita anche come a un…

Continua a leggere

Le voci di dentro

Caro lettore, in un bar a bere uno spritz, leggendo Pietro Citati su Kafka e Milena Jesenská, penso che gli incontri e gli ascolti delle persone sono alcune delle vie maestre della relazione interumana. Più importanti delle parole che si dicono, del loro significato e del senso che produce un discorso, sono i suoni delle voci che dicono le parole. Lì nel bar sento la banconiera parlottare con un avventore: una prima battuta qualsiasi, risposta dell’avventore, ultima parola della banconiera.

Continua a leggere

Ratio et amentia

Caro lettore, nel titolo cito la ragione e la follia, non a caso: infatti, succedono cose che fanno quasi pensare allo scatenamento dello spirito del male, come racconta Giovanni nell’Apocalisse (che significa “rivelazione” non “catastrofe”, o giornalisti e titolisti da strapazzo!) a Patmos, o, se lasciamo perdere questa dimensione, al nostro essere ancora ai primordi come umanizzazione (altrove parlo di ominizzazione, ma è quasi lo stesso). James Foley decapitato in diretta da tale “John” da Londra, e sappiamo che molti giovanotti occidentali…

Continua a leggere

L’Italia non è “il paese”

Caro lettore, di quanto sto per dire qui altre volte ho parlato, a volte con ironia, a volte con rabbia. Veramente non capisco: viaggiando ascolto la radio, e spesso dibattiti politici. guardo la tele e il web. Chiunque parli,  politici, giornalisti, economisti, sindacalisti (a proposito, che paura quando Camusso, Bonanni e Angeletti promettono tuoni e fulmini per il “paese” questo autunno!) quando ha da citare l’Italia, immancabilmente, indefettibilmente, certamente, invariabilmente, prevedibilmente, vergognosamente (mi fermo qui con gli avverbi perché mi annoio…

Continua a leggere

Il nulla, o meglio, il delirio

Caro lettore, preciso subito che qui non tratterò del nulla logico (sappiamo che in fisica e metafisica il nulla non si dà, e in matematica lo zero ha un’importanza e funzioni fondamentali), un po’ perché l’ho già trattato in precedenza, ma soprattutto perché… l’ho trovato! L’ho trovato in un book romanzo premiato da uno dei premi (indulgo alla cacofonia) più premianti d’Italia, lo Strega. Come ho già fatto “recensendo” qualche tempo fa il “grande” Dan Brown, qui replico con Exit…

Continua a leggere