Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

senti l’estate che torna

Caro papà, …eri tu che uscivi stamani dal sentiero di ripa del fiume Torsa, bicicletta a mano e retino da pesca, quello che usavi per le anguille? Eri tu? Stivali sotto il ginocchio per poter mettere i piedi in acqua e camicia a quadri, cappelluccio stretto, sguardo silente. Eri tu. Io venivo dal Borgo rurale di Rivalta di cui mi avevi parlato, quattro edifici ancora robusti circondati da alberi di susino e di fico. Perfino un melo selvatico lungo…

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le voci del sabato

 Caro lettor del sabato, come diceva il Maestro “(…) Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato”  (Marco 2, 27). Pertanto anche questo sabato è per l’uomo, per me che scrivo e leggo, per te che leggi e scrivi, anche se non ti conosco. Non so che scrivi, che pensi, che dici, che voce hai, che volto, dove abiti e dove cammini. Io lo racconto qui talora. Oggi mi son liberato del lavoro: camminerò…

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Oltre il limite o dentro?

Caro lettor del primo meriggio. Carlo Lissi ha ucciso a coltellate la moglie e i due figlioletti, perché aveva una passione per un’altra donna, ha detto. A Motta Visconti, nei dintorni di Milano è accaduto un fatto che mette in questione molti convincimenti radicati nel comune sentire. Un uomo giovane, professionista informatico, sposato con una donna economicamente autonoma, bella casa, due figli, li ammazza e poi va da amici a vedere la partita dell’Italia. Torna a casa, chiama i…

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“Non lascio l’Italia a Mineo”

Caro lettor del venerdì, non so se sei tra i più assidui di questo periodico che intasa la rete da ormai cinqu’anni, e forse sai che non mi sento affine a Renzi e viceversa, per tante ragioni: modo di fare un po’ guascone, semplificazioni espressive, metafore elementari che mi annoiano, tono a volte roboante, però… se devo confrontarlo con i suoi poco convinti adepti, minoranza o meno che siano nel PD, me lo sento più vicino. Restando Renzi uno con…

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le virtù private e le virtù pubbliche

Nell’antica Roma, caro lettore, che era maestra di umanità e non solo conquistatrice, venivano insegnate le virtù del cittadino, suddividendole in private e pubbliche. Leggendo l’elenco che qui sotto propongo viene quasi un capogiro, pensando alla dimensione morale dei personaggi coinvolti nelle bruttissime storie di tangenti e corruzione a Venezia, ma non solo: la mappa italiana ne è molto fornita. Né ci può consolare la teoria del “mal comune“, visto che la corruzione alligna ovunque, in tutti gli stati…

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la bellezza e gli imbecilli

Caro lettor della domenica, ieri pomeriggio, tra migliaia di brave persone che aspettavano i ciclisti del Giro d’Italia sull’erta salita dello Zoncolan, ho visto alcuni imbecilli. Sì, non possono essere che così definiti: imbecilli. L’imbecille è colui che ha bisogno del baculum, del bastone, per sostenersi. Ma in questo caso è metafora per dire che vi è chi necessita di un bastone per ovviare alla debolezza di mente. Ecco un breve elenco di imbecilli: imbecille è chi sventola la…

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italia amata italia

Carissimo lettor notturno, nel cimitero grande di Udine leggo un’epigrafe: “Alla cara ed acerba memoria/ di Amelia baronessa De Schweiger-Dürnstein,/ nata Gruber il dì 5 Luglio 1843/ e spirata nell’amplesso di Dio/ il dì 3 Luglio 1862,/ il consorte, i genitori, la sorella/ inconsolabili/ posero.” Diciannove anni di vita, già sposata, poverina. In Friuli l’est, il nord, il sud e l’ovest si incontrano, sui tre confini, dove la slavitudine, il germanesimo e la latinità si sfiorano, confondono, si fondono.

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Un premio Nobel indegno

Riporto letteralmente dal web odierno “Gli Italiani sono autolesionisti, continuano a ingoiare merda. Grillo non ha colpe, gli italiani hanno votato contro persone oneste“. Il premio Nobel è convinto di parlare con Gianroberto Casaleggio al telefono e si lascia andare ad una serie di commenti coloriti sull’esito delle elezioni, ma in realtà all’altro lato della linea telefonica non c’è il cofondatore del M5S ma un suo imitatore (il carissimo Andro Merkù, che conosco) della trasmissione radiofonica “La Zanzara“. “La…

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beatificazioni in vita

…e meno male, caro lettor serale, che almeno la Chiesa oggi non beatifica e santifica in vita i propri campioni, ché c’è già il mondo laico e laicista che lo fa: con tutte le forme di divismo e di eroicizzazione. In passato, specialmente verso la fine del cosiddetto Medioevo, la Res publica Christiana si trovò a fare i conti con “santi taumaturghi” e “sante profetesse”, con streghe e stregoni, che imperversavano. Paolo VI eliminò dal santorale cattolico forse qualche…

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esser-uomo

“Figlio mio/ poeta dolcissimo/ carme caro/ non ti abbiamo perduto/ non ti perderemo mai.” L’epigrafe oggi mi coglie e mi sorprende per strada, d’un tratto, all’improvviso, Enrico a ventidue anni muore, scegliendo. Papà e mamma di Enrico hanno colto il senso, scrivendo poche parole spezzate dall’infinito-dolore e intrise di speranza. “(…) di poco inferiore agli angeli (…), canta il Salmo 8: angelo era ed è ora -del tutto- Enrico, così come sono demòni altri umani. “Un roditore è l’uomo, modifica ogni cosa.

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