Caro lettor del sabato, spesso ci si domanda se sia plausibile una “Scienza morale”o un’Etica a basi scientifiche. E’ un quesito classico: per i pensatori antichi senz’altro lo era, poiché la scienza era intesa come epistéme, una forma di conoscenza strutturata secondo la logica e dunque la possibilità di argomentazione. Da ciò si evinceva una certa possibile “oggettività” del giudizio etico.[1] Il pensiero moderno e contemporaneo, invece, ha messo in questione la scientificità[2] del sapere…
lettera
I “burocretini”
Caro lettor d’inizio primavera, mio papà, quando doveva spiegarmi di uno che “se la tirava” ma non valeva niente mi diceva sempre: “Chel lì al’è un grȃt par sore il mùs” (trad. dal friulano: quello lì è un grado sopra l’asino, con tutto il rispetto per il nobile animale, ndr). Uno del genere mi è sempre sembrato il “caporal maggiore” (urca che grado!) Salvatore Parolisi, quello condannato per l’omicidio di sua moglie. Mi faceva venire l’orticaria quando in tv lo…
I “benaltristi”
Caro lettor notturno, essi sono innumerabili, una folla, una legione, un’orda, una moltitudine a perdita d’occhio: sono quelli che ad ogni proposta di riforma, rispondono che “ci vuole ben altro“, cioè quello che si propone non basta, e allora è meglio lasciare le cose come stanno. Gattopardi. Come o peggio del principe Salina di Tomasi di Lampedusa. Per costoro l’importante è che tutto faccia finta di cambiare. Il “ben altro” è costituito innanzitutto dal loro pensiero, che non è…
L’aradio
Viaggio molto e la radio mi tiene compagnia, caro lettor sottile. Canali musicali ascolto, tipo Virgin, oppure radio più “impegnate”. Allora, a seconda del momento, non disdegno Radio Maria e Radio Radicale. Ossimoro? Nooo. Radio Maria quando parlano i miei amici Padri domenicani, teologi fini e garbati: il padre Barzaghi, il padre Cavalcoli; perfino il padre Livio mi diverte, quando non fa il fissista anti-darwiniano, altrimenti mi urta. E poi Radio Radicale. Mi divertono, quando non esagerano con il…
Pietro e Amerigo
“(…) non era il tipo d’uomo che si perde in nostalgie da ricchi, (…) il suo lavoro quello che schianta e uccide (…) e già sentiva in faccia l’odore d’ olio e mare che fa Le Havre/ e già sentiva in bocca l’odore della polvere e della mina (…) un sogno lungo il suono continuo ed ossessivo che fa il Limentra (…) e Pavana un ricordo lasciato fra i castagni dell’Appennino (…) e fu lavoro e sangue e fu…
sorrisi stronzetti o stronzi sorridenti?
Caro lettor che navighi… ah che bel chiasmo! Van… qualcosa, sì quello lì, quello dell’Europa, quello che ha la particella genitiva fiammingo-germanica “van“, come van Beethoven e Van Basten (ambedue di ben altra tempra e valore), e che è la parte più significativa della sua personalità. Van Rompuy. Che cosa? E poi quell’altro, il portoghese “vino tinto” i capelli, pacioso falsetto come un maggiordomo vittoriano, chiamato Barroso. Eccoli là che sogghignano di Renzi, e quindi dell’Italia. Come nell’ottobre…
stupidario aggiornato
Caro visitator di questo sito, sai che m’appassiona il tema della normal stupiditate del homo che si dice sapiens. Tanti suoi esemplari, detti, atti, pensieri espressi per iscritto, fors’anche (certamente) anche talora i miei, sono sintomo ed espressione d’insipienza. Provo a elencar qualchedun di recenti fortune, e parto dal sindaco di Roma, whose name is Ignazio Marino, che proclama “chiudo la città“, e così sarà, se non si salda il debito. Quest’uomo è strano, cattolico pidino assunse fama ai…
mi son rotto del “paese”
caro lettor paziente, mi son rotto, mi son rotto di ascoltare l’espressione “in questo paese” con riferimento all’Italia, mi son rotto, perché è perfin più breve dire “in Italia“, più breve e più elegante, appropriato, patriottico, letterariamente conveniente… chi usa questo trito sintagma? un po’ tutti: giornalisti, politici, divulgatori di ovvietà televisive, perfino storici, politologi, sociologi e intellettuali vari, insisto: perché chiamare “paese” l’Italia? per corrispondere a land o country? per essere europei, uomini di mondo, insensibili alla terra…
PECCATO MORTALE
Caro lettor serale, per la dottrina classica il peccato mortale si configura come conseguenza morale di un atto malo ove vi sia: a) materia grave, b) piena avvertenza, c) deliberato consenso. Tali condizioni valgono anche per il processo di diritto penale. Vuol dire che occorre un atto di certa e grave malvagità, che chi lo compie sia pienamente in sé mentre lo compie, e che mentre lo compie il suo libero arbitrio sia il più possibile capace di decidere (per…
Morire per un ask o un tweet
Cari ragazzi, cosa vi succede? O cosa vi fate succedere? Come vi parlate? Vi parlate? Come? Vi ascoltate? Che vi prende quando insultate per telefono la vostra amica? Quando scrivete “ammàzzati“. Ma sapete che cosa è la morte? Che cosa è ammazzarsi? Per che cosa poi? Perché lasciate che quelle due vostre amiche si diano botte? E le filmate pure? Perché dite che è uno scherzo trascinare in bagno la vostra compagna di classe minacciandola con i piselli fuori? Avete…