Prima ancora che si registri lo scontro espressivo e semantico, presente nel dibattito politico e sui media, fra le espressioni genitore 1 e genitore 2 e madre e padre, faccio notare che la differenza radicale tra le due impostazioni giuridiche e burocratiche è eminentemente filosofica, mentre la divisione tra gli schieramenti politici di destra e sinistra è meramente di convenienza politica. E trovo che tutto ciò sia abbastanza assurdo, oltre che culturalmente di poco momento e molto sciatto. La sinistra…
meditazione
I vari tipi di “bastian contrario” e la “piaggeria” o “adulazione”, come suo… contrario. Questo “domenicale”, come ama chiamare i miei pezzi il mio caro amico Pierluigi, è particolarmente dedicato a un altro caro amico, che sta per candidarsi alla carica di Sindaco di Udine, per ragioni facilmente evidenti a chiunque stia un pochino attento alle relazioni umane
Nella mia vita ho conosciuto molte persone del primo tipo e anche persone del secondo tipo. Dico subito che mi danno più fastidio le seconde, perché le prime sono costantemente polemiche e spesso prolisse, ma “debellabili” abbastanza facilmente, mentre le seconde si insinuano con melliflua perseveranza nelle relazioni umane. Vi sono infinite variazioni sul tema, come negli spartiti musicali: da 1 a 100 uno può essere più o meno “bastian contrario”, oppure “piaggione”. Brontolo IL “BASTIAN CONTRARIO” Spesso i “bastian…
Cyrano de Bergerac, Panzeri et co. (“parte lesa” è l’Italia non il PD!), Sinisa Mihajlovic, e Pilutti
(omissis) Facciamola finita, venite tutti avantiNuovi protagonisti, politici rampantiVenite portaborse, ruffiani e mezze calzeFeroci conduttori di trasmissioni falseChe avete spesso fatto del qualunquismo un arte(omissis)Non me ne frega niente se anch’io sono sbagliatoSpiacere è il mio piacere, io amo essere odiatoCoi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco (testo di Francesco Guccini) (omissis) Venite gente vuota, facciamola finitaVoi preti che vendete a tutti un’altra vitaSe c’è, come voi dite, un Dio nell’infinitoGuardatevi nel cuore, l’avete già traditoE voi…
Malversazione, concussione, in latino “de repetundis”, cioè ricevere denari in cambio di favori, corrompendo altri soggetti che, o si fanno corrompere, oppure si propongono di corrompere
Arrivano tristi notizie da Bruxelles. Italiani indagati per avere accettato denari da potenze estere allo scopo di sostenere certi interessi. Cosa non nuova nel mondo della politica e della rappresentanza, con il contraltare talora complice dell’economia. Sulla Treccani troviamo la seguente definizione di questi fenomeni: Illecito penale distinguibile in diverse ipotesi: a) corruzione del cittadino da parte dello straniero (art. 246 c.p.): delitto contro la personalità dello Stato commesso dal cittadino che riceve o si fa promettere, anche indirettamente, dallo…
procedere, precedere, decedere, decidere, recedere, retrocedere, accedere, concedere, incidere, incedere, intercedere, uccidere,… cedere: concetti che stanno dentro il “dialogo”, il “colloquio” e la “conversazione” (che sono tre diversamente utilizzabili modalità comunicazionali e relazionali) tra gli esseri umani… e poi, su un versante diverso: “mettere a terra”, “portare a bordo”, “occorre un cambio di passo”, “quant’altro”, “tanta roba”, metafore modaiole, inefficaci e per me infastidenti, così come l’abusatissimo verbo “implementare” (che mi piace assai poco)
La radice verbale latina “caedere” (tr. tagliare, uccidere, colpire, es. caedere victimas: sacrificare vittime). costituisce il centro di significato e di senso di svariati verbi italiani, che si differenziano per il prefisso diverso: pro, pre, re, de,retro, ad, con, in, inter, uc,… i quali prefissi danno significati profondamente differenti a ciascun verbo. Tratto di un altro esempio, come quello recentemente commentato in questa sede, dell’ablativo assoluto, che attesta come la lingua latina sia in grado, assolutamente più di altre lingue,…
I dirigenti del PD, in vista del Congresso, dovrebbero vedere o rivedere lo splendido film di Mario Monicelli “I compagni”. Forse capirebbero che “essere di sinistra” significa avere ideali, correre dei rischi, resistere alle sconfitte senza perdersi d’animo, non perdere mai la fede nelle buone idee morali e politiche, stare dalla parte di chi ha di meno, sempre, soprattutto, ma senza pregiudizi verso chi ha-di-più, perché se lo è guadagnato non vivendo di rendita. Invece, la sinistra attuale (duole dirlo, quella rappresentata dal PD, perché non considero “di sinistra” il Movimento 5 Stelle, oggi guidato da un democristiano sotto mentite spoglie della peggior genia), si riconosce piuttosto negli stivali infangati e fasulli di Soumahoro e nell’auto-promozione della signorina Schlein, che compare dal nulla metafisico, o quasi, e vuole fare la “capa” da subito, chiarendo immediatamente che “ama una donna” (liberissima di farlo, ma qualificante zero virgola zero il suo valore politico, culturale e morale); si riconosce nel cosiddetto “diritto” al suicidio assistito (forse il proprio?); sostiene la formula “genitore 1 e genitore 2”; non si distingue con rigore dalla “cancel culture” delle Boldrini & Murgia, che vogliono togliere i monumenti ai Caduti di tutte le guerre dalle piazze italiane (vengano in Friuli a dirlo), sul cambiamento di sesso… avendo dimenticato tutta la storia della Sinistra, che da quasi due secoli si occupa dei diritti degli ultimi, senza dimenticare i doveri, come insegnava Mazzini, come hanno sempre sostenuto i socialisti riformisti, da Turati a Martelli (et usque ad meipsum, humilitate dicendo), ma anche i sindacalisti comunisti della Fiom storica… e potrei continuare ancora
Ringrazio il caro amico Claudio, mio antico compagno di liceo e professore di storia e filosofia dove… studiammo assieme tant’anni fa (seguìti da mia figlia Beatrice anni dopo), cui ho “rubato” la struttura dei contenuti del titolo, che ho solo un pochino parafrasato e implementato, perché li condivido in toto. Dopo tanti anni ci stiamo trovando d’accordo sul versante di un socialismo democratico e gradualista. Grazie a Dio lui non mi ha sorpassato “a destra” come hanno fatto in moltissimi…
La riflessione logica, l’ideologia sua nemica e il ballerino di quarta fila
Riflessione significa specchiamento, piegamento del pensiero su sé stesso. La riflessione può essere superficiale o radicale. A me non interessa quella superficiale che può essere chiamata anche solamente “chiacchiera”, attività aborrita da Martin Heidegger (cf. Sein und Zeit, 1927), di cui è pieno ogni angolo del mondo e delle vite di ciascuno. Personalmente ritengo la chiacchiera una delle attività umane più idiote e sgradevoli, mentre di ben altra caratura morale e utilità sociale è il colloquio o il dialogo rispettoso…
Il “dirittismo” è una “malattia psico-morale” vera e propria
Caro lettore, perdonami la scelta di questo orrendo neologismo, di cui non sono l’autore, ma forse uno dei primi utilizzatori: il “dirittismo”. Come tutti gli “ismi” pare essere qualcosa di sgradevole, di negativo, ed effettivamente lo è, come tutte le esagerazioni o deformazioni. Si tratta della de-formazione di “diritti”, i quali, concettualmente e storicamente di solito vengono collegati ai “doveri”. Storicamente, i “doveri” hanno sempre avuto la primazia sui diritti, fin dalle filosofie antiche, dall’etica aristotelica e stoica, da Seneca…
“Crisi”: in greco può significare, o inizio del declino, oppure riflessione per una ripresa (lettera al Partito Democratico)
Osservo le triste manovre in vista del congresso del PD: vecchi vizi immarcescibili, correnti che si affannano a presentare le “correnti” interne come centri di riflessione, ma sono sempre loci di distribuzione di posti di potere e di stipendi, candidature alla segreteria tra il risibile (De Micheli/ Provenzano / …) e il presuntuoso (Schlein, e chi è? 37 anni, pontifica di economia e di società dicendo ovvietà e vecchiume, come quando attacca il Jobs Act, lei che non ha mai…
Cieco-pacisti e figure di merda
Dispiace che molto “popolo” (forse l’80% del totale del popolo, secondo una realistica “gaussiana” fa parte del “popolo”), quello che non si accorge delle bestialità ciniche e volgari che qualche politico sostiene, continui a ignorare le bestialità stesse. Guarda un po’, caro lettore, mi riferisco, come già ho fatto millanta volte, all’ineffabile capo dei 5S, Conte Giuseppe, capace di sostenere “A” e il “suo contrario”, tesi logicamente contraddittoria (come ci ha insegnato Aristotele 2400 anni fa, all’incirca con queste parole:…