Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Un politico ignorante

Ora il sindaco di Roma mette il suo autografo su un registro comunale per attestare in qualche modo l’avvenuta unione tra due persone dello stesso sesso, addirittura sedici ieri. Non che tale atto abbia valore giuridico-legale, ma tanto è. Mi pare solo che non abbia avuto l’impudenza di chiamarli “matrimoni”, perché un residuo di etimologia classica gli alberga ancora nel capo. Ripeto ancora: queste persone hanno diritto alle stesse prerogative civili e patrimoniali delle coppie etero, siano queste famiglie o “di fatto”, ma…

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un padre imbecille

Ad Aci Catena in Sicilia un papà oggi ha picchiato l’insegnante di educazione fisica della figlia di terza media, perché le aveva chiesto di smettere di usare il cellulare durante la lezione. Non basta, prima era successo un altro fatto: siccome la piccola (si fa per dire) stava telefonando al “fidanzato”, sentendosi ripresa dall’insegnante, ha bellamente passato la telefonata al professore che si è sentito minacciare dal giovinastro (si può dire?). Un insegnante con trentanove anni di scuola, e quindi un uomo…

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always on the road

…mentre apprendo che Bea si porta da Sacile a Codroipo a Udine a Pordenone, per amicizia e musica, io son stato sul Matajur con Luca, ombre in cammino. Traversata di tutto il massiccio in un’ora e mezza, o poco più. Visuale sulle Giulie eccelse, dal Canin al Tricorno e fino al Monte Nero. In basso la profonda forra isontina; racconti partigiani sulle Malghe di Mersino, la sella slovena e poi la vetta pacificata nel 1947. Pranzo eccellente al Rifugio Pelizzo…

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Una casa a forma di casa, l’erba e un po’ di vento tra le fronde, infine

Cari Pietro e Luigia, vi chiamo per nome, ma siete il mio papà e la mia mamma. A chi se non a voi posso dire che -forse- dopo trent’anni torno a casa. Sono stato a lungo in un paese lontano, come il figliol prodigo dell’evangelista Luca, un paese lontano che era un appartamento al secondo piano di un condominio strano. Parallelepipedo con colonne, “Ville sospese” hanno avuto il coraggio di chiamarlo. Negli interstizi del tempo sono stato anche via più…

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in cammino

Gloria in excelsis Deo et in terra pax hominibus. cogliendo nella giornata incerta di settembre, penultimo giorno dell’estate, lo sguardo della montagna. In cammino. Mentre nel mondo accadono gli obbrobri e in Italia le facezie, noi saliamo. Mentre nel Vicino Oriente, tra petrolio e religione, si ammazzano esseri umani, e in Italia vecchie idee rallentano il cammino, noi cerchiamo oltre le nuvole. Mentre la debolezza prende le persone in basso, noi siam preda da libido locutoria: parliamo accompagnando i…

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Della per-malosità

Chi è il permaloso? Sono io permaloso? Se lo sono, quanto sono permaloso? Se qualcuno mi fa sentire permaloso, dimentico o conservo un sordo rancore permaloso? Se dimentico, in fondo non sono permaloso, ma se non mi passa sono permaloso. Caro lettore, tu sei permaloso? Io un poco sì, ma mi passa subito, e quindi, in fondo, non sono permaloso. Conosci qualche permaloso? Gli sei amico o esiti ad esserlo? E’ possibile essere amici di un permaloso? Domande fatte…

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Quella forma leggiadra…

Cari ragazzi che forse qui indugiate, “L’inizio di un verso di John Keats m’ispira/ lenti pensamenti come nastri al vento leggiero di settembre/ dico leggiero e pur così triste/ perché porta il canto sempre più fioco di chi è andato via,/ via come un turbine silente e inconsapevole.” Scrivo di quei due ragazzi volati giù dal terrazzo a Milano, lui vent’anni e lei un anno di meno. “Se mi lasci muori con me, provando per qualche istante la tristezza infinita…

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L’elogio della lentezza

Caro mio visitator gentile, ti scrivo soddisfatto di avere visto il mondo immenso da una cima, dal Monte Cuar, quinta solitaria, avamposto prealpino che dà sulla pianura e sul grande alveo del Tagliamento, lasciando intravedere il lontano luccichio del mare, perfin oggi, giornata settembrina infreddolita e silente. Visto il mondo e ciò che è tanto più grande e prima di noi: la montagna, gli scoscesi declivi, le acque lontane del torrente-fiume, il lago cristallino, occhio turchese dei tempi glaciali,…

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nottetempo

Nottetempo a volte si dorme e a volte no. Capita. Anche di alzarsi verso le 2,30, nell’ora del sonno più profondo, di doversi vestire in fretta, prendere l’auto e andare nella città per le grandi strade alberate deserte. Solo di tanto in tanto incrociando qualche nottambulo come te, che scheggia la notte con i fari alti, dimentico di tutto. Nottetempo è il silenzio che vibra, mentre l’auto rotola con rumore di fondo, e tu pensi a qualcosa, non sai neppur…

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