Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

della responsabilità

Caro lettore, ti propongo la citazione di Marchionne a Cernobbio il 5 settenbre scorso, l’antitesi di “FAR ACCADERE LE COSE”, che fa pensare. “C’era un lavoro importante da fare -e a Ognuno fu chiesto di farlo. Ognuno era sicuro che Qualcuno lo avrebbe fatto. Ciascuno poteva farlo, ma Nessuno lo fece. Qualcuno si arrabbiò, perché era il lavoro di Ognuno. Ognuno pensò che Ciascuno poteva farlo, ma Nessuno capì che Qualcuno non l’avrebbe fatto. Finì che Ognuno incolpò Qualcuno perché…

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le “realtà” parallele

Cari ragazzi (che eventualmente intercettate il mio blog), qui ho trattato varie volte il tema della “presenza a se stessi”, o della consapevolezza di vivere soggettivamente, ciascuno, la propria incomparabile e unica e irriducibile vita. Ho proposto la tesi dei “due sguardi”, o a) dell’esigenza di avere presente il senso del “presente-che-scorre”, dal nostro mero punto di vista, e che va vissuto pienamente come “verità” inconfutabile dell’esistenza, e b) dell’altra esigenza di pensare alla vita anche come a un…

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Le voci di dentro

Caro lettore, in un bar a bere uno spritz, leggendo Pietro Citati su Kafka e Milena Jesenská, penso che gli incontri e gli ascolti delle persone sono alcune delle vie maestre della relazione interumana. Più importanti delle parole che si dicono, del loro significato e del senso che produce un discorso, sono i suoni delle voci che dicono le parole. Lì nel bar sento la banconiera parlottare con un avventore: una prima battuta qualsiasi, risposta dell’avventore, ultima parola della banconiera.

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Vita semper vincit

Massimo: 1956-1983; Adelchi: 1952-1978; Eleonora: 1960-1980; Giacomo: 1971-1995, e potrei continuare. Nomi, date, volti giovani che sorridono oppure seriamente sembrano fissarmi, mentre mi soffermo per qualche istante. Visito spesso, viaggiando in bici, quei luoghi silenziosi che chiamiamo cimiteri, in greco “luogo del riposo”, e lì riposa anche la mia anima, vivente nel mio corpo. Di solito tutt’intorno solo fruscii, un vento leggero che muove le fronde dei cipressi o dei pioppi vicini. Qualche raro visitatore, spesso anziano o vecchio,…

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Ratio et amentia

Caro lettore, nel titolo cito la ragione e la follia, non a caso: infatti, succedono cose che fanno quasi pensare allo scatenamento dello spirito del male, come racconta Giovanni nell’Apocalisse (che significa “rivelazione” non “catastrofe”, o giornalisti e titolisti da strapazzo!) a Patmos, o, se lasciamo perdere questa dimensione, al nostro essere ancora ai primordi come umanizzazione (altrove parlo di ominizzazione, ma è quasi lo stesso). James Foley decapitato in diretta da tale “John” da Londra, e sappiamo che molti giovanotti occidentali…

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il tempo e il racconto

Caro e paziente lettore, ti propongo un testo non facilissimo, ma a cui sono affezionato, come punto di passaggio essenziale di un mio prossimo libro, a mo’ di  cordiale anticipazione… “Accanto alla metafora e al simbolo Ricoeur pone la questione del tempo,[1] e la considera partendo dalla lunga pista proveniente da Aristotele e Agostino, e finanche a Newton, Kant [che lo categorizza], Heidegger [che lo pone come sostrato del Sein] e Husserl. Il nostro propone il tessuto costituito da…

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…per un eros “quasi” redento

Caro lettore e cara lettrice, Affrontare di questi tempi un argomento come l’eros, pone problemi non banali, stante il significato e l’accezione che tale tema ha assunto nella contemporaneità. Lungi dall’essere considerato struttura esistenziale e agente vitale, così come è declinato nel platonismo storico e universale, eros è stato ampiamente banalizzato e  impoverito. Eros è stato ed è stolidamente abusato, degradato, ridotto a mercanzia o, come si dice oggi, elemento efficace e quasi indispensabile del merchandising cinematografico e letterario…

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l’odore del tempo

Caro lettor agostano e gentile lettrice, sentire come un’eco lontana  di tua sorella che dice, annusando un golfino della mamma “Ce bon odôr di mame“. Oppure ancora il racconto di un tempo lontano e favoloso, vissuto sulle montagne del confine, la mamma e il papà andati via troppo presto, e la nonna onnipresente, vicaria, potente. Ecco son passati gli anni in quella casa, silente come il tempo che non esiste, i passi della nonna risuonano nella mente come in un…

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La saggezza di Alce Rossa

Lo spettacolo offerto dalla politica e dalla burocrazia italiana è penoso. Mi ricorda un detto veneto, sentito spesso “No se pol“, cioè non si può. Nulla, per nulla e a nulla. L’inutilità di certi riti appare evidente: ascolto mentre viaggio, per Radio Radicale, la cronaca dei lavori senatizi sulla riforma. Impressioni: trombonaggine nei discorsi (la capogruppo di SEL, non ne ricordo il nome, facilmente dimenticabile come il volto), paura di perdere la poltrona ben remunerata (una minoranza chiassosa), insulti,…

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il paradiso degli asini

Chi visita questo sito, potrebbe pensare a una nuova “tirata” (qui non rara) in chiave ironico-sarcastico-satirica, a un fescennino sfogatorio, a un divertissement respiratorio e liberatorio. A una metafora, insomma, per rappresentare gli innumerevoli asini umani, che disonorano il nobilissimo quadrupede, impropriamente citato come figura retorica dei cretini. Ma qui voglio veramente parlare del “paradiso degli asini”, come sosteneva esser anche il grande San Girolamo, oramai trasferito a Betlehem, dove era impegnato nella traduzione in latino del Vangeli. E…

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