Questo luogo telematico non è solo vetrina per i miei scritti, aperta al mondo, ma anche un luogo di ospitalità. L’amico Fulvio Comin, in questa fase delle nostre vite è anche mio compagno di strada nella scrittura di un romanzo storico, che l’editore Albatros è stato disponibile a pubblicare: si tratta della storia di una famiglia ebrea che fugge da uno dei tanti pogrom antisemiti che accadevano in molte parti dell’Europa nel XVII secolo (e in molti altri tempi come…
memoria
Da immemorabili tempi le cronache estive hanno il loro “giallo”, dai tempi dello “scandalo Montesi/ Piccioni”, delle vicenda di Fenaroli/ Ghiani e Maria Martirano, dai tempi del delitto del bitter di Arma di Taggia… è come se il popolo dei lettori abbia bisogno di qualcosa di diverso, di piccante, e misterioso, di peccaminoso e delittuoso, di drammatico o addirittura di tragico, poiché il “male” permea la vita dell’uomo, inevitabilmente, facendo anche – a volte – risaltare il bene
Quest’anno il fatto è collocato in Sicilia, tra Messina e Caronia. Protagonisti: una gradevole signora poco più che quarantenne dal sorriso smagliante (almeno sul web), il suo figlioletto quattrenne, entrambi trovati morti dopo giorni di ricerche vane, il marito un po’ trendy, le comunità locali, gli inquirenti, i volontari che si offrono per ricercare i primi due scomparsi in modo finora inspiegabile, il carabiniere in pensione che trova un corpicino “dove nessuno lo stava cercando” (parole sue un po’ indispettite),…
Del giuoco del calcio e di altro. Gianni Brera riteneva che lo 0 a 0, cioè il pareggio a reti inviolate, fosse il risultato perfetto in una partita
Il gioco del calcio è, pare, il gioco di squadra più popolare del mondo. Vi sono anche dei prodromi di questo gioco con la palla risalenti addirittura al Medioevo. Dall’Alto Medioevo, fin dal IX secolo: Nennio, un monaco benedettino, lo cita nella sua Historia Brittonum, narrando del gioco che si teneva in Galles, dove dei ragazzi si dilettavano a giocare con una palla (di stracci?), chiamandolo pilae ludus. In Francia si riscontrano tracce del “gioco con la palla” nel 1147.
Quando Sigrid mi aggiustava il nodo della cravatta
Ragazzini vestiti da uomini eravamo. Al liceo, al nobile regio liceo-ginnasio, dove io ero – per alcuni – lì come per sbaglio. Unico, forse, figlio della classe operaia in quel luogo. Il Liceo Ginnasio Jacopo Stellini di Udine Gli altri compagni e compagne erano o figli e figlie di militari, o di professionisti, o di impiegati pubblici, o di commercianti. Ero, per le regole di classe di quegli anni, fuori posto. Anche la mia preparazione, dopo la terza media e…
La “non-dea” Atalanta, gasp, eph, sob, aiut, gulp, ops, cul de sac…
Onomatopee più o meno sono, molto disneyane, salvo la prima che, oltre a rappresentare uno stato d’animo di cui parlerò più avanti, così come delle altre onomatopee, è anche la contrazione giornalistica del cognome di un allenatore di calcio (Gasperini) molto, ma molto antipatico, anzi antipaticissimo e dalla voce un po’ stridula, squittente, quello dell’Atalanta, che giornalisti pigri e banali si ostinano a chiamare “dea”. Infatti, Atalanta, nella mitologia greca non era propriamente una “dea”, ma la figlia di un…
Conte&Conte e…
Conte, ma Paolo, quello buono, il cantautore genovese, perché degli altri due faccio volentieri a meno di interessarmi, anche se è difficile evitarli, tanto sono mediatizzati. Ambedue pugliesi, insopportabili per motivi diversi, nonostante la meravigliosa terra di provenienza. Caro lettor mio, ovviamente hai capito che mi sto riferendo al Presidente del consiglio dei ministri, Giuseppe, foggiano, e all’allenatore dell’Inter, Antonio, leccese. Paolo Conte Giuseppe Conte fino a due anni fa o poco più non lo conosceva nessuno, o quasi, ragazzo…
Orizzonti cangianti
Mi pare che Ludwig Wittgenstein sostenga la seguente tesi centrale: l’unico modo per conoscere il mondo e le cose dell’uomo è interessarsi alle “forme di vita”, lasciando perdere le fantasmagorie metafisiche o anti-metafisiche della filosofia classica e anche moderna: quindi, niente Aristotele e san Tommaso, niente Hegel e Schelling, forse solo un po’ di sant’Agostino che, nelle Confessiones, in qualche modo sembra anticipare alcuni temi delle riflessioni dell’Austriaco. Ma a volte mi viene qualche dubbio che il grande Austro abbia…
L’intelligenza imbecille
…è tipica di quelli che tirano giù le statue di Cristoforo Colombo a Baltimora o dove volete, che non sanno un acca della loro storia, quasi perfino ignorando dove stia di casa l’Europa. Gli americani USA hanno licei che crescono molti imbecilli e facoltà universitarie accessibili quasi solo ai benestanti. Uno dei risultati è la mancanza di quasi alcun senso e conoscenza della storia e l’abbattimento di statue e vestigia storiche. Se si ignora, non sapendo di ignorare si fanno…
I due Alex, simbolo di vitalità, e la giornalista portasfiga
Anni fa conobbi il primo dei due Alex di cui qui parlo. Era Alexander Langer, politico, giurista e filosofo sud Tirolese. Spesso si trovava nei pressi dell’ala ecologista del sindacato nel quale ho avuto un qualche ruolo per tredici anni. Di matrice cattolica e lottacontinuista era diventato il trait d’union tra la cultura ecologista germanica dei gruenen, i verdi e i primi vagiti dell’ecologismo italiano. Meraviglioso il suo slogan che contrapponeva tre concetti “duri” … ad altrettanti concetti “dolci”, cioè…
Fucilazione alla schiena
Neanche i più abietti… vien da dire, vengono ammazzati così. Galeazzo Ciano, De Bono et alii, dopo il processo di Verona furono fucilati alla schiena l’11 gennaio 1944, e non erano più abietti di chi li fucilava. Anzi, forse il termine “abietti” è esagerato per i su citati signori. I fratelli Attilio ed Emilio Bandiera nel Vallone di Rovito furono fucilati al petto dai Borbonici il 25 luglio 1944, come Gioacchino Murat il 13 ottobre 1815 a Pizzo Calabro,…