Il titolo è greve ma il sentimento viene da lontano, e non è il manifesto dell’antipolitica. Chi mi conosce sa quanto io sia distante dai grillismi e dai salvinismi, e da tutto ciò che è generico, banalizzante, culturalmente rozzo e contemporaneamente arrogante. Ciò che è culturalmente scarso fa il paio con l’inconsapevolezza del non-sapere e la conseguente prepotenza verbale e a volte non solo. I fatti di cronaca criminale che spesso registriamo, purtroppo, trovano il loro humus di coltura nella…
memoria
Don Roberto e “la carne di Cristo”
Lui definiva in questo modo gli ultimi, i poveri poveri, carne di Cristo. Teologicamente non è una bestialità. Per nulla. il “Corpo mistico” di Cristo è la Chiesa universale e il Popolo di Dio è la Chiesa, e viceversa. Il sillogismo semplice finisce con una necessaria conclusione: anche l’assassino del sacerdote è “carne di Cristo”. Paradossale? Sì, come è paradossale il Cristianesimo, che è – in senso stretto di filosofia religiosa – una non-religione, ma è la sequela di una…
Claudio racconta… un anno di scuola o quasi
Claudio è un professore di storia e filosofia del liceo Jacopo Stellini di Udine dove insieme, nella stessa classe e sezione, la F, studiammo mezzo secolo fa, più o meno, e dove decenni dopo si è diplomata anche mia figlia Beatrice. Da tempo sto cercando memorie scritte di quegli anni e da quei compagni di scuola, e le sto trovando, a partire da quelle di Nando (o Ferdinando) C., il più famoso studente/ gerundio di quel tempo e storico tutore…
Stare “sulla soglia” (della decisione)
…sulla casa, sulla vita, sulla scelta politica, sulla persona con cui condividere il più della propria vita, sul tempo da spendere per una cosa o l’altra. Si può stare sulla soglia in molti modi e luoghi. Senza varcarla, anche solo per guardare che cosa c’è oltre. In altri articoli presenti in questo sito ho già presentato il flusso mentale che porta alle decisione, secondo l’antropologia e la psicologia filosofica, soprattutto interpellando Aristotele e Tommaso d’Aquino, che è il seguente: cogitatio…
La “stufanza” della politica e della comunicazione mediatica mi annoia sempre più, e il 20 voterò SI’, anche se Prodi, Calenda e la Maraini (e chi se ne frega di loro tre) voteranno no
Stamane, mattutino di tarda estate, e fiacca, dopo una notte temporalesca di tuoni e fulmini, rivedendo in tv le solite facce bbanali (la doppia “b” non è un refuso), e ascoltando con pena i soliti discorsi triti della politica (quasi tutta e di quasi, ma quasi, tutti), mi son sentito stufo, e ho pensato che manca un termine per sostantivare tal sentimento. A corroborare tale senso di noia di quasi-schifo si aggiungono molti tra i professionisti della comunicazione, che…
Creta, Ano Viannos, la piazza delle esecuzioni
Questo luogo telematico non è solo vetrina per i miei scritti, aperta al mondo, ma anche un luogo di ospitalità. L’amico Fulvio Comin, in questa fase delle nostre vite è anche mio compagno di strada nella scrittura di un romanzo storico, che l’editore Albatros è stato disponibile a pubblicare: si tratta della storia di una famiglia ebrea che fugge da uno dei tanti pogrom antisemiti che accadevano in molte parti dell’Europa nel XVII secolo (e in molti altri tempi come…
Da immemorabili tempi le cronache estive hanno il loro “giallo”, dai tempi dello “scandalo Montesi/ Piccioni”, delle vicenda di Fenaroli/ Ghiani e Maria Martirano, dai tempi del delitto del bitter di Arma di Taggia… è come se il popolo dei lettori abbia bisogno di qualcosa di diverso, di piccante, e misterioso, di peccaminoso e delittuoso, di drammatico o addirittura di tragico, poiché il “male” permea la vita dell’uomo, inevitabilmente, facendo anche – a volte – risaltare il bene
Quest’anno il fatto è collocato in Sicilia, tra Messina e Caronia. Protagonisti: una gradevole signora poco più che quarantenne dal sorriso smagliante (almeno sul web), il suo figlioletto quattrenne, entrambi trovati morti dopo giorni di ricerche vane, il marito un po’ trendy, le comunità locali, gli inquirenti, i volontari che si offrono per ricercare i primi due scomparsi in modo finora inspiegabile, il carabiniere in pensione che trova un corpicino “dove nessuno lo stava cercando” (parole sue un po’ indispettite),…
Del giuoco del calcio e di altro. Gianni Brera riteneva che lo 0 a 0, cioè il pareggio a reti inviolate, fosse il risultato perfetto in una partita
Il gioco del calcio è, pare, il gioco di squadra più popolare del mondo. Vi sono anche dei prodromi di questo gioco con la palla risalenti addirittura al Medioevo. Dall’Alto Medioevo, fin dal IX secolo: Nennio, un monaco benedettino, lo cita nella sua Historia Brittonum, narrando del gioco che si teneva in Galles, dove dei ragazzi si dilettavano a giocare con una palla (di stracci?), chiamandolo pilae ludus. In Francia si riscontrano tracce del “gioco con la palla” nel 1147.
Quando Sigrid mi aggiustava il nodo della cravatta
Ragazzini vestiti da uomini eravamo. Al liceo, al nobile regio liceo-ginnasio, dove io ero – per alcuni – lì come per sbaglio. Unico, forse, figlio della classe operaia in quel luogo. Il Liceo Ginnasio Jacopo Stellini di Udine Gli altri compagni e compagne erano o figli e figlie di militari, o di professionisti, o di impiegati pubblici, o di commercianti. Ero, per le regole di classe di quegli anni, fuori posto. Anche la mia preparazione, dopo la terza media e…
La “non-dea” Atalanta, gasp, eph, sob, aiut, gulp, ops, cul de sac…
Onomatopee più o meno sono, molto disneyane, salvo la prima che, oltre a rappresentare uno stato d’animo di cui parlerò più avanti, così come delle altre onomatopee, è anche la contrazione giornalistica del cognome di un allenatore di calcio (Gasperini) molto, ma molto antipatico, anzi antipaticissimo e dalla voce un po’ stridula, squittente, quello dell’Atalanta, che giornalisti pigri e banali si ostinano a chiamare “dea”. Infatti, Atalanta, nella mitologia greca non era propriamente una “dea”, ma la figlia di un…