Caro lettor del sabato, qualcuno pensa che i due virgolettati del titolo siano sinonimi, ma non lo sono. Il concetto di “lavoro” si riferisce espressamente all’operare dell’uomo per acquisire materie prime, trasformarle e creare tutte le attività di servizio e di ricerca che rendono il lavoro stesso vendibile per la vita umana in generale e per creare reddito aziendale; il concetto di “posto di lavoro”, invece, si riferisce alla struttura organizzativa di un’azienda o di un ente, che prevede posizioni, ruoli,…
memoria
La realtà delle cose non è mai pigra, e ogni giorno è unico lungo il cammino infinito della vita
Noi umani numeriamo, classifichiamo, mettiamo in ordine, abbiamo bisogno di tassonomie, categorie, classi, ordini, famiglie di viventi, minerali, tipi di economia, di sistemi politici, di modelli sociali, di dottrine religiose, etc…, così ci mettiamo tranquilli, per modo di dire, pensando di avere tutto, o quasi, sotto controllo. Riusciamo perfino a pensare, nella nostra ansia di standardizzazione, che sia possibile “ingegnerizzare” in qualche modo anche la gestione delle persone nelle strutture organizzative, come ad esempio le aziende. Ma non è così,…
Chi fu più crudele, Alessandro il Macedone, il presidente Truman o il generale Westmoreland?
Caro lettor mio, qui non parlerò dei soliti Hitler e Stalin, Pol Pot o Hafez el Assad, tra molti altri dittatori e affini, oggettivamente crudelissimi e tali, ovviamente, anche secondo i racconti di riviste alla Focus o di programmi televisivi alla Voyager, che perseguono il “divulgatismo” culturale più vieto e fuorviante. Farò un confronto sintetico tra Alessandro il Grande, il presidente Harry Truman e il generale U.S.A. William Westmoreland, comandante in capo delle forze americane nella prima fase kennedyan-johnsoniana della orrenda guerra del…
Come il sole riflesso sulla superficie cangiante del mare
A pagina 203 del suo ponderoso volume Platone 2.0, La rinascita della filosofia come palestra di vita, edito quest’anno da Mimesis, il mio amico Giorgio Giacometti, filosofo (posso dire?) neo-platonico contemporaneo, e studioso di Schelling, propone questa bellissima frase-verso, che riporto qui sopra nel titolo, a un suo interlocutore ospite di sedute di filosofia pratica. Si tratta di un piccolo industriale disorientato che ha confuso, o con-fuso per tutta la vita azienda e famiglia, facendo della seconda, in sintesi, una parte…
el caballero andante
…soy yo, sono io, e l’espressione può essere considerata sia in friulano sia in spagnolo, perché si pronuncia allo stesso modo, e ci sono solo le ypsilon a rendere diverse le parole. Il sintagma è cervantesco, ché il grande Miguel l’ha usato spesso para el ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha (Alonso Quijano) che andava eroicamente per le terre di Spagna a render giustizia a uomini e donzelle, in un racconto epico e picaresco. Ognuno di noi è un cavaliere, più o meno consapevole, che…
L’aquila, il lupo e… altri animali
Quando mi installarono il primo indirizzo e-mail circa vent’anni fa, Marco mi chiese il nome dell’account e in un nanosecondo dissi “eagle”, aquila, ché da sempre era l’animale cui mi con-sentivo, perché vola alto e lontano, perché è solitaria e poggia le sue zampe e costruisce i suoi nidi su sporgenze rocciose impervie e all’uomo inaccessibili. Il becco adunco e lo sguardo la rendono dolcemente grifagna, un po’ come mi sento io. Dolcemente grifagno di volto, malinconico e auto-trascendente,…
Ulissidi cerchiamo
Il paradigma di Ulisse è più consono all’esperienza umana, come sua inarrivabile metafora. Più del mio amatissimo Tour de France, perché il percorso marino dell’itacense non era definito in tappe, e le onde che l’avrebbero portato da Circe, da Calipso o alla terra dei Feaci, incerte, perigliose e innumerevoli. Se le strade del Tour si snodano lungo campagne ondulate, come in Borgogna, tra i vigneti dei Vosgi e del Massiccio Centrale, o tra gli ardui tornanti del Tourmalet (a proposito, questo…
Le affettività giovanili odierne come nuove “affinità elettive”
mmmh… così sorge dal cuore quando scatta quel qualcosa, di chimico quasi, come insegna Goethe, e tu non sai se sei Ottilia, il Capitano, Edoardo o Carlotta… di inspiegabile con la ragione argomentante o con la logica sillogistica. Non funzionano più ora i meccanismi classici della nostra biologia mentale, la psiche è ottenebrata, i sensi comandano in un turbinoso scambio tra quelli esterni a quelli interni. E’ l’innamoramento o qualcosa di simile, è la passione a vari livelli emotivi, l’attrazione…
Ciò che è profondo è sempre lento a realizzarsi
…come non si stancava mai di insegnare il carissimo Alexander Langer, la cui nobile figura di intellettuale e di politico, man mano che passa il tempo e la mediocrità della politica e della comunicazione sociale si fa più evidente, si staglia sempre di più nella sua grandezza umana, almeno nel mio orizzonte spirituale e culturale. Nel mondo mediatico al posto di Langer oggi abbiamo uno come Saviano, coccolato e presenzialista, tuttologo presupponente o addirittura spesso arrogante. Oppure una Boldrini o un…
I cambiamenti profondi sono pazienti: un “caso di scuola”
A volte vengo colpito dall’impazienza di lavoratori, dirigenti e titolari d’impresa, che mi chiedono con ansia perché le cose non cambiano con la necessaria velocità, ciascuno dal suo punto di vista. E faccio fatica a rispondere, perché nelle strutture di lavoro accade esattamente la stessa cosa che capita nella vita: si fa fatica a cambiare, quando il cambiamento è profondo. Innanzitutto perché i tratti del carattere delle persone, una volta formatisi entro la prima adolescenza, non cambiano più: possono…