Ivan Provedel (con l’accento sull’ultima “e”, cognome tronco friulo-veneto), portiere della Lazio F.C., “attenzionato” (horribile dictu scriptuque, ma qui, caro lettore, lasciamelo scrivere!) da Luciano Spalletti per la Nazionale di calcio italiana, è uno dei tre o quattro migliori portieri d’Italia (con Donnarumma, Vicario e Meret, altro mio conterraneo, addirittura mio compaesano, di Rivignano, frazione Flambruzzo). Ivan segna al 95° della partita Lazio – Atletico Madrid la rete del pareggio buttandosi (apparentemente) alla disperata nell’area avversaria, dove si fa…
memoria
uccidere, interficere, matar, ἀποκτείνειν (apokteinein, greco), to kill, copâ (friulano)
“La ragazza scappava. Con tutte le sue forze. Correva disperatamente. La vedevo tra le foglie dei cespugli, oltre un canale. C’era un viottolo oltre il canale, lì dove correva la ragazza, veloce, ma a tratti incespicando. Mi pareva di sentire anche delle piccole urla e richieste di aiuto, ma io ero al di qua del canale. Non capivo perché la ragazza corresse tanto disperatamente. Guardai meglio e a una cinquantina di metri (valutati a occhio) vidi un uomo che correva…
La “Maat”, o “giustizia” nell’antico Egitto, prodromo della giustizia biblica, di quella greca (Platone, Aristotele, etc.), di quella del diritto romano, dalla Repubblica al Corpus iuris civilis di Giustiniano, della “giustizia” cristiana (sia la “paolina” sia delle virtù cardinali dei Padri Agostino, Evagrio Pontico, Giovanni Climaco, Giovanni Cassiano e Gregorio Magno, fino alla Morale di Tommaso d’Aquino della Secunda secundae della Summa Theologiae) e in fine della giustizia che conosciamo. Una comparazione sintetica tra le varie “filosofie del diritto”
Parlare di Maat (“Giustizia”), che era, prima di tutto la “dea” della “giustizia”, ma rappresentava anche l’antico concetto egizio dell’equilibrio, dell’ordine, dell’armonia, della verità, della legge e regola, della moralità e della giustizia, mi offre l’occasione di tornare proprio su quest’ultima virtù cardinale, o semplicemente umana. Come immagine Maat era personificata come una dea antropomorfa, con una piuma in capo, responsabile della disposizione naturale delle costellazioni e delle stagioni, delle azioni umane così come di quelle delle divinità, nonché propagatrice dell’ordine cosmico…
Donne diversamente note (o meno) del secolo Ventesimo… per ricordare a me e a chi legge che non vi sono solo uomini (maschi) importanti
Donne famosissime o famose…, o per nulla, come le nostre mamme, nonne, sorelle, spose, zie, amanti… Alcune brevi biografie senza alcun ordine cronologico, né mie preferenze personali particolari, anzi. Figurati, caro lettore, che cosa mi può interessare di Farah Diba, oltre ad ammettere che era una bella donna, per me più di Soraya Esfandiari, la principessa triste. Edith Stein. Inizio il mio racconto con questa delicata filosofa tedesca, ebrea e infine cattolica, allieva di Husserl, uccisa dai nazisti nel 1944.
L’amore vero non finisce, magari si trasforma, ma non ha fine
Ho trattato recentemente di questo sentimento che è molto più di un “sentimento” (i classici antichi e i Padri della chiesa lo chiamano, con intendimenti diversi, “passione”, una delle tredici codificate nello specifico elenco, la più potente, che contiene intrinsecamente l’etimologia di “patire”, di sofferenza), declinandone le varie modalità di esistere-in-diverse-essenze e modalità. Le riassumo nuovamente con i tre termini greci fondamentali: l’amore di benevolenza, disinteressato (agàpe), cioè quello che ha a cuore il bene dell’altro; l’amore per le…
Che cosa è l’amore? E’ il motore del mondo
Caritas–amor, in latino; agape, eros, philia. In greco si può dire in almeno tre modi, agapào, philèo, erotào. In tutti e tre i modi si dice amore, la forza che muove il mondo, come irresistibilmente e potentemente hanno insegnato e insegnano Platone nel Simposio, docente (d’amore) Diotima, e sant’Agostino, molto meglio di Freud, con la sua fissazione sulla libido, e come Origene di Alessandria ha provato a spiegare commentando il Cantico dei Cantici, al cui studio ho dedicato qualche anno…
“Il canto concorde del trovatore inesistente”, tra figli di madri e di padri ignoti
Qualche anno fa ho pubblicato una silloge generale delle mie liriche dal titolo sopra stante, ma solo fino alla virgola (Ed. Segno, Tavagnacco, Udine, 2017 ISBN 978-88-9318-197-6). Solamente alla fine dell’articolo il lettore (forse non tutti) conoscerà il senso di questo pezzo, se saprà leggere non solo le righe, ma anche tra le righe. Il caro Tarcisio Valentinis da Rivignano, storico locale di leggendaria acribia, in perfetta amicizia, utilizzando l’immenso archivio di schiatte e storie familiari di questa…
I dispersi e i delusi della sinistra
Qualche tempo fa ho scritto qualcosa sul XVII Congresso del Partito Socialista Italiano del 1921, alle cui conseguenze ho cercato di comparare l’attuale situazione della Sinistra italiana. Ebbene, la conseguenza necessaria che qui riporto in estrema sintesi è la seguente: la situazione italiana è quella di una grande congerie di “dispersi e delusi” della sinistra, tal quale mi sento io da diversi anni, se non da decenni. Siamo in molti, non tema chi si preoccupa sempre e soprattutto di…
Livorno 1921, Teatro Goldoni, XVII Congresso del Partito Socialista, scissione a sinistra e nascita del Partito Comunista d’Italia guidata da Amadeo Bordiga, Antonio Gramsci e Umberto Terracini, tra altri. Nel PSI restano Filippo Turati e altri che ebbero ruoli successivamente fondamentali durante la lotta antifascista e nel Secondo dopoguerra. A 102 anni di distanza la segretaria del PD forse pensa di essere “un” Gramsci, ma è solo (forse) l’ombra di “un” Bordiga. Peccato che in giro non ci sia un Turati, né un Gramsci, né un Terracini, e la destra fa festa (notizie di prima mano dai vertici)
Nel 1921, dal 15 al 21 Gennaio a Livorno, viene convocato il XVII Congresso del Partito Socialista Italiano. I fascisti stanno già prendendo in mano le piazze, contendendole ai socialisti, ai repubblicani e agli anarchici e stanno per “marciare su Roma” (con una finta “presa del potere”) per avere l’incarico di formare un Governo di coalizione da Re Vittorio (il “re minimo”, epiteto mio, che mi sembra molto ben meritato, visti i seguenti ventidue anni di storia d’Italia e…
Dopo la morte di Berlusconi e dei 600 annegati nel Mar Egeo a Pylos, occorre tornare a Martin Heidegger e a Jean-Paul Sartre, prima di parlare di bene e di male, interpellando anche, in qualche modo, Aristotele, Tommaso d’Aquino e Kant
Proprio la morte di Berlusconi e il naufragio dell’isola di Pylos mi hanno ispirato quanto nel titolo. Non sembri strano, questi due grandi filosofi del ‘900 possono aiutarci a comprendere qualcosa di più di quest’uomo appena mancato e come andare oltre, e anche del valore di quelle vite umane perdute. Martin Heidegger Da qualsiasi parte li si osservi, si tratta di grandi fatti. Gli anti-berlusconiani di professione (a proposito ho letto un articolo quintessenza di anti-berlusconismo, al livello di un…