Scegliendo tra i quattro racconti della Passione di Cristo, cito il versetto 8 del capitolo 20 del vangelo secondo Giovanni, per centrare il cuore della fede cristiana. Se non c’è la sequela dell’atto di fede attribuito dal redattore di quell’evangelo all’apostolo che Gesù amava, non c’è fede cristiana, come scrive con nettezza san Paolo nella Prima lettera ai Corinzi al capitolo 15 versetto 14, (…) Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è…
misticismo
Se un giorno
In giro con lievi minacce di pioggia, con la bici, cercando di evitare le nuvole più scure, e anelando alla schiarita, là in fondo. Così il mio Sabato santo, con il dolore muscolare quasi andato e l’equilibrio ritrovato, forse. Musiche arcane risuonano e sentimenti rinnovati come aquile in volo appaiono sereni fino all’orizzonte del paradosso di Zenone di Elea, cui mi riferisco parlando con il giovine Isacco. Ermal Meta mi fa visita come fosse un viaggiatore nella notte d’inverno. Vietato…
Le ragioni della scienza come sapere discorsivo-razionale e le ragioni della fede religiosa come sapere intuitivo
Bello allargare gli spazi di ogni discussione, bello che il Caffè Filosofico diventi sempre più inclusivo, dando spazio e voce a nuovi saperi e nuove persone. Ogni apertura, o aperità, come la chiamava Heidegger, porta nuove possibilità di comprensione sull’infinito “che tutto com-prende” (l’Umgreifende di Jaspers). L’amico professor Angelo Vianello, che mi saluta con un abbraccio, ne parla con acribia da biologo e passione di credente. Il biologo è un “filosofo della natura” che esplora il mondo con lo stesso spirito di un…
Rivignan, oh my Spoon River!
Caro e paziente mio lettor della domenica, Bruno Cumero (Cumar) era il meccanico della mia prima auto una 1100 D, milledue di cilindrata, fumo di Londra, settantamila lire a mio zio Renato, cinquemila lire di spesa per la patente da privatista. Cammino per il cimitero di Rivignano, mi son fermato alle tombe dei miei e poi ho proseguito per un’ora e mezza, attorno alla bellissima chiesa della Beata Vergine del Rosario con la Madonna e bambino del Blaceo. Elena, la piccola…
La “tardanza”, ut sensus sempiterni actique temporis
Il termine dantesco (muovi novella mia non far tardanza) è ormai un neologismo, e non mio, e mi incanta. E’ nella lettera di una persona che curo, in ristretti orizzonti, che ha scritto a Bea, in ritardo, ritardissimo, come risposta, ma ha scritto. Negli anni ho proposto alcuni neologismi che qui non ripeto, ma che hanno preso piede sul web, ma questo è bellissimo, anche se è aulico sembrando un neologismo. La tardanza. Suona come quasi dimenticanza, eppure è solo il nome…
La porta rossa
L’ultima puntata della serie televisiva omonima di Rai 1 mi ha intrigato, nonostante abbia letto che il soggetto sia di Lucarelli, di cui non sono fan, faccio per dire. Il tema del confine e della fine della vita (terrena) mi interessa da sempre. Ho accompagnato fino all’estremo momento mia madre, di cui ho raccolto gli ultimi sussurri, parole che non dirò mai a nessuno; mio padre se n’era andato nove anni prima, e non l’avevo visto le ultime ore perché da…
L’orizzonte del mondo, l’orizzonte del senso
Caro lettor del sabato, geograficamente l’orizzonte non ha essenza reale in sé, perché è la linea “apparente” che separa la terra dal cielo, ed è relativa alla posizione dell’osservatore. Ad esempio, se uno ha gli occhi a un metro e ottanta da terra lo vedrà, in assenza di ostacoli, a circa cinque chilometri; se uno si trova su una collina di cento metri che dà sulla pianura, lo coglierà a circa trenta chilometri; l’ultima volta -la scorsa estate- che mi son trovato…
Il Concerto n. 5 per pianoforte e orchestra in Mi bemolle maggiore di Ludwig van Beethoven, finalmente!
Arturo Benedetti Michelangeli al pianoforte e i Berliner Philarmoniker, il concerto “Imperatore” dedicato da Beethoven all’arciduca Rodolfo Giovanni d’Asburgo, prende alla gola e ai visceri, almeno me, da quando ero ragazzo e comprai quel vinile, ancora vivo nella mia collezione. Ho anche un’esecuzione di Maurizio Pollini e direttore Karl Boehm. Composto verso il 1810, fu eseguito per la prima volta a Lipsia e l’anno successivo a Vienna. Finalmente lo riascolto dopo un tempo troppo lungo. Dura quasi tre quarti…
E’ così facile curarsi degli altri…
“…per ciò che io penso che siano, o vorrei che fossero, o sento che dovrebbero essere. Curarsi di una persona per quello che è, lasciando cadere le mie aspettative di ciò che essa dovrebbe essere per me, lasciando cadere il desiderio di modificare questa persona in armonia con le mie esigenze, è la via più difficile, ma anche la più maturante… (e utile per la persona stessa, nota mia)”. (Carl R. Rogers) Il grande psicologo americano (1902-1987) fonda su queste…
Caro Michele
…te ne sei andato. E hai scritto una lettera al mondo, dove chiedi conto della tua morte. Devo dire che ho durato gran fatica ad accettare il tuo modo di ragionare, tutto volto a chiedere, chiedere, pretendere. Un uomo saggio mi ha fatto riflettere sul tuo stato d’animo, per cui non avresti potuto scrivere diversamente. Ma non mi hai convinto… Diamo uno sguardo al alcune tue frasi: – …stufo di giustificare la mia esistenza senza averla determinata, ma come…