Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Il gatto del Papa

Joseph Ratzinger è stato Papa della Chiesa Cattolica per otto anni (2005-2013). Un grande maestro di teologia (chi vuole dia uno sguardo alla sua “Vita di Gesù di Nazaret“, in tre volumi, o provi a  scorrere la prosa limpidissima delle sue tre lettere encicliche, la Deus Caritas est, la Caritas in Veritate e la Spe Salvi, e c’è del suo anche nella lettera sulla fede firmata da papa Francesco, la Lumen Fidei). Ed è anche un uomo mite e…

Continua a leggere

L’eros come struttura di senso dell’esistenza

Qualche anno fa, scrivendo un testo accademico (finalmente di prossima pubblicazione), ho ritenuto utile sviluppare una struttura di ricerca partendo dalla grande lezione ermeneutica origeniana, per focalizzare il tema dell’ “Eros come struttura ermeneutica per la comprensione del senso“, dove il termine senso si presenta così come è inteso soprattutto nella modernità e fino ai nostri giorni. Detta prospettiva teorica si fonda fin dalla tradizione classica, in particolare modo a partire da Platone, da alcuni suoi Dialoghi come Fedro e Simposio, e…

Continua a leggere

Col Quaternà

Quota 2503, brullo e stepposo, il Col Quaternà ci accoglie tra le rocce più antiche del Comelico, le filladi, che risalgono fino a oltre 500 milioni di anni fa (Cambriano-Ordoviciano). Rocce scure e scistose, antichissime sabbie e limi, deposti in un mare poco profondo, che il tempo ha cementato trasformandoli in arenarie e siltiti. 300 milioni di anni fa, nel Carbonifero, esse subirono grandi trasformazioni a grande profondità, e furono coinvolte, poi, nella formazione di un’antica catena montuosa (Catena Ercinica), e…

Continua a leggere

always on the road

…mentre apprendo che Bea si porta da Sacile a Codroipo a Udine a Pordenone, per amicizia e musica, io son stato sul Matajur con Luca, ombre in cammino. Traversata di tutto il massiccio in un’ora e mezza, o poco più. Visuale sulle Giulie eccelse, dal Canin al Tricorno e fino al Monte Nero. In basso la profonda forra isontina; racconti partigiani sulle Malghe di Mersino, la sella slovena e poi la vetta pacificata nel 1947. Pranzo eccellente al Rifugio Pelizzo…

Continua a leggere

L’elogio della lentezza

Caro mio visitator gentile, ti scrivo soddisfatto di avere visto il mondo immenso da una cima, dal Monte Cuar, quinta solitaria, avamposto prealpino che dà sulla pianura e sul grande alveo del Tagliamento, lasciando intravedere il lontano luccichio del mare, perfin oggi, giornata settembrina infreddolita e silente. Visto il mondo e ciò che è tanto più grande e prima di noi: la montagna, gli scoscesi declivi, le acque lontane del torrente-fiume, il lago cristallino, occhio turchese dei tempi glaciali,…

Continua a leggere

gratia, errata corrige, oh scientiae philosophe!

Caro lettore e gentile lettrice, qualche giorno fa lodavo qui Carlo Rovelli, di cui stavo finendo il saggio La realtà non è come appare etc.. Giunto all’ultimo capitolo, intitolato Il mistero, un respiro dopo il lungo percorso dai presocratici al bosone di Higgs e alla gravità quantistica, pensavo di accingermi alla lettura di un atto di umiltà del ricercatore, che mai si accontenta di ciò che sa e sa di sapere sempre poco, sulle tracce di Agostino che, a chi…

Continua a leggere

Degli angeli

La dottrina sugli “angeli” è antichissima. Esseri spirituali, super-umani, preternaturali o soprannaturali, sono presenti in tutte le culture e tradizioni religiose. Nei nostri tempi sono però spesso oggetto di superstizione e di trattazioni superficiali, che molti ciarlatani improvvisano. Forse è utile, dunque, parlare di questo meraviglioso argomento con uno spirito diverso, rispettoso della storia delle religioni e della cultura umana più in generale. Per questo due sodalizi privati, come il Caffè Letterario “Le risorgive” di Rivignano e il Cafè Filosofico “autentica/…

Continua a leggere

La Val d’Ayas e altre storie

Caro viandante che contempli l’inverno, da Champoluc le strade portano in alto, al villaggio dei Walser. Antiche leggende narrano di transumanze. Popolazioni venute dal nord, lì come dalle mie parti. Lassù vivono in case di pietra e di larice, aspettando la luce del giorno e il suo scomparire. Hanno nel muro la finestra dell’anima, perché le persone preferiscono morire in casa quando viene il momento, e allora lasciano un pertugio perché l’anima possa andare a confondersi con le nuvole…

Continua a leggere

L’ora prima dell’alba

…è la più buia, come recita il Talmud Babilonese (Shabbat 31). L’antico autore aveva in mente la stanchezza del pastore in veglia tutta notte nell’eremo dell’oasi. Nulla era accaduto, i briganti non si erano fatti vivi, e neppure i cattivi pensieri. La notte era trascorsa tranquilla, come la prima del mondo, dopo che il Signore aveva pronunziato la parola Bereshit, in principio, dicendo la Parola: Barà. E dicendo aveva creato la luce. Lo spirito di Dio era presente nella notte.

Continua a leggere

Di storie e geografie dell’anima, del tempo nostro e di facezie

Scrivevo qualche anno fa… Carsiana Di nuovo in Carso, un anno dopo,/ con Ladi, Edward e Joze, e la cagna,/ in un pomeriggio di fine estate che affabula i canti/ e dispiega in meandri l’andirivieni delle nuvole./ La Compagnia del Confine si raduna all’ombra del fico,/ 300 metri sul mare./ A Tublje ci attende Stojan Vodopivec/ “Bevilacqua” in sloveno, in fondo/ alla Vinska Cesta./ Targhe antiche di legno di faggio/ a Kobdilj e scandole di ardesia scura,/ finché…

Continua a leggere