Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

La riflessione logica, l’ideologia sua nemica e il ballerino di quarta fila

Riflessione significa specchiamento, piegamento del pensiero su sé stesso. La riflessione può essere superficiale o radicale. A me non interessa quella superficiale che può essere chiamata anche solamente “chiacchiera”, attività aborrita da Martin Heidegger (cf. Sein und Zeit, 1927), di cui è pieno ogni angolo del mondo e delle vite di ciascuno. Personalmente ritengo la chiacchiera una delle attività umane più idiote e sgradevoli, mentre di ben altra caratura morale e utilità sociale è il colloquio o il dialogo rispettoso…

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1) “repetita iuvant”, 2) “Caesare imperante”, 3) “obtorto collo”, 4) “his stantibus rebus”, 5) “mutatis mutandis”, ovvero dell’insuperabile sapienza logica e potenza sintetica ed espressiva della lingua latina

Innanzitutto la traduzione delle quattro espressioni latine del titolo: “le cose ripetute giovano“; “sotto il comando di Cesare“;”(lett.te) con il collo storto, ma significando la fatica di accettare una decisione sgradevole“; “essendo le cose così come sono“; “essendo state cambiate le cose che avrebbero dovuto essere cambiate“. È una costruzione molto comune in latino ed è alternativa al cum + congiuntivo e al participio congiunto: ha funzione di proposizione subordinata temporale, causale, concessiva, ipotetica. . Contiamo le parole numerando le…

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“Rari nantes in gurgite vasto”, vale a dire: “nuotanti in un vasto gorgo” (Publio Virgilio Marone da Mantova, Eneide, si tratta del secondo emistichio di un verso – I, 118 – dell’Eneide), ovvero della necessità di un “facilitatore” nelle riunioni

Ho trovato questo classico verso virgiliano per cercare di spiegare a un amico, con una metafora letteraria, l’ambito e le difficoltà nelle quali ci si può trovare in una riunione aziendale, tecnico-politica, o anche filosofica, e perfino in una seduta di auto-coscienza collettiva, come erano solite fare le femministe “anni ’70”. Le persone si possono trovare come se fossero in un gorgo marino o lacustre assieme ad altre, con la prima preoccupazione di non annegare (nella discussione, specialmente se essa…

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…surfando sull’orlo del caos, logica fuzzy, frattali e auto-similarità, casualità e causalità, nella natura e nell’uomo stesso

Le immense onde oceaniche che si abbattono sulle coste frastagliate dell’Algarve (toponimo derivante dall’arabo Al Garbh), sembrano travolgere il coraggioso surfista, ma quegli emerge miracolosamente da sotto la ripiegatura dell’onda che lo rincorre. E lui continua surfando… sull’orlo del caos. Locandina del film “Un mercoledì da leoni” Queste onde richiamano concetti matematici come i frattali da un lato, e filosofici come la complessità dall’altro, i cui assiomi primari sono stati approfonditi in questi anni da studiosi di fama come il…

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(…) quod innocens, si accusatus sit, absolvi potest, nocens, nisi accusatus fuerit, condemnari non potest… (trad mia: …perché l’innocente, se viene accusato può essere assolto, mentre il colpevole, se non è stato accusato, non può nemmeno essere condannato) (“Pro Sexto Roscio Amerino, xx”, Marcus Tullius Cicero)

Brocardi e latinismi giuridici, come quest’altro seguente, ancora più interessante: Nulla lex innocentem punit. sed puta, se vis, hunc innocentem condemnari licuisse: certe non oportet (trad. mia: nessuna legge punisce l’innocente, ma prova a pensare, se vuoi, se fosse lecito condannare l’innocente, certamente non sarebbe giusto). Quid dicis, mi amice? Che cosa dici amico mio? Marco Tullio Cicerone Ricorro al Diritto Romano per dire che sono contento della nomina a Ministro delle Giustizia di un liberale, come il dottor…

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Meloni, la “underdog” & partners e i suoi avversari politici

Caro Lettore, devo dirti che il momento per me più significativo per simbologia politica (e anche tristemente divertente) veduto nel corso dell’intervento di Meloni alla camera dei deputati, è stato quando la nuova premier si è rivolta “all’on.le Serracchiani chiedendole, retoricamente, se lei stessa, Giorgia, stesse un passo indietro ai maschi“. Al che, la assai sopra valutata deputata romana, che ha osato (ma di questo incolpo il suo flebile partito e gli elettori ingenui) diventare presidente della mia Regione,…

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Dei concetti di “merito” e di “bisogno”

Quando in terza media dovevamo decidere in famiglia in quale scuola superiore io dovessi (o potessi) andare, non ci fu quasi discussione, perché i miei tennero conto dell’opinione dei miei insegnanti delle medie, per la quale “Renato avrebbe potuto andare in qualsiasi scuola superiore, a partire dal liceo classico“. Sarei andato (e andai) al Liceo classico a Udine, la scuola più prestigiosa della città e dell’intero Friuli, la scuola dei ricchi signori, dei figli degli avvocati, dei notai, dei dottori…

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Donne Persiane

Charles Louis de Secondat, Barone de La Brède et de Montesquieu mi viene in mente per assonanza del titolo di questo pezzo con il suo Lettere Persiane, Lettres persanes), pubblicata anonima nel 1721 ad Amsterdam. Lo scambio epistolare fra due persiani che viaggiano in Europa, Usbeck e Rica, offre a Montesquieu l’espediente per pubblicare, in forma di lettere, brillanti saggi nei quali la società e le istituzioni (francesi innanzi tutto), sono descritte secondo moduli relativisti, adottando il punto di…

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La prudenza e l’imprudenza, o di come una virtù morale possa trasformarsi in un rischio per l’incolumità delle persone

Storicamente il concetto di prudenza, phrònesis in greco, prudentia in latino, è sempre stato un elemento di saggezza popolare e di riflessione filosofica. Il “grande Ayatollah Ruollah Khomeini” Dal popolo minuto ai più grandi pensatori ha avuto un’attenzione somma, sia per la gestione della vita quotidiana, sia per l’esercizio del pensiero sui comportamenti umani. Molto semplificando, posso citare Aristotele, che la studiò nel suo grande testo Etica Nicomachea, per poi passare ai Padri della Chiesa, sia i meno conosciuti come…

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Ho nostalgia di Tristan Tzara, di André Breton, di Louis Aragon, di Paul Eluard, di Antonin Artaud e di Guillaume Apollinaire, di Lev Davidovic Trotszki, di Aleksandr Blok, di Vladimir Majakovski, di Carl G. Jung, del surrealismo, di dada (perfino dei New Dada di Maurizio Arcieri, quello di “Cinque minuti e un jet partirà…”), di Giorgio Gaber, di Paolo Conte (e non confondiamo i “conte”, parbleu!), di Enzo Jannacci e perfino di Brigitte Bardot, mentre sono costretto a subire (spero sempre meno) una Michela Murgia, una Conchita De Gregorio, una Rula Jebreal, una Laura Boldrini, una Greta Thumbèri (scrivo il cognome come si pronunzia), una Monica Cirinnà, uno Zan, grazieadio questi due ultimi “archiviati”, duole un po’ dirlo, ma non tanto, da Meloni, un Gad Lerner, un Moni Ovadia, il pacista incomprensibile, un Roberto Saviano, quello che lucra una rendita di posizione da anni, un Damiano dei Maneskin, e un Fabio Fazio…, nipotini di una sinistra piccolo borghese, dello schwa, della scuola dell’infanzia obbligatoria dai tre anni (ahi ahi, Letta!) dove si vorrebbe cominciare a parlare di LGBT, per proseguire alle elementari, e di altre amenità apparentemente segni di libertà, ma in realtà manifesti di un nuovo conformismo scolorito, noioso e incolto

Rivendico lo spazio mentale politico e culturale di una sinistra, di un socialismo democratico che possa fare a meno dell’elenco di persone che ho citato nella seconda parte del titolo, recuperando le figure elencate nelle prima parte. Tristan Tzara Da anni mi annoio ascoltando e leggendo parole e testi di persone che si collocano “a sinistra” nello schieramento cultural-politico italiano, ma in realtà sono esempi di mero snobismo chiccoso. Non ho nulla da condividere con l’elenco delle persone collocate “a…

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