Trump “The Donald” non è un’educanda e ora, dopo l’attentato, è quasi un eroe. Domando subito brutalmente: che forse Trump sia stato vittima di una forma di violenza anche da lui stesso alimentata con un linguaggio che usa da oltre un decennio e con i fatti del 6 gennaio 2021, quando fomentò l’assalto a Capitol Hill? A me pare di sì, ma non solamente, perché l’America è un luogo, un soggetto socio-politico molto più complicato, per cui lo sono…
neuroscienze
A mio avviso, l’attuale presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, il signor Gabriele Gravina, è un eponimo, un archetipo, un idealtipo etc., di arroganza, prepotenza, protervia, superbia, secondo la classificazione del Magister fra’ Tommaso d’Aquino e del Professor Norberto Bobbio, e per altri aspetti di Max Weber
“(…) Non mi interessa il gioco che diverte i trionfatori di singhiozzi, non ascolto le critiche strumentali che si riferiscono alle mie dimissioni. Non esiste l’idea che qualcuno possa comandare il nostro mondo dall’esterno e mi riferisco alla politica ma non solo. Mi ricandiderò? E’ prematuro parlarne: il mio mandato scade nel marzo 2025, ma probabilmente l’assemblea elettiva Figc si svolgerà entro la fine del 2024. E’ quella l’unica sede deputata per un confronto democratico“, si legge sulla Gazzetta dello…
Finalmente lo hanno arrestato! Il signor Antonello Lovato, quello che ha abbandonato Satman Singh senza un braccio messo in una scatola, è stato arrestato per omicidio… TURPITUDINI, CRUDELTA’, STUPIDITA’, FOLLIA: 1) Alessia Pifferi abbandona la figlioletta di diciotto mesi che muore di sete e di fame per andare a trovare il “fidanzato”, e 2) una quarantottenne, Antonella qualcosa, abbandona la madre di ottantaquattro anni, non autosufficiente, che muore di stenti, 3) un padrone di terre in quel di Latina, tale Antonello Lovato, lascia un dipendente indiano assunto “a nero”, Satman Singh, col braccio tranciato da una macchina operatrice davanti a casa, non in ospedale, e quest’uomo, migrante trentunenne, con famiglia, muore dissanguato: INDIFFERENTI. Pazze, pazzo, stupide, stupido, tutti e tre crudeli, criminali? TURPI! Quanti/ quante indifferenti ve ne sono in giro? Voglio dire: quante persone indifferenti a ciò che accade nel mondo, a chi non ha più casa, a chi soffre per le guerre, a chi deve fuggire, perché dove si trova non c’è futuro? Le tre persone citate sopra sono solo la punta dell’iceberg dell’indifferenza, come vizio orribile del nostro tempo?
Nel titolo parole forti, fortissime, di indicibile rabbia personale. Mia. Nel 1929 Alberto Pincherle, cioè Moravia, pubblicò “Gli indifferenti”, un romanzo per quei tempi emblematico, anche se non compreso, visti i tempi. Ciò nonostante la lettura di quelle pagine sarebbe salutare anche ai nostri tempi. Moravia spiega in questo modo le ragioni della sua opera: “Essendo (io, ndr) nato e facendo parte di una società borghese ed essendo allora borghese io stesso, Gli indifferenti furono tutt’al più un modo…
Poesia e filosofia comprendono forse meglio (o più completamente), sia delle scienze cosiddette “dure” (le Naturwissenschaften, secondo Wilhelm Dilthey), e delle scienze umane (Geistwissenschaften, sempre secondo Dilthey) della psicologia e della sociologia, le realtà del mondo e della vita umana
Il mondo naturale e le vite degli esseri umani sono conosciuti in modi differenti e complementari: in sintesi, mediante le scienze fisiche e biologiche, e anche con quelle psico-sociologiche, a partire più o meno dalle lezioni di Francis Bacon, di René Descartes e di Galileo Galilei, fino alla contemporaneità. (Jean-Martin Charcot) Vi sono però, a mio avviso, altri due modi della conoscenza, quello filosofico e quello poetico. Porto l’esempio del post precedente nel quale analizzo le risposte di diverse…
Sulle tracce di Gödel, o di come provare a “matematizzare” il seguente avverbio di modo: “prevalentemente”
“As the foremost logician of the 20th century, Kurt Gödel is well known for his incompleteness theorems and contributions to set theory, the publications of which changed the course of mathematics, logic and computer science. When he was awarded the Albert Einstein Prize to recognise these achievements in 1951, the mathematician John von Neumann gave a speech in which he described Gödel’s achievements in logic and mathematics as so momentous that they will ‘remain visible far in space and time’.
“Devo perché devo, devi perché devi, deve perché deve”, etc. via coniugando il verbo (che è identico al sostantivo) “dovere”, o della deontologia come parte dell’etica, secondo Immanuel Kant e Giuseppe Mazzini, a confronto con le prassi contemporanee
Un episodio da me vissuto come consulente di direzione racconta, in pratica, il tema del “dovere”. Un ragazzo appena assunto da un’azienda mostra poche settimane dopo l’assunzione un vizietto non da poco: resta assente per quattro lunedì quasi consecutivi. Viene convocato dalla Direzione del personale per parlarne. Il dirigente gli chiede la ragione delle assenze e il ragazzo replica in questo modo: “Penso di essere libero di non venire al lavoro quando non mi va di venire“. A quel…
…from and to beyond, o del potere poetico-filosofico e psicologico dell’anafora
La parola inglese significa “oltre”, “al di là” “fuori”… che si può ritenere “verso” oppure “da”: verso l’oltre oppure dall’oltre. Utilizzare questo termine di seguito per introdurre svariate espressioni significa avvalersi della figura retorica dell’anafora, che io ho sempre amato, come possibile fonte di iterativa poeticità filosofica. Repetita iuvant. Oltre il tempo, si può dire se si considera il tempo per rapporto allo spazio, da Einstein in poi, oppure se si considera il tempo come una categoria non solo fisica,…
Il “bastardo-buono”, un idealtipo weberiano?
Si può dare l’ossimoro del titolo? Vi può, cioè esserci un “bastardo-buono”? Oppure se uno è bastardo non può essere buono, e se uno è buono non può essere bastardo? Sembrerebbe che vi sia un’insuperabile incompatibilità o addirittura una contraddizione semantica tra i due termini, che in questo modo sarebbero inconciliabili. Epperò… si tratta di capire che accezione si dà ai termini. Se il termine “buono” è di una chiarità semantica indubitabile, il termine “bastardo” non lo è, perché vi…
Il tempo e il suo senso
Del concetto di tempo, di ciò che possa essere il tempo, se possa addirittura dar-si il concetto di tempo, l’uomo pensa, scrive e discute da sempre. Personalmente ne sono stato sempre interessato, ma… Ha senso parlare del “tempo”? Domanda retorica, comunque in questo pezzo non intendo parlare delle due nozioni forse più note (della cultura occidentale) di “tempo”, quella agostiniana (cf. Libro 11 delle Confessiones), che illustra la misteriosità indicibile del concetto “tempo”, e quella einsteiniana, con la quale, specialmente…
Riflessione sui “revisionismi”, per un 25 aprile moralmente sano e intellettualmente onesto
ri-vedere, ri-considerare, ri-flettere, ri-prendere, ri-costruire, ri-organizzare, ri-convertire, ri-strutturare, ri-nnovare… non sono verbi negativi, perché attengono al perfettibile dell’umano e delle sue opere, come le attività economiche. Alcuni dei verbi indicati come ri-organizzare, ri-convertire, ri-strutturare, descrivono cambiamenti più o meno radicali nelle strutture produttive di un’azienda. Vi sono momenti storici nei quali occorre, è indispensabile, modificare gli assetti di una struttura organizzativa per garantirne il futuro. I verbi che contengono il prefisso iterativo “ri” hanno a a che fare con l’infinito…