L’imbarazzo è un sentimento strano: si può provare per una situazione, un incontro, per il carisma del nostro interlocutore, oppure per un senso di inadeguatezza, che possiamo provare in situazioni impegnative, oppure perché assistiamo a comportamenti altrui inadeguati, maleducati o insipienti. L’imbarazzo a volte assomiglia alla vergogna, che però è più interiore e personale, sconosciuta agli altri; l’imbarazzo, per contro, è sempre pubblico, ed è una specie di “ansia condivisa pubblicamente”, causata da un atto socialmente inaccettabile, più che moralmente discutibile o sbagliato.
neuroscienze
imbecilli piccoli figli di imbecilli grandi
Caro lettor magnanimo, quelli sopra… sono certamente alcuni compagni di classe o di scuola, o “amici” della bimba che si è buttata dalla finestra, graziaddio salvandosi, a Pordenone, e relativi genitori. Tormentata da tempo da cyberbulli coetanei o giù di lì, non ha retto e ha cercato di uccidersi, come “consigliato” dai personaggi di cui al titolo. Ora il Governo pensa a misure drastiche di tipo censorio: divieto di cell a scuola, limitazioni telematiche, e via andando. Misure buone per la coscienza…
Il “paternalismo solidale”
Nel momento in cui apprendiamo che una sessantina di persone, da Bill Gates in giù, possiedono tanto quanto 3 miliardi e mezzo di esseri umani, ci si chiede a che punto siamo in ragione del principio di giustizia distributiva delle risorse del mondo. Nulla da dire sul merito che alcuni di questi grandi personaggi, dai quali escluderei gli ereditieri, hanno acquisito per capacità, lungimiranza e forza creativa, ma il tema del divario tra chi ha “troppo” e chi non…
Sincerità e dissimulazione
Uno, nessuno, centomila è forse l’opera pirandelliana più nota al mondo. Chi siamo? Uno, nessuno, centomila? Quale è il nostro io/ sé più vero, se la domanda è plausibile? O è una domanda semi-retorica? Essere uno, nessuno, due, tre o centomila si può dare? Gli antichi teatranti greco-latini si mettevano una maschera per-sonare, cioè per amplificare la voce nella cavea del teatro e così farsi sentire anche dagli spettatori più distanti. Gli attori si mascheravano. La tradizione antropologico-filosofica paleo-cristiana…
la virtù di pazienza
La parola pazienza trae origine dal verbo latino patire, nonché dal verbo greco pathein, sostantivo pathos, dolore corporale e spirituale. La pazienza è una virtù atta a controllare le reazioni ad avversità o offese, dominando l’ira, la collera e possibili atti violenti o aggressivi verso altri. Essa permette di accettare anche disagi e dolore, difficoltà, molestie, conflitti, e perfino in qualche modo e misura la morte, dominando la dimensione emotiva e mantenendo forza e costanza nell’agire. Oltre ad essere composta dalla fortezza, questa somma virtù comprende la…
aggiornamento stupidario cretinetti
…e ora non può che toccare a Saviano. Il web riporta con grande enfasi la sua presa di posizione sui social circa il sindaco di Quarto, grillina, pare, in odor di camorra, con imbarazzi vari del movimento. Il nostro eroe: “La Capuozzo deve fare un passo indietro“, riferisce il TG3. Cioè, io pago il canone perché la RAI mi informi dell’ukase di Saviano? Ma chi c. è Saviano? Chi è? Un giudice? Un moralista? Un guru spirituale? Un maestro di vita?…
i due amici e i due cuccioli
Dal mio esimio e chiarissimo corrispondente presso l’Università di Rosamala, l’esimio don Paolo Cacitti, ricevo: “Una volta due amici, di professione economisti, regalarono un cucciolo di cane ai loro figli. Entrambi notarono che i cuccioli crescevano notevolmente di settimana in settimana sia in peso che lunghezza ed altezza. Entrambi si dilettarono a misurare il trend di crescita con complicate formule matematiche. Entrambi si sbilanciarono formulando dei forecast prevedendo che i cuccioli sarebbero arrivati a dimensioni enormi nel giro di un paio…
nuovo stupidario cretinetti
aforismario essenziale Gli elementi più comuni dell’universo sono l’idrogeno e la stupidità. Ma non in quest’ordine. ( di, pare, Albert Einstein) Se uno stupido tace, vuol dire che non è poi così stupido. (cf. Gustavo Acquaviva, Aforismi inediti)…
umorismo sapienziale
Non ho un gran senso dell’umorismo, lettor mio caro, anzi Bea mi “accusa” di averne punto, fors’anche perché possiedo un temperamento malinconico, spiegherebbe un medico del Settecento, o forse sono un poco maniaco-depressivo, chioserebbe il dottor Freud. Raramente rido e mai a crepapelle, come sento e vedo riescono alcuni (che mi danno anche fastidio). Poi ci sono quelli che ridono in modo isterico-forzato, magari per compiacere l’interlocutore: una sorta di (per me) fastidioso marketing relazionale. Mi è difficile ridere e anche i…
contraddizioni
Si dice contradditoria una proposizione identificata con il suo contrario, considerandola attualmente identica al proprio opposto. Una semplice contraddizione: l’identità P = ¬P. Ad esempio: “il bianco è identico al non-bianco“. La contraddizione è una figura della logica classica aristotelica (sillogismo) per cui non si può dire e non dire una attribuzione sostanziale o accidentale della stessa cosa nello stesso momento. Ad esempio non si può dire che io ho e non ho la febbre a 38 ora, in questo momento, ma si…