…mondi in che senso “mondi”, magari nel senso di puliti? Guardare il mondo con tutti i sensi dobbiamo, con sinestesie continue e improvvise, creando mondi di sensibilità diverse, mondità continue (Heidegger). Il mondo-terra è dove abitiamo, ma il concetto di “mondo” ricomprende anche tutto ciò che sta sulla terra e anche ciò che sta fuori, l’universo, o quello che è il tutto, anche quello sconosciuto come la materia oscura. In latino locus mundus significa luogo pulito e visibile, ordinato, bello, concetto…
neuroscienze
La consapevolezza
…è, tra le dimensioni dei viventi sensibili, ciò che di più caratterizza e distingue gli esseri umani dai “parenti” più stretti (i primati e gli altri animali superiori, che comunque non mancano di livelli propri di consapevolezza), così come ci spiegano la paleontologia, le neuroscienze e la psicologia, in quanto saperi necessariamente interdisciplinari. Si può dire che si tratta della condizione animale-psichica per cui, percependo un qualcosa, si conosce questo qualcosa, ma non comprendendolo mai del tutto. Infatti, nell’agire…
Ri-cordare è come dire “questo/a sono io”
Caro lettor primaverile, viaggiando stamani in bici verso la Civitas Langobardorum, fidente nello sforzo rotondo della pedalata che conduce lontano, viene bene il pensiero, perché il moto corporeo favorisce il suo flusso, e anche i ricordi, recentissimi, meno recenti e quelli lontani nel tempo. E adunque la riflessione: il verbo ricordare rinvia al latino cor, cordis, cuore, mentre memorizzare rinvia a mens , mentis, e al greco mnemosyne, mente: sembra dunque che i ricordi transitino per il “cuore”, mentre la funzione della…
Volo Barcellona-Düsseldorf o degli abissi della mente
Andreas Lubitz si è suicidato a 27 anni uccidendo anche 149 persone. Fatto agghiacciante, che ci interpella ancora una volta circa gli abissi della mente umana, e che fa modificare di nuovo le regole di gestione degli aerei civili, già radicalmente cambiate dopo gli attentati del 11 settembre 2001 negli U.S.A.. E si riparla di selezione di quel tipo di personale, di test psico-attitudinali da somministrare periodicamente, del loro costo economico e organizzativo. Ogni volta che succede qualcosa di grave, c’è un ripensamento, com’è…
meditando su ciò che conta veramente
Carissimo lettor serale, basta ogni tanto un bicchiere di vino da sorseggiare lentamente, e un crostino. Lentamente, dopo aver letto che gli Inuit (gli Eschimesi), indiani delle terre fredde di Groenlandia e Canada, non hanno neppure una parola, un termine, per designare il concetto di “futuro”, ma tuttalpiù hanno “domani” e “dopodomani”, tanta è la loro visuale esistenziale. Essenziale. Non che per loro non esista “un” futuro, ma non è importante: loro fanno quello che devono, cacciare, accudire, difendersi dal…
Il cervello e la mente, gemelli diversi
…sono proprio strani. Non si sa quale dei due contenga l’altro. Fisicamente pare certo che il primo contenga la seconda, ma la seconda produce i concetti, che devono essere afferrati. “Hai afferrato il concetto?”, si dice, quasi che in qualche modo possano darsi un sorta di arti spirituali prensili, atti ad “afferrare”. Kasparow, il grande scacchista sconfisse nel 1996 il computer Deep Blue, da cui fu successivamente battuto, ma inconsapevolmente, dal “punto di vista del computer”, semmai si possa dire…
L’ontogenesi umana in un’osteria di Travesio
Ai piedi del Monte Ciaurlec vi è Travesio (Travês in friulano), pedemontana pordenonese, e a Travesio l’Osteria “Al Marascial” aperta nel 1911. Mi ritiro dolorante in una giornata di vento e azzurrità infinita, solo. E leggo: “L’uomo è più antico di quasi 700.000 anni. Il genere Homo è infatti comparso circa 2,8 milioni di anni fa e a spostare indietro le lancette dell’evoluzione umana sono due studi pubblicati sulle riviste Science e Nature. Il primo, dell’Università dell’Arizona, descrive un…
L’esercizio intellettuale
…è un’attività ascetica, non solum quia in greco antico “esercizio” dicesi àskesis, sed etiam quia è una specie di ginnastica interiore, che muove flussi elettro-chimici e quasi-liberi pensieri, formando re-azioni e creando snodi e nessi nuovi nella complessità cerebrale. Non sempre in piena consapevolezza tutti si esercitano, perfino coloro che partecipano ai talk televisivi più vieti, perfino quelli che dialogano con sorrisostampato-D’Urso, con la Venier e la De Filippi (inserirei anche la Bignardi in questo novero di minus cogitantes), in ambienti…
Pressapochismi e fraintendimenti
Caro lettore, stamani conversando con un amico, lungo strade immerse nella malinconica foschia, si venne al tema: se l’etimologia conti o meno più dell’onomatopea. Posto che nella nascita e nello sviluppo dei linguaggi, quantomeno quelli di ceppo indoeuropeo, dal farsi, al fenicio, al greco, al latino e via dicendo, senza dubbio l’onomatopea venne ben prima dell’etimologia, poiché i segni che fissarono suoni con significati condivisi crearono le basi per la successiva complessificazione verbologica e fraseologica, morfologica, semantica e infine…
Autopercezione, autostima e reputazione
Tra auto-percezione e reputazione (che può essere positiva o negativa) vi è un rapporto dialettico stringente e necessario, in uno psichismo “normale”. Esso ha a che fare con l’autostima e il principio di identità personale da un lato, e l’opinione degli altri su di noi, dall’altro. La reputazione, che è formalmente neutra, va distinta concettualmente dalla stima, in quanto questa è espressione di un giudizio positivo da parte degli altri: il suo contrario è la disistima che veicola cattiva reputazione. Si…