“Edson, Edson, vieni a casa, su“, gli gridò dalla soglia della povera casa di Bauru la mamma Celesta… e il piccolo Edson, nerissimo afroamericano, rispose “Sì, mamma, subito, finisco di pulire questa scarpa e vengo…” Dialogo immaginario, ma verisimile. Era il 1945 o il ’46. Accadeva in Brasile, nella favela confinante con la foresta. Bauru, così simile a Lanùs, dove nacque quindici anni dopo il mezzo guaranì per un quarto italiano (cosa che pochi sanno) Diego Armando Maradona. Perché…
neuroscienze
Avere un figlio è soprattutto un “dono”, non un mero “diritto”, a mio avviso
Prima ancora che si registri lo scontro espressivo e semantico, presente nel dibattito politico e sui media, fra le espressioni genitore 1 e genitore 2 e madre e padre, faccio notare che la differenza radicale tra le due impostazioni giuridiche e burocratiche è eminentemente filosofica, mentre la divisione tra gli schieramenti politici di destra e sinistra è meramente di convenienza politica. E trovo che tutto ciò sia abbastanza assurdo, oltre che culturalmente di poco momento e molto sciatto. La sinistra…
I vari tipi di “bastian contrario” e la “piaggeria” o “adulazione”, come suo… contrario. Questo “domenicale”, come ama chiamare i miei pezzi il mio caro amico Pierluigi, è particolarmente dedicato a un altro caro amico, che sta per candidarsi alla carica di Sindaco di Udine, per ragioni facilmente evidenti a chiunque stia un pochino attento alle relazioni umane
Nella mia vita ho conosciuto molte persone del primo tipo e anche persone del secondo tipo. Dico subito che mi danno più fastidio le seconde, perché le prime sono costantemente polemiche e spesso prolisse, ma “debellabili” abbastanza facilmente, mentre le seconde si insinuano con melliflua perseveranza nelle relazioni umane. Vi sono infinite variazioni sul tema, come negli spartiti musicali: da 1 a 100 uno può essere più o meno “bastian contrario”, oppure “piaggione”. Brontolo IL “BASTIAN CONTRARIO” Spesso i “bastian…
La riflessione logica, l’ideologia sua nemica e il ballerino di quarta fila
Riflessione significa specchiamento, piegamento del pensiero su sé stesso. La riflessione può essere superficiale o radicale. A me non interessa quella superficiale che può essere chiamata anche solamente “chiacchiera”, attività aborrita da Martin Heidegger (cf. Sein und Zeit, 1927), di cui è pieno ogni angolo del mondo e delle vite di ciascuno. Personalmente ritengo la chiacchiera una delle attività umane più idiote e sgradevoli, mentre di ben altra caratura morale e utilità sociale è il colloquio o il dialogo rispettoso…
1) “repetita iuvant”, 2) “Caesare imperante”, 3) “obtorto collo”, 4) “his stantibus rebus”, 5) “mutatis mutandis”, ovvero dell’insuperabile sapienza logica e potenza sintetica ed espressiva della lingua latina
Innanzitutto la traduzione delle quattro espressioni latine del titolo: “le cose ripetute giovano“; “sotto il comando di Cesare“;”(lett.te) con il collo storto, ma significando la fatica di accettare una decisione sgradevole“; “essendo le cose così come sono“; “essendo state cambiate le cose che avrebbero dovuto essere cambiate“. È una costruzione molto comune in latino ed è alternativa al cum + congiuntivo e al participio congiunto: ha funzione di proposizione subordinata temporale, causale, concessiva, ipotetica. . Contiamo le parole numerando le…
“Rari nantes in gurgite vasto”, vale a dire: “nuotanti in un vasto gorgo” (Publio Virgilio Marone da Mantova, Eneide, si tratta del secondo emistichio di un verso – I, 118 – dell’Eneide), ovvero della necessità di un “facilitatore” nelle riunioni
Ho trovato questo classico verso virgiliano per cercare di spiegare a un amico, con una metafora letteraria, l’ambito e le difficoltà nelle quali ci si può trovare in una riunione aziendale, tecnico-politica, o anche filosofica, e perfino in una seduta di auto-coscienza collettiva, come erano solite fare le femministe “anni ’70”. Le persone si possono trovare come se fossero in un gorgo marino o lacustre assieme ad altre, con la prima preoccupazione di non annegare (nella discussione, specialmente se essa…
…surfando sull’orlo del caos, logica fuzzy, frattali e auto-similarità, casualità e causalità, nella natura e nell’uomo stesso
Le immense onde oceaniche che si abbattono sulle coste frastagliate dell’Algarve (toponimo derivante dall’arabo Al Garbh), sembrano travolgere il coraggioso surfista, ma quegli emerge miracolosamente da sotto la ripiegatura dell’onda che lo rincorre. E lui continua surfando… sull’orlo del caos. Locandina del film “Un mercoledì da leoni” Queste onde richiamano concetti matematici come i frattali da un lato, e filosofici come la complessità dall’altro, i cui assiomi primari sono stati approfonditi in questi anni da studiosi di fama come il…
(…) quod innocens, si accusatus sit, absolvi potest, nocens, nisi accusatus fuerit, condemnari non potest… (trad mia: …perché l’innocente, se viene accusato può essere assolto, mentre il colpevole, se non è stato accusato, non può nemmeno essere condannato) (“Pro Sexto Roscio Amerino, xx”, Marcus Tullius Cicero)
Brocardi e latinismi giuridici, come quest’altro seguente, ancora più interessante: Nulla lex innocentem punit. sed puta, se vis, hunc innocentem condemnari licuisse: certe non oportet (trad. mia: nessuna legge punisce l’innocente, ma prova a pensare, se vuoi, se fosse lecito condannare l’innocente, certamente non sarebbe giusto). Quid dicis, mi amice? Che cosa dici amico mio? Marco Tullio Cicerone Ricorro al Diritto Romano per dire che sono contento della nomina a Ministro delle Giustizia di un liberale, come il dottor…
Meloni, la “underdog” & partners e i suoi avversari politici
Caro Lettore, devo dirti che il momento per me più significativo per simbologia politica (e anche tristemente divertente) veduto nel corso dell’intervento di Meloni alla camera dei deputati, è stato quando la nuova premier si è rivolta “all’on.le Serracchiani chiedendole, retoricamente, se lei stessa, Giorgia, stesse un passo indietro ai maschi“. Al che, la assai sopra valutata deputata romana, che ha osato (ma di questo incolpo il suo flebile partito e gli elettori ingenui) diventare presidente della mia Regione,…
Dei concetti di “merito” e di “bisogno”
Quando in terza media dovevamo decidere in famiglia in quale scuola superiore io dovessi (o potessi) andare, non ci fu quasi discussione, perché i miei tennero conto dell’opinione dei miei insegnanti delle medie, per la quale “Renato avrebbe potuto andare in qualsiasi scuola superiore, a partire dal liceo classico“. Sarei andato (e andai) al Liceo classico a Udine, la scuola più prestigiosa della città e dell’intero Friuli, la scuola dei ricchi signori, dei figli degli avvocati, dei notai, dei dottori…