Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Che cosa significa generazione/ corruzione, cambiamento, evoluzione, crescita, implementazione…, ma anche decrescita, declino, perdita, alla luce del capitolo 3 di Qoèlet, libro sapienziale della Bibbia degli ebrei e dei cristiani

Aristotele parlava di generazione/ corruzione per dire gli estremi del ciclo della vita, non solo umana. Si viene generati, ci si sviluppa vivendo e infine si muore. La sofferenza il dolore, la malattia e la salute -in alternanze inopinabili- ci sorprendono e ci accompagnano, sempre. Certo è che una vita virtuosa aiuta a vivere meglio e chi mi dice che a venticinque anni Jim Morrison e io ci somigliavamo, rispondo che io, pur essendo stato messo a dura prova,…

Continua a leggere

Kontro la Qultura della sicurezza, un titolo sgrammaticato per un incontro tra persone pensanti (spero)

Venerdì 1 febbraio, ore 9.00, Sala Convegni Unione Industriali di Pordenone Il mio amico ingegnere Paolo in-venta, cioè “trova” quel che c’è nella sua testa abile e abituata al confronto con me e con altri curiosi della vita e delle cose, un convegno, un con-venire verso un tema, un accrocchio di problemi, morali e operativi, quelli del lavoro e della tutela dell’integrità psico-fisica di chi lavora. Lui scrive nella locandina-invito che, mio gentile lettore, troverai allegata sotto. “Gli aspetti…

Continua a leggere

La presenza del male nel mondo

Invitato a tenere una prolusione filosofica a un convegno sulla sicurezza del lavoro ai primi di febbraio dalla maggiore associazione datoriale, ho preparato un Power Point di sintesi (si veda più sotto), per proporre una riflessione -la più semplice possibile- su un tema i cui contorni confinano con il mistero delle cose che la ragione umana può solo in una certa misura sfiorare, senza riuscire a rivelare completamente. Il tema del “male nel mondo” è presente nel pensiero filosofico…

Continua a leggere

Dio è serio o “scherzoso”?

Una domanda intrigante durante una lezione di antropologia filosofica contemporanea, quella del titolo, mi offre il destro di pensare a un modesto, brevissimo trattatello di Teologia fondamentale. Einstein scrisse (non so dove) o disse (forse) “Dio non gioca a dadi con il mondo“, anche per affermare così, pur se indirettamente, l’inesistenza del caso, e mostrando il metaforico assioma in modo matematico, mentre -chi mi conosce e qualche mio allievo sa- io uso un metodo logico, con l’immagine topografica delle due strade…

Continua a leggere

L’elefante vecchio

Parlando di organizzazione del lavoro e di qualità relazionale un caro amico, che non è un “elefante vecchio” perché ha solo cinquant’anni, ed è invece un eccellente ricercatore e un gentiluomo (merce rara in certi ambienti), mi suggerisce l’espressione come metafora utilizzabile anche in ambito aziendale. Come ci spiegano gli zoologi studiosi dei grandi mammiferi gli elefanti vivono in robusti branchi che percorrono le savane africane, inattaccabili per qualunque predatore, forti della loro mole possente e del numero. Il branco…

Continua a leggere

Un padre alla gogna mediatica e un “maestro” fasullo

Tornando da un luogo di restrizione, dove ho incontrato qualcuno il cui pensiero si muove, mi son trovato di fronte due temi, ovviamente scelti tra altri, che il mio gentil lettore potrebbe anche considerare futili, e forse in parte lo sono, ma mi consentono una riflessione che desidero condividere, sempre con i miei pazienti lettori. Il primo: non si vergogna il vice capo del Governo Di Maio ad aver messo alla gogna suo padre? Vergogna e gogna fanno rima,…

Continua a leggere

I quattro volti dell’amore umano, i suoi contrari e la carovana dei migranti

E’ la più potente, irresistibile delle passioni, l’amore. San Tommaso la contrapponeva all’odio, ma dicendo che l’amore è infinitamente più forte dell’odio. In italiano abbiamo un solo verbo per dirlo: amare. Ne parlavo qualche sera fa al Caffè filosofico Autentica/ Mente di Codroipo, ricordando ai presenti che gli antichi Greci, nella loro splendida e coloratissima lingua, avevano quattro verbi per dire “amare”, ciascuno con una sfumatura sua propria e differente dalle altre: erotào, agapào, stèrgo e philèo. Li scrivo…

Continua a leggere

Il paesaggio dell’anima, Dio, o il limite dell’umano

Che l’anima possa avere un paesaggio è bella metafora, traslato spirituale. Immaginare che nell’anima si dispieghino prati e colli è immaginifico. Eppure non è in-plausibile, poiché l’anima, come il corpo, è un paesaggio. Si dice correttamente, infatti “Io sono la mia anima e non: ho la mia anima“, e si dice anche “Io sono il mio corpo e non: ho il mio corpo“. E dunque, se noi siamo il nostro corpo e la nostra anima, siamo anche un paesaggio, come di…

Continua a leggere

Da Marx a Nietzsche, da Freud a Edith Stein e Clemente Rebora, una esplorazione del pensiero contemporaneo

Cari lettori e gentili allievi, la visione del mondo “laica”, nel senso etimologi co del termine (da làos, in greco popolo) negli ultimi due secoli è l’oggetto del corso semestrale proposto ai miei storici allievi di ogni età, che mi seguono da quasi tre lustri. Si iniziò con un corso di filosofia morale biennale che intitolai Il Bene e il Male nell’Uomo al fine di chiarire, per quanto possibile, la compresenza dei due “stati psico-morali” nell’anima umana, per cui non si…

Continua a leggere

La solitudine cosmologica e il paradosso esistenziale

Val la pena vivere? Una domanda che certamente si fanno in tanti a questo mondo, esseri pensanti, e parlo di noi, homo sapiens. E se la sono fatta senza dubbio moltissimi anche in passato. Se la sono fatta certamente, mi permetto di pensare, anche suicidi come Socrate e Seneca, i quali di sicuro avrebbero preferito vivere ancora, evitando di suicidarsi per ordine dello stato, la democrazia ateniese e la tirannide imperiale neroniana, rispettivamente. Caro lettore, ti ripeto la domanda:…

Continua a leggere