Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Non auguro a nessuno genitori come i signori Thumberg, di contro posso anche augurare a tutti genitori come quelli dei ragazzi in piazza, ma con cautela, ché anche quelli devono badare alle manipolazioni e alla banalizzazione dei temi

Thùmberi, è la pronunzia corretta del cognome, Thumberg, della signorina svedese che, dall’alto dei suoi sedici anni e della sua acclarata cultura, ci sta “insegnando a vivere” da almeno un anno. Ora però basta! Ho letto che il ministro dell’istruzione Fioramonti, quello che aveva minacciato di dimettersi prima ancora di essere nominato ministro (stiamo freschi!) se il Governo non avesse stanziato ancora due miliardi per la scuola, che non considera assenza ingiustificata la giornata dello sciopero studentesco di oggi venerdì 27 settembre 2019.

Continua a leggere

E’ indispensabile richiamare i fondamenti etico-politici dell’agire umano, analizzare la situazione e il fabbisogno sociale, verificare le compatibilità economico-finanziarie dello Stato, decidere scegliendo con chiarezza e precisione, pianificare, programmare le attività, legiferare: è il mestiere di chi governa… per il quale bisogna avere le competenze e la passione morale

“Learn, discuss and then decide”. In the most famous of his “Useless Sermons“, Luigi Einaudi, the great economist and second President of the Italian Republic, posed the question that is still crucial for all lawmakers: “Is deciding without knowing of any use?”. His answer was clear: no, it is not. “Hasty laws beget new laws meant to amend and perfect; but since the new ones stem from the urgent need to remedy the flaws of the badly designed…

Continua a leggere

BABBEI: l’80/ 90% centrale e i 5/ 10 a dx e sx della curva a campana di Gauss, e la sua utilità per valutare la distribuzione delle intelligenze individuali

Carl Friedrich Gauss è stato uno dei maggiori matematici dei XVIII e XIX secoli. Di famiglia modesta, studiò a Gottinga fino al dottorato in matematica, ma non è mai stato professore ordinario, bensì solo docente straordinario e con poca passione per l’insegnamento. Il princeps mathematicorum, si mantenne agli studi con il beneplacito del duca di Brunswick, ché come si usava al tempo, o un intellettuale aveva mezzi suoi per sopravvivere, oppure faceva la fame, a meno che qualche illuminato mecenate…

Continua a leggere

Per una critica della ragione ipocondriaca, sulle ardue tracce di Schopenhauer

Noto ai più (chissà se è poi vero?) che la struttura di persona dà pari dignità a tutti gli umani e che la struttura di personalità dice l’irriducibile unicità di ciascuno, qui affermo e dico – apoditticamente per ora – che non solo siamo diversi l’uno dall’altro, ma che ci differenzia anche la minore o maggiore capacità di pensiero. Beninteso non sto scrivendo che, contro le ricerche neuro-scientifiche più recenti e affidabili e contro la stessa evidenza dei fatti,…

Continua a leggere

Le “colpe” della famiglia e della scuola e della politica

Famiglia e scuola in Occidente si sono macchiate di gravi colpe nell’ultimo trenta/ quarantennio, certamente anche per il tipo di civiltà che si è affermata, efficientista e numeristica, ma anche per insipienza intrinseca della ragione politica e delle decisioni amministrative degli organi pubblici, del potere legislativo e di quello esecutivo, di parlamenti e governi. Al  termine “colpa” qui attribuisco l’accezione comune di errore-fatto-con-responsabilità, piena avvertenza (o quasi), cioè consapevolezza e deliberato consenso. E’ più o meno la nozione teologica di…

Continua a leggere

Arguzie e facezie, nonché quisquilie “stelliniane” di mezzo secolo fa

Ancora la memoria del carissimo e valoroso amico Nando, o Ferdinando che dire si voglia, tanto gerundio era, è e rimane tale, pesca dallo sterminato compendio di aneddoti risalenti al precedente secolo e millennio, che la frequentazione del nobile Regio ginnasio-liceo udinese, eredità barnabitica e napoleonica, produsse con dovizia di impegno da parte di molti, irrorata da anni spiritosi e da spiriti impetuosi, o il contrario… ma fai tu, caro lettore, come desideri.   La vittoria del fazzoletto Guai a…

Continua a leggere

Bracconieri e masnadieri di tutti i generi e di tutte le specie, di ieri e di oggi

Sappiamo che nell’antichità la selvaggina era considerata res nullius, cioè proprietà di nessuno. La proprietà privata e il Medioevo comportarono che la selvaggina divenisse esclusiva proprietà del feudatario, del re e dei loro ospiti. E il popolo, per sfamarsi, si dedicò al bracconaggio, che divenne reato da codice penale. Negli anni ’90 in Italia la selvaggina ha acquisito lo status di patrimonio indisponibile dello Stato. La fauna selvatica, a quel punto, diventa disponibile solo a chi ha una regolare licenza di caccia,…

Continua a leggere

La fatica della verità

La giustizia, sia come virtù sia come prassi ha una enorme incombenza: l’accertamento della verità. Basterebbe questa considerazione per dare il giusto valore al tema della verità, che però deborda da questa dimensione, poiché attiene nientemeno che alla grande questione della conoscenza. E’ vero che l’uomo è andato sulla Luna? E’ vero che la terra è rotonda? E’ vero che uccidere è male? E’ vero che… e che… e che? Conosco anche qualche “terrapiattista” che pensa di avere ragione…

Continua a leggere

La violenza bianca, ma sapete ignorantissimi e violenti giovanotti USA che eravamo tutti neri come il carbon, all’inizio, quando ci siamo erti in piedi per monitorare la savana e i suoi perigli? No? Oh babbei, studiate, studiate!

…e cercate di avere in classe con voi anche il Presidente in carica! (ché gli farebbe bene, forse). L’ennesima strage negli Stati Uniti d’America fa riflettere su molte cose. E’ violenza allo stato puro, intanto e, come quella dei terroristi, solo debolmente – o per nulla – “giustificata” da teoremi e teorie messe per iscritto e veicolate sul web e dalle tv. Che la violenza sia un dato permanente nella storia umana è noto, anche se oggi sembra addirittura in…

Continua a leggere

Le dimensioni antropologiche, morali e professionali del lavoro

La connessione esistente tra le categorie morali e quelle economiche. Il lavoro è lavoro dell’uomo (genitivo soggettivo), vale a dire che il lavoro ha come soggetto l’uomo: è di lui che esso è espressione e piena realizzazione, è in lui che trova il suo significato e il suo scopo, ed è lui che gli dà senso e valore. L’uomo non dovrebbe mai essere considerato oggetto o semplice strumento di lavoro: non possiamo parlare di “lavoro dell’uomo” (genitivo oggettivo)…

Continua a leggere