Caro lettore, riporto di seguito un messaggio del papà di Federico Aldrovandi, ucciso a botte dalla polizia circa dieci anni fa. “Che dire di così tanta partecipazione e affetto – scrive Lino – . Sospiro commosso e penso a Federico se potesse parlare per ringraziarvi di tanto amore. Questa notte non ho dormito. 10 anni fa alle 6 e 4 minuti Federico se ne andava. Fu subito il buio più profondo. Ora voi siete tante piccole luci di…
preghiera
la memoria perduta e ritrovata
Il bosco è sempre là sopra, sulla collina, e il vecchio (o la vecchia?) lo sapeva, anche se la sua lucidità perdeva colpi, da un po’ di tempo. “Portami su al bosco, chiese alla figlia (o alla nipote?), ché così ti canto un po’ di canzoni”, “Sì papà (o mamma o nonna), volentieri, aveva risposto lei, son contenta di sentirti cantare”. Seduto (forse seduta) sulla carrozzella, perché oramai camminava poco e con fatica, guardava il paesaggio mentre la figlia-nipote lo…
che bello che era il cielo…
…quando eravamo bambini nella montagna. Se era d’inverno si andava con la zia a portare il latte munto alla latteria nel paese vicino, passando vicino al cimitero, e lì che paura!, ma poi le stelle su in cielo ci distraevano e ci incantavano… Quante stelle in cielo a dicembre, prima che venisse la neve e il freddo ci costringesse a stare chiusi nelle case di pietra, chiusi come si poteva, con mille spifferi, e se il vento mugghiava, la paura si…
camminando camminando nell’unico sentiero
Caro lettor augustano, siamo in cammino. Sempre. Homines viatores… Sai che ne sono convinto, perché avrai letto (forse) più indietro la mia preferenza per la casa in affitto piuttosto che in proprietà, un luogo confortevole, ma che si può cambiare, a seconda del cammino, della direzione, del senso. Le fondamenta in questo caso non sono infisse nel terreno, ma nell’anima, che talora è anche vagula, blandula, alla ricerca infinita… Senti qua cosa ci racconta Martin Buber in La leggenda…
de humilitate
Caro lettore, già trattai in questo sito di San Benedetto e delle virtù ascetiche da lui proposte, tra le quali spicca l’umiltà. Desidero riparlarne perché questi son tempi in cui sarebbe un grande bene si diffondesse ovunque, soprattutto dove regnano imperterrite la iattanza, l’arroganza, la protervia, la prepotenza, in definitiva la superbia, caput vitiorum, padre e madre di tutti i mali. Chi è superbo permette a se stesso ogni azione, negando altrettanto a tutti gli altri. Tale virtù,…
Le campane di San Martino
La bici mi stava riportando a casa, quando uno scampanio festoso, all’altezza del borgo di San Martino, mi è penetrato nell’anima. Lo scampanio tipico delle grandi feste religiose, o dei “perdoni” di paese, legati ad antichi voti di ringraziamento alla Madonna o a qualche santo per grazie ricevute, durante epidemie di peste o le frequenti alluvioni del grande fiume, in friulano si dice “scampanotà”, e richiede una particolare abilità da parte dei campanari: infatti, dopo aver lanciato a distesa la campana grande,…
again, di gnûf, ancora qui, otra vez, nunc etiam, èti èntha
Con la grazia del Padre misericordioso e la mia volontà razionale sono risalito in bici. Dopo 50 giorni. Non è stato difficile, perché il pomeriggio di fine luglio era luminoso e la strada libera. La pedalata cauta per la debolezza dell’arto ferito, ma il ritmo buono verso la Bassa. Poche auto e tanta luce attorno a me. Un saluto nel paese natale e poi il lento ritorno verso le Terre di Mezzo, un po’ di sali minerali in borraccia, magnesio…
rinascita
Caro lettor mio, vivo giornate di rinascita, dolorosamente. Stamani inutile aspirazione del ginocchio, che ora è affidato alla truce fisioterapia per i prossimi trenta quaranta giorni. Il giro coscia destro si è rimpicciolito di cinque centimetri, il tono muscolare è crollato, l’emocromo in lenta risalita (9,4) verso i miei picchi ematici vicino a 16. Lavoro a scartamento ridotto nella solidarietà buona dei colleghi. Ambiente umano. Scrivo, questo sì, scrivo molto, favorito dal rallentamento delle altre attività. Osservo, mi osservo, ascolto meglio di…
Il mio giro
Il primo è stato quello di Adorni nel 1965, e poi tutti gli altri, fino a quello che finora sta vincendo Contador. Di quelli precedenti ho sentito i racconti di mio padre, letto le cronache, visto i filmati, fino ai tempi di Girardengo. Per me il giro è maggio, è il profumo dei tigli della piazza grande di Rivignano, è il Rosario e le ragazzine che fiorivano, e crescevano come me che avevo tredici anni. La tappa finiva anche…
Il vento di Samatorça
Ricordo il vento di Samatorça. Soffiava non si sa bene da dove nel piccolo cimitero, dove è sepolto nella terra Ladi Rebula, con una croce di legno e qualche fiore. Il muretto circostante è basso e lascia intravedere il bosco, nascondimento per animali e transito del vento. Tra i rami degli alberi si attorciglia e si divincola il vento, come spirito delle anime salve lì seppellite, con varia pietà, con diversa memoria. Ricordo il vento di Samatorça. E poi…