Papa Francesco è un po’ confuso sulla guerra di aggressione della Russia all’Ucraina. Probabilmente è anche un problema linguistico: pensando lui in lingua spagnola, non riesce a cogliere le sfumature dell’italiano, per cui il suo linguaggio, il suo codice espressivo è a volte impreciso e quindi confuso. Secondo: ho l’impressione che la sua preparazione culturale sulla storia contemporanea e sulla storia dell’Europa sia un pochino carente. Attenzione, non sto “parlando male del papa”: sto solo cercando di individuare i limiti…
preghiera
Del tirannicidio: basi teoretiche, consonanze e contrasti fra le teologie cristiane, quella cattolica occidentale di fra’ Tommaso d’Aquino e quella ortodossa orientale dell’egùmeno Gregorio Palamàs; alcune considerazioni sul tema, dall’antichità al dibattito odierno
Il ridicolo equivoco interpretativo dei concetti proposti da Domenico Quirico su La Stampa di Torino – qualche giorno fa – sul tema del tirannicidio, derivante da una traduzione non so se volutamente scorretta o dalla volontà di cercare un casus belli per litigare con l’Italia, ha convinto l’ambasciatore russo in Italia a denunziare alla Procura di Roma una sorta di incitamento al delitto tramite stampa, quando invece, se il titolo del pezzo ha posto in maniera ipotetica la plausibilità di…
Il possibile ruolo di papa Francesco per la pace: se accettasse l’invito di Zelensky di andare a Kijv, sarebbe al sicuro? Una visita del genere sarebbe opportuna, efficace?
Circa la sicurezza personale di papa Francesco se accettasse l’invito del presidente ucraino Zelensky di andare a Kijv mi sento di dire che, in generale, nessuno avrebbe interesse a fargli del male, neppure, per dire, i Ceceni amici di Putin. I Russi certamente, no. Potrebbe essere solo vittima dell’azione folle di un militare che, contravvenendo agli ordini, cercasse di colpirlo con un’arma molto potente, per dire un missile ipersonico lanciato dalla Bielorussia, magari. Pure illazioni: nessuno colpirebbe il papa. troppo…
Il male dell’individualismo e le sue origini, la guerra e l’eterogenesi dei fini
René Descartes e il suo cogito ergo sum sono, per certi aspetti, il punto d’inizio dell’individualismo moderno. il “penso dunque sono” rappresenta un modo icastico di dire che il pensiero precede l’essere, nel senso che senza pensiero neppure l’essere può darsi. Mi permetto – sommessamente, senza iattanza – di dissentire da tanto pensatore, in questo flusso logico-deduttivo. Sulla linea di Aristotele e Tommaso d’Aquino ritengo, piuttosto, che l’essere (di tutte le cose) preceda il pensare, non fosse che…
La guerra e il racconto
I racconti di guerra sono un antico genere letterario, dai tempi degli storici greci Senofonte, Erodoto e Tucidide, e di quelli latini come Tito Livio, Svetonio, Giulio Cesare (che narrò le sue proprie imprese militari) e Tacito, per citare solo i maggiori e più studiati fin dal liceo. Mi viene qui solo da ricordare il grande romanzo di Lev Tolstoj Guerra e Pace, che ricorda il fallito tentativo di Napoleone di impadronirsi della Grande Madre Russia, come la chiamano da…
Russia vs Ucraina (e viceversa): una storia complicatissima da conoscere
Sul “prima”, cioè sulle vicende arcaiche della Russia ho già parlato quanto basta in precedenti articoli. Qui ricordo solo che, dopo l’arrivo di Cimmeri e Norreni, e quindi dei rematori Rus, il principe Vladimir di Kiev, già cristiano, allargò la sua Rus verso Mosca, mentre a Novgorod si attestava un altro principe, e Mosca doveva ancora assumere importanza primaria per le Russie. Caterina II di Russia Dello zarismo, pure, ho già scritto qualche giorno fa. Qui è utile solo ricordare…
La guerra paranoica e la cecità occidentale
Non nego una riga di quanto ho scritto e qui pubblicato sulla Russia e la sua storia qualche giorno fa. La grande porta di Kiev Oggi, però, dopo che Putin (non cito la Russia come Nazione), come capo autocrate dello stato, ha ordinato un attacco militare all’Ucraina che pochissimi hanno saputo prevedere, scrivo qualcos’altro. E non mi limito ad aggiungere la mia flebile voce alla richiesta di fermare le operazioni e di tornare a saggia trattativa. Provo intanto a parlare…
Un omicidio e la umana “pietas”
A Natale tutti abbiamo sentito di questo caso: ad Amelia un medico in pensione, ottantenne, ha ucciso la moglie ammalata di Alzheimer, fermato un attimo dopo dal figlio mentre cercava di seguirla nella morte suicidandosi. Non scomodo il freudiano sintagma eros & thanatos, amore e morte, argomento troppo specifico, perché mi fermo prima e vado già oltre. Non sto neanche a ricordare qui quanto già riportato dal medium televisivo, che ha parlato di malattia senza rimedio, veloce e invasiva della…
Il valore di una vita operaia secondo un’Etica del Fine
Se si condivide che la struttura di persona possa spiegare e attestare con i suoi tre elementi, fisicità, psichismo e spiritualità, che tutti gli esseri umani hanno pari dignità, il valore di una vita operaia è pari a quella del Capo del governo e del Presidente della Repubblica italiana, o di qualsiasi altra Nazione del mondo, USA, Cina e Russia comprese. Come quella del grande imprenditore e quella dell’attore o del calciatore carismatico da 100 milioni di euro l’anno. Uguale.
La scelta del signor “Mario”, un’etica della vita umana e la legge
Un signore, pseudonomizzato con il nome di “Mario”, rimasto tetraplegico da dieci anni dopo un incidente stradale, ha scelto di andare via da questo mondo chiedendo il suicidio assistito, non l’eutanasia. Lo ha ottenuto dalla giurisdizione prima di un parere espresso richiesto al Comitato etico dell’Asl competente. Comitato etico formato da medici e psicologi, e non capisco per quale ragione neanche da uno studioso di etica generale e della vita umana, cioè un filosofo. Non capisco. Perché l’ordinamento non prevede…