La Teologia della Croce risale a Lutero, che la mutua da Paolo (Filippesi 2, 6-11), là dove il Figlio si svuota (Kènosis), letteralmente, della sua divinità per farsi in tutto e per tutto uomo, Servo sofferente (cf. anche Isaia). Per il grande riformatore solo la Croce di Cristo può salvare l’uomo irriducibilmente peccatore davanti a Dio, l’uomo che chiede Grazia con Fede e crede della Scrittura. Il tema è ripreso quattrocento anni dopo dal…
profezia
“Volontà intelligente”, piuttosto che “rabbia e orgoglio”
Caro lettore, non ho mai apprezzato l’endiadi che giustappone la rabbia e l’orgoglio, titolo di un libro più che mai citato di questi tempi, né mi ha mai entusiasmato Oriana Fallaci. La rabbia non mi piace, perché è uno stato mentale fuori controllo che non promette niente di buono, e spesso porta alla violenza; l’orgoglio è addirittura un grave vizio spirituale, nella sua accezione di vanagloria e di superbia, mentre se lo si intende come sentimento legato al…
Una storia immensa e un’ultima idiozia
Si parla spesso con Mario dell’Impero romano e dei grandi sovrani, di come ciascuno di questi fosse stato importante soprattutto per avere saputo circondarsi sempre di grandi persone. Si pensi all’imperatore Cesare Augusto, a Federico secondo di Svevia, a re Davide d’Israele, a Giuseppe secondo d’Asburgo e a sua madre Maria Teresa, a Carlo Magno, a Giulio secondo papa, al Figlio del Cielo Wan-Li, a Federico di Prussia, a Ciro il Grande, a Salah el-Din, a Solimano il Magnifico, a…
La lunga strada
…da dove vengo è in parte conosciuta e in parte no. Come sono fatto io, così come ogni essere umano si fonda nelle lontananze della storia genetica e della storia sociale. Ambienti, persone, guerre, malattie, violenze, alimentazione, igiene, silenzi, discorsi, voci e dimenticanze hanno creato le condizioni per cui sono “uscito” così come sono dalla storia precedente: provvisto di una mente non criminale. Adrian Raine pubblica, tradotto, presso Mondadori, il saggio L’anatomia della violenza. Le radici biologiche del crimine.
Un canto libero
Sono abbastanza duro, ma ho pianto. Ogni tanto anche la televisione dà valore, come l’altra sera quando a Sanremo è stato ospitato Ezio Bosso, pianista. La verità è messaggio insuperabile, la persona vera è messaggio, che non solo “buca il video”, ma confonde e dilania l’anima stessa, cercandone le profondità più recondite. Le parole di Bosso non sono termini lessicali, ma una scavazione nella carne, un penetrare oltre, uno scoprire il sangue che scorre e neuroni che sconvolgono la…
La fame e la paura
I cartelli di benvenuto ai profughi alla stazione di Monaco di Baviera segnano un pezzo della storia europea e della storia del mondo. La valenza simbolica dei gesti è sempre qualcosa che “lega” e fa comprendere immediatamente i fatti che accadono, a volte, molto più di complesse spiegazioni socio-economiche o politiche. Dopo tanti tentennamenti le grandi nazioni dell’Europa, a partire dalla maggiore per abitanti e potenza economica, la Germania, si sono mosse, auspice una cancelliera che si è rivelata…