…che è il pastore errante dell’Asia del conte Giacomo, che cosa conta di fronte a logiche politiche e militari? Nulla, perché i droni lo possono colpire in qualsiasi momento e lui sarà solo un “danno collaterale”, presto dimenticato. Ma per i suoi familiari è una tragedia, magari l’unica fonte di sostentamento. Con lui muore il padre il marito il fratello il nonno, ma le cronache non lo ricorderanno. Lui è morto solo perché si trovava nei pressi di una località…
psicologia sociale
La fame e la paura
I cartelli di benvenuto ai profughi alla stazione di Monaco di Baviera segnano un pezzo della storia europea e della storia del mondo. La valenza simbolica dei gesti è sempre qualcosa che “lega” e fa comprendere immediatamente i fatti che accadono, a volte, molto più di complesse spiegazioni socio-economiche o politiche. Dopo tanti tentennamenti le grandi nazioni dell’Europa, a partire dalla maggiore per abitanti e potenza economica, la Germania, si sono mosse, auspice una cancelliera che si è rivelata…
s-confini danubiani
Bratislava, Slovakia Caro lettore, qualche giorno passato tra slavitudine e ungarità, e le cronache dell’esodo, fanno pensare. Mondi che si sgretolano e popoli migranti, come sempre, come ovunque, nella vita e nella storia del pianeta. Il Centro dell’Europa diventa luogo di transito per migliaia di profughi e di cercatori di vita nuova. Appena oltre Vienna sulla via di Bratislava passo vicino al villaggio dove una settimana fa hanno trovato settantuno morti asfissiati nel camion fermo e abbandonato. Mi chiedo come…
…e di gloria rifulse
Caro lettor settembrino, aaah quanti ne abbiamo e conosciamo che rifulsero e rifulgono di dubbia o immeritata gloria! O anche di qualcosa di meno. Gente dello spettacolo, specie televisivo, l’elenco è inutile (voglio dire tipo la D’Urso o la Ventura o Varriale), ma anche letterario, cultural-filosofico, socio-criminal-psicologico (i Crepet, le Bruzzone, etc.), molti partecipanti ai talk show che si qualificano solo in quanto “partecipanti” all’effimera visibilità mediatica. Nelle ultime due settimane ho leggiucchiato i racconti offerti dal Sole 24…
i cretini del sabato
…oggi è stata la giornata dei cretini, cretini a sbafo, cretini a iosa, cretini ovunque, i primi per strada, quelli che vanno a 38kmh dove c’è il limite di 50, quelli che vanno a 53,5kmh dove c’è il limite di 70, creando code stupidissime ed evitabili, quando posso (e anche talora quando non posso) questi non li sorpasso, ma li salto, lasciandoli lì fermi, in un lampo, i secondi nel parcheggio immenso e assolato della bella Grado, camperisti che…
buona festa dell’Assunta… ops buon Ferragosto…
Inizio, forse inopinatamente, l’argumento in titulo con una poesia in “graesàn”, il meraviglioso dialetto venetico della bellissima e antica Grado, di Domenico Marchesini, detto “Ménego Picolo Paciaroto”, pubblicato nell’antologia curata da Riccardo Pigo Grego “Despùo le caligàe“, edita dalla Associazione “Graisani de Palù”, Grado 2012 (a pag. 21). “Gera una vecia bruta e malignosa/ che ‘ndeva a domandah la caritae,/ Giovardi a via parahla de le porte…/ resteva quele femene strigae! La va un di là de la Nena,…
motociclisti
Mio buon lettor domenicale, in gioventù ebbi anch’io due ruote motorizzate, una vecchia Lambretta 150 che durò lo spazio di un’estate, trovata in un fienile e comprata per venticinquemila lire, e poi una HD Aermacchi 250 che durò due estati. Avevo allora 26 o 27 anni, il tempo e il morbìn (friulanismo per dire “picciola giovenil follia”) per qualche gitarella con le morose del tempo. Poi più nulla, per scelta e per necessità. Preferii le due ruote da spingere con le gambe, e allora…
i mai contenti
Certamente il Governo avrebbe potuto fare meglio per la nuova Rai, CdA, Presidenza, etc., ma qualcosa ha fatto e i designati non sono proprio degli incliti, né sono peggiori dei loro predecessori. Forse una Maggioni sa di televisione un po’ più della signora Tarantola, o no? E anche l’anagrafe l’aiuta un po’ di più, o no? Ciononostante parte subito la canea dei perfettini, dei signori “ci vuole ben altro”, quelli de La Repubblica, del Fatto Quotidiano e anche dei…
Il sindaco, la noia e altri imaginifici pensieri
Caro lettor di luglio, parafrasando Ennio Flaiano si potrebbe dire che Marino Ignazio è il più grande sindaco “morente” d’Italia (il grande scrittore satirico definiva così il poeta Cardarelli, “morente”). Mentre la più bella città del mondo è nel degrado, lui vara la terza giunta del suo corto mandato (che spero si interrompa presto). Incomprensibile nelle sue priorità (fu tra i primi sindaci a creare i registri inutili delle unioni civili), non si è accorto di avere ereditato da…
la in-educación
Echeggio Almodovar per dire che l’ineducazione è diffusa, e lo sappiamo tutti, ma qualche volta riguarda persone che hanno ruoli importanti e, forse, si credono chissà chi, non distinguendosi talora dalle più becere. Location: Museo dell’Arte Fabbrile e delle Coltellerie di Maniago. Ospiti il gentilissimo Sindaco e l’Assessore alle attività produttive, convegno sul cambiamento radicale nel lavoro e nella sua distribuzione nel mondo: personaggi e interpreti, un economista dell’Università di Trieste, un filosofo-teologo (me medesimo), un’esperta di mercato del lavoro…