…e comincia il resto del mondo? Il bel titolo di un libro di Michele di Francesco e Giulia Piredda, pubblicato da Mondadori Università Milano (2013) mi incuriosisce. Già Descartes riteneva che il punto di contatto tra res cogitans (cioè l’io e Dio), e la res extensa (cioè il mondo), fosse una ghiandola detta pineale posta nel lobo frontale. Ma il grande René usava il suo metodo intuitivo-deduttivo per una scienza certa ed evidente, con i mezzi del suo tempo.
psicologia
Neuroni e giudizio morale
Quando l’uomo compie un atto, buono o malo che sia, la domanda concerne la sua libertà. E’ dato acquisito che la sua responsabilità sia proporzionata alla libertà esteriore ed interiore di cui dispone. Il libero arbitrio è la misura della responsabilità morale. Vi sono però anche altre teorie morali, meno spirituali e più materialistiche, si potrebbe dire. Un caposcuola di queste è senz’altro David Hume, che ai nostri giorni ha non pochi emuli. Si potrebbe dire che Hume è…
Gli altri siamo noi
…stamani dopo la corsa per le interpoderali un libro di Walt Whitman, Leaves of grass, (Mondadori, Milano 1971, p. 136), comprato da me quando ero in terza liceo, lasciato lì sul tavolino da Beatriz: “(…) The shapes arise/ Shapes of factories, arsenals, foundries, markets,/ Shapes of the two-threaded tracks of railroads,/ Shapes of the sleepers of bridges, vast frameworks, girders, arches,/ (…)”, il poeta canta la fatica della vita e le costruzioni dell’uomo, le forme che sorgono dal lavoro…
L’elogio della Mitezza
La mitezza per alcuni è più virtuosa dell’umiltà. Per me sono necessariamente collegate. Mitezza e umiltà sono effetti di una consapevolezza, di una coscienza del limite, che ogni essere umano dovrebbe avere presente. Abbiamo tutti il nostro limite, anche se non lo conosciamo. Il senso del limite è uno stato della coscienza razionale che rende sano e salubre il ragionamento. La mitezza non è fiacca debolezza, anche se oggi va più forte la millanteria da Miles gloriosus plautiano. Il bluff…
Definizioni, determinazioni, pigrizie mentali
Ascoltiamo quotidianamente cose che ci dicono molto della “natura umana“, ma a volte non stiamo attenti, preferiamo lasciar perdere, specialmente quando chi parla è potente, e potrebbe infastidirsi delle precisazioni, ritenendole pedanteria fastidiosa e noiosa. Come quando si parla del tempo come dimensione esistenziale e fisica. Oppure metereologica: ognuno si imprigiona da solo nello stereotipo del caldo/freddo o del-tempo-che-passa. Ineluttabili tutte e due (o tre) le dimensioni, e perciò immeritevoli di commenti. O quando si parla della responsabilità. Ne I…
La mano e la mente
Sappiamo dai neuropaleoantropologi che la conformazione prensile della mano e il progressivo ergersi nella stazione eretta ha portato l’animale uomo a diventare quella “bestia che è“, intelligente, autocosciente e (im)morale. Ora, anzi da qualche decennio questo signor homo sapiens sapiens sta sostituendo progressivamente il lavoro manuale con automazioni, servoassistenze, informatizzazione e così via… Buone cose che stanno riducendo radicalmente (quasi annullando) la fatica fisico-muscolare, e velocizzando molti processi, anche noiosi e a volte stupidi. Ma c’è un pericolo, come…
Caso, probabilità, necessità e… fragilità
Quando si parla di caso e di probabilità si manifesta esplicitamente il limite che ognuno di noi ha nella conoscenza. Se non conosciamo il vettore evidente di una causa, non riusciamo a comprendere e poi magari a spiegare un effetto. Rimaniamo nell’ignoranza dell’evento, potendo solo esprimere ipotesi o illazioni. Se non siamo in posizione alta (su un condominio e su un terrazzo che fa angolo) all’incrocio tra due strade di cui una ha diritto di precedenza, e assistiamo allo…
Felicità o serenità nella realtà del presente?
Caro lettore, qualche anno fa scrissi un libro con la mia amica psicologa e pedagogista Anita Zanin “Educare all’infelicità“, una specie di manuale per genitori, nonni e insegnanti, che ebbe ed ha un certo riscontro in giro. L’assunto principale, tuttora valido, era che occorre una qualche formazione ad una vita equilibrata. Il termine “felicità” ci stava perché è sulla bocca e nella mente di molti (quasi tutti?) come sinonimo di mancanza di problemi, di serenità, di continuità in una…
De stupiditate
Innanzitutto, caro ospite, una bibliografia ponderata in tema di stupidità: V. Andreoli, Le nostre paure, BUR, Milano 2012, pp. 107-125; R. Musil, Sulla stupidità, Archinto, Milano 2001; A. J. Marina, Il fallimento dell’intelligenza. Teoria e pratica della stupidità, Longanesi, Milano 2006; F. Dostoevskij, I fratelli Karamazov, Einaudi, Torino 2003, p. 340; C. Maria Cipolla, Allegro ma non troppo. Le leggi fondamentali della stupidità umana, Il Mulino, Bologna 2007; G. Livraghi, Il potere della stupidità, Monti&Ambrosini, Trento 2008; F. Betti, Le…
Libertà, incertezza e ricerca
Che bello lo spazio della ricerca, della critica, della navigazione anche impervia lungo le rotte del pensiero. Salvatore Veca ne parla in L’immaginazione filosofica e altri saggi (Feltrinelli), proponendo l’itinerario della riflessione come un girovagare sistematico nell’incompletezza, nell’incompiutezza e anche nell’incertezza, pur essendo la verità meta sempre agognata. Ma una verità come irradiarsi parziale e luminescenza rapsodica, intermittente, di una chiarità delle cose e dei concetti, e della loro corrispondenza, come un’interpretazione infinita, una philosophia perennis. Un apparire e uno scomparire dell’essere…