Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

RIZKO, un romanzo storico scritto a quattro mani da due amici, Fulvio e Renato, che hanno voluto dialogare con Rizko Abrams, David Abrams-Berkowitz e Alfredo Bastiani, in un viaggio del corpo e dell’anima, dal Dniepr a Lublin, poi a Crakow, a Kutná Hora, a Venezia, e infine a San Daniele del Friuli, con lo sfondo arche… mitico della Cerchia delle Montagne

Dove te ne vai, caro Rizko, lasciando le sponde del grande fiume che sfocia nel Mar Nero, non lungi da Odessa? Il Dnepr o Dnipro si dice in russo: Днепр, Dnepr, in ucraino: Дніпро, Dnipro, in bielorusso: Дняпро [Dnjapro], in polacco Dniepr; in romeno Nipru; in italiano anche Boristene.  Dove porti i tuoi cari, caro viandante, Ebreo errante, archetipo di tutti i viandanti in questa vita e nel mondo? I cieli azzurri sono il nostro “contenitore”, anche se qua e là incombono nuvole,…

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…invece di chiacchierare in tv e di apparire sul web, perché i politici non imitano il Presidente Mattarella, mettendosi in fila in un centro di vaccinazione per mostrare quello che si deve fare, responsabilmente?… oltre ad essere maleducati in più occasioni. E altrettanto facciano i giornalisti, si mettano in fila per il vaccino, invece di blaterare tanto!

…me lo sto chiedendo: perché i politici non fanno quello che ho scritto nel titolo? Non sarebbe male vedere in fila Letta (eccolo di nuovo!) a braccetto con suo zio Gianni, Renzi, Conte, Dimaio, Boldrini, Fratojanni, Fornaro, Fico, Casellati, Salvini, Meloni, Tajani, Gelmini, Bernini, Zingaretti, Bonaccini, Zaia, Fontana, Cirio, Solinas, Serracchiani (a proposito della quale, si legga più sotto) Fedriga, Toti, Sala, Raggi, Appendino, Giani, Guerini, Lollobrigida, Orlando, Marcucci, Delrio, Berlusconi, Giorgetti, e compagnia cantante… tutti in fila come fanti,…

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La “docimologia”, o “scienza della valutazione delle prestazioni” dei lavoratori (e degli studenti)

Prima di tutto chiariamoci che cosa significa “scienza”, perché su questo termine c’è spesso molta confusione, tra una accezione in qualche modo “modernista”, che la ritiene solo attribuibile a quelle che Wilhelm Dilthey chiamava “Naturwissenschaften”, cioè “Scienze della Natura”, come fisica, chimica, fisica, matematica (che appartiene, però anche alle Scienze dello Spirito, con le sue astrazioni teoretiche!), biologia, medicina, geologia, astronomia, etc., per distinguerle dalle “Geistwissenschaften”, o “Scienze dello Spirito”, come filosofia, psicologia, pedagogia, antropologia filosofica e culturale, etc.; e…

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Il viaggio di Francesco nella terra di Abraham: l’estetica della (nella) verità

Colgo l’occasione dello storico viaggio del papa a Ur dei Caldei per parlare di estetica, vale a dire di una manifestazione dell’essere-delle-cose. Un fatto umano inserito nella Storia e nella Tradizione religiosa permette ancora una volta di riflettere sulla corrispondenza o meno della verità ai fatti dell’uomo e del mondo. E’ noto che la Storia risente delle Tradizioni (trasmissioni) e dei Miti. Non abbiamo contezza storiografica, intesa come documentazione archeologica o scrittoria delle vicende abramitiche (di Abram poi Abraham), di…

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Ciò che accade e come viene raccontato, tra comunicazione e mistificazione

Un tempo le notizie dei fatti accaduti viaggiavano lente, a velocità di cavallo o di diligenza. Per sapere che nel 64 d. C. Roma stava bruciando, ai confini dell’impero la notizia arrivava in non meno di tre settimane, indirizzata magari all’ultimo procuratore di Bitinia, Plinio il Giovane. Per sapere a Roma che Felice Orsini aveva gettato una bomba sulla carrozza di Napoleone III per strada a Parigi per ammazzarlo nel 1858, occorrevano forse almeno tre giorni. Con l’invenzione del telegrafo…

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Il “democraticismo” dei social è una pericolosa idiozia

L’uomo ha lottato lungo migliaia di anni per capire che la democrazia, comunque declinata, è il migliore dei regimi politici possibili. Da Pericle a… Draghi, passando per Locke e Robespierre. Questo elenco strano già illumina sulle contraddizioni della “democrazia”, poiché in suo nome si possono costruire maggioranze e minoranze, ma si possono anche mozzare teste. Ciò che oggi impressiona è che questa democrazia ha ammesso al proprio interno, non solo il voto a suffragio universale, peraltro non ancora vigente in…

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I nuovi babbei e le brave persone come Mario Draghi

Intanto, diciamo che i babbei sono sempre stati molto numerosi – ed essendo in numero notevole – pericolosi. Nei periodi di crisi si fanno vivi con ancora maggiori velleità. Io però, come ben sa chi mi conosce, non sono manicheo e, a volte con qualche sforzo, riconosco valori in aree operative e settori politici che in generale (a me) paiono privi (di tali valori). Il “babbeo” non si accorge se qualcuno lo offende o lo imbroglia, oppure se pensa…

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La clemenza, una virtù umanissima e previdente

Seneca, filosofo e politico dei tempi di Claudio e Nerone, ne scrive nel suo omonimo De Clementia. Il testo latino a fronte aiuta a ri-ammirare questa splendida lingua e razionale, una meraviglia continua per chi la pratica e uno stupore sconfinato per chi non la conosce, se questi ha la bontà di apprezzare le “cose belle”. In questa riflessione proverò a dialogare con il grande Lucio Anneo, cercando di immergermi, come insegna Gadamer, nel suo tempo e nella sua…

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“Preoccupazioni” e “post-occupazioni”, “problemi” e “temi”, l’inutile abuso di frasi ipotetiche (con il “se” e il congiuntivo), mentre continua la vicenda di un premier adenoidico e paludoso

Quando sento la voce di Conte Giuseppe, prima di tutto ho un senso non gradevole da un punto di vista fonico, poi mi stanco quasi subito di ascoltare l’ennesima sequela di titoli e di frasi fatte. La parola “preoccupazione”, cioè pre-occupazione, cioè una occupazione che avviene prima (a volte non si sa perché), è molto inflazionata. E come tutti i termini di cui si fa uso e abuso, stancano, annoiano. La cosa che sorprende è che questo lemma non conosce…

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Due tipi esagerati, ma solo moderatamente: Salvini e Bertinotti, et alia animalia (in senso aristotelico, e quindi nessuno si offenda)

Salvini dice spesso di parlare a nome di 60 milioni di Italiani. Lo correggo pacatamente, anche se la sua affermazione in realtà mi fa infuriare, per questa ragione molto semplice e intuitiva anche da un bimbo di prima elementare: lui può parlare, anche se solo teoricamente, solo a nome di 59 milioni 999mila 999 Italiani, ma non a nome mio, e forse di qualche altro (ritengo molte decine di milioni). Arrogante? Illuso? Mal informato? Parla così “per modo di dire”?…

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