Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Due pericolose illusioni: la felicità e la perfezione

Qualcuno forse si scandalizzerà, ma io ritengo che felicità e perfezione siano due aspirazioni/ dimensioni pericolosissime. Altrove e prima di oggi ho parlato della felicità come ipotesi esistenziale e stato dell’anima, osservandone nella vita quotidiana degli esseri umani -in genere- l’improbabile continuità, e perciò stesso fomite di possibili frustrazioni, anche molto gravi. In realtà, giorno per giorno si alternano momenti di gioia e momenti di tristezza o di dolore. Anzi, la gioia spesso lenisce il dolore, intersecandolo e inserendosi in noi, quando quello…

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L’orgoglio tra permalosità e difesa della dignità personale

Discutendo con amici e colleghi mi è stata chiesta una riflessione in tema. Innanzitutto, secondo la dottrina classica, l’orgoglio è un amore disordinato ed eccessivo per il proprio “io”. Ci sono due tipi di orgoglio, studiati fin dai tempi del pensiero greco latino e da Padri della chiesa come Agostino (cf. De Genesi ad litteram) e Gregorio Magno (cf. Moralia in Job e Dialoghi). Ne parlano anche Giovanni Climaco e Giovanni Cassiano in alcune loro rispettive opere (cf. La scala del…

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La bocca degli stupidi

…non sta mai chiusa , caro lettor mio! Naturalmente nulla c’entrano (gli stupidi) con l’immagine a lato che, casomai, serve a sottolineare la distanza tra il nobilissimo rapace, cui sono affezionato, e loro. Continuo la mia, oramai storica, raccolta con recenti esempi : Zenga commenta Francia-Albania e usa la frusta e apparentemente metafisica espressione “attaccare gli spazi, attaccare la profondità” per dire il movimento senza palla degli attaccanti protesi alla rete avversaria. Oppure “fare a sportellate” per dire che un attaccante si…

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Lo sguardo giusto

Saper guardare le cose nel giusto modo è importante. Quante volte ci confondiamo sul reale significato di un gesto, di una parola, di un fatto, perché lo interpretiamo come fossimo l’ombelico del mondo, anzi l’unico ombelico! In realtà ognuno di noi è un “ombelico del mondo”, perché non possiamo evitare di partire da noi stessi come soggetto, per conoscere ogni cosa. Anzi, le filosofie idealiste, fin da Platone e sant’Agostino, ma con più evidenza e in modi diversi, da…

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L’odio della vita e la violenza

L’episodio di Orlando richiama ancora il tema dell’odio e della violenza. Che sia o meno violenza anche di matrice islamista, e questo afgano-americano sembra forse confermarlo, occorre soffermarsi anche sulla violenza in sé, che è e resta -per ora- intrinseca all’umano, anche come patologia psichica. Oltre ricordare i grandi eccidi legati alla contemporaneità (ad esempio nessuno tiene un conto delle stragi provocate dagli attentati islamisti nelle nazioni islamiche, che sono di gran lunga più numerose e causa di vittime), mi è…

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Non abbiamo la libertà di essere felici, ma la gioia sì, perché è come l’ombra che ci accompagna… basta accorgersene

La felicità, fecondità, (latino fecunditas, dal sanscrito “fe”) o, in greco, makarìa, non si dà in continuo, tuttalpiù la gioia, una sorta di contentezza, come quella descritta sotto ne “L’odore dei tigli”, un sommesso stare nell’incanto dolce del ricordo (memoria del cuore), che viene ricostruito dai flussi mentali. La gioia, invece, è il gaudium, una specie di sentimento tranquillo, di completezza, un accorgersi della bellezza, e quindi un correggere le proprie pretese (in latino accorgersi deriva da ad corrigendum, cioè correggersi). La…

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Accettare la perdita

La vita è tutta un “accettare perdite”: dei propri genitori quando giunge l’ora, della giovinezza perché si matura e si invecchia, della casa, del lavoro perché non è scontato andare in pensione dove ci si trova attualmente, essendo il pensiero stesso di “andare in pensione” molto discutibile, e così via. La dimensione della perdita è un passaggio naturale della vita, come insegna anche il sapiente biblico Qoèlet, che dice “Vanità delle vanità, tutto è vanità (cap. 1)”, e anche, più avanti:…

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Istruire le bambine

Sono sempre più convinto che le femmine umane siano in generale, a parità di cultura (e a volte anche no), superiori ai maschi: superiori in senso antropologico, completo, profondo. Traggo questo convincimento certamente dalla mia esperienza soggettiva e quindi in modo empirico, ma potrei citare non pochi episodi che mi rafforzano tale idea. A una condizione, che le femmine non siano anempatiche, anafettive o addirittura alessitimiche, perché ne  conosco e queste, se lo sono, perdono, perdono molto, perché la femmina trae la…

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Sara, o della coscienza morale mancante e/o di carenze orbito-frontali e cognitive

Il neologismo “feminicidio” è stato sdoganato da tempo, anche se a me non piace, perché ogni uccisione di umani è “omicidio”, che non significa uccisione di maschio ma di soggetto del genere “Homo sapiens“, maschio o femmina che sia. Sara di Roma è stata bruciata dal suo ex lasciato da pochi giorni, riferisce il web e i media tutti. Non riesco a capire se c’è qualcosa di diverso oggi da tempo fa, quando le uccisioni di esseri umani in…

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Lealtà e/o fedeltà?

Meglio essere fedeli o leali? Si può porre queste due posizioni dell’animo umano in alternativa o sono necessariamente legate? Si può essere infedeli e leali oppure sleali e infedeli? Lealtà e fedeltà, insieme con la diligenza sono le tre “virtù” o obblighi previsti dal Libro V del Codice Civile italiano (1943) che “tengono vivo” un contratto di lavoro dipendente, altrimenti inesistente, “ontologicamente” e giuridicamente. La lealtà ha a che fare etimologicamente con la legalità (legalitas, in latino), ma nel tempo ha acquisito…

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