Caro lettor paziente, di questi tempi disarticolati e stanchi può capitare anche quel sto per raccontarti… Consuetudine amicale ormai da tempo comporta talora il condividere un bicchiere sotto sera per conversari mai banali con l’amico. Di volta in volta ci si trova in vineria o si va in frasca alla campagna. Iersera invece all’osteria vicina. L’amico mi precede e io lo seguo a minuti, entro chiedendo se qualcuno mi aspettasse… effettivamente sì, conferma la corputa ventenne banconiera, ma, aggiunge, “non ho…
psicologia
again, di gnûf, ancora qui, otra vez, nunc etiam, èti èntha
Con la grazia del Padre misericordioso e la mia volontà razionale sono risalito in bici. Dopo 50 giorni. Non è stato difficile, perché il pomeriggio di fine luglio era luminoso e la strada libera. La pedalata cauta per la debolezza dell’arto ferito, ma il ritmo buono verso la Bassa. Poche auto e tanta luce attorno a me. Un saluto nel paese natale e poi il lento ritorno verso le Terre di Mezzo, un po’ di sali minerali in borraccia, magnesio…
il tour e la babbiona
10 anni fa ero sul Galibier con Bea, 4° a 2650 metri, lei che saltella con la maglia a pois di Rasmussen per scaldarsi, ma da prima e dopo il 2005 seguo il Tour per tv, e quando avrò tempo andrò sui Pirenei, perché questo evento fa parte del mio spirito, fin da quando ero bambino. L’ultima tappa che finisce sugli Champs Élysées sotto la pioggia, mi permette di lodare e dire ammirazione per tutti i corridori, che hanno lavorato, rinunziato, sofferto…
adesso basta, oh maestrini di vita tedeschi, scandinavi, baltici
Cari amici tedeschi, etc., Siete diventati come quelli che non capiscono la mia battuta di risposta alla domanda “come stai?”, che è: “meglio di ieri e peggio di domani”, oppure “sto gestendo la diminuzione del dolore”. I più, ascoltando la mia risposta, con l’intelligenza incatramata, si bloccano sui termini “peggio” e “dolore”, non intuendo che sto rispondendo che le cose, se pure lentamente, vanno meglio. Siete rigidi, lenti, senza una minima sensibilità rock, mi fate addormentare con la vostra…
comunicativi e inascoltabili
Vi sono persone il cui ascolto è gradevolissimo e affascinante, ma, di contro, vi sono persone che, indipendentemente da ciò che dicono, dal valore e veridicità delle loro parole, sono inascoltabili. Almeno per me, ovviamente. Delle une e delle altre più avanti fornirò qualche esempio. Sia il primo sia il secondo tipo di persone appartengono, al novero mediatico (radio e tv), e anche a conoscenze dirette. Ho cercato di darmi una risposta, ma non ho trovato una chiave unitaria, una ragion…
strafotènt
Caro lettor del mattino, dei buronani europei salvo solo Draghi (nomen omen), che pena invece il bevitore Juncker (appena meglio del suo predecessore il panzone vino tinto sussiegoso Barroso), l’inutile Tusk e il buon frequentatore dell’Oktoberfest Schultz. La grigia lungagnona Lagarde completa il carro delle tristezze, tutti supervalutatoni un tanto al kilo. Accanto a questi ci sono i capi di stato e di governo, guidati da frau Merkel, altra accolita di persone con cui non mangerei neppure un tramezzino.
giorni d’estate
…inesorabilmente giunti, anzi è la terra che li ha raggiunti con il suo movimento attorno alla stella, mentre rotando enumera i giorni del solstizio. I colori nitidissimi del temporale hanno lasciato spazio ai grandi mattini e ad albe senza romore (Cardarelli). All’improvviso irrompe la luce infinita del giorno, nelle domeniche silenti della pianura, dove il cielo altissimo del confine si perde oltre i tetti e le fronde più alte… appena iniziata l’estate accorcia di un niente i grandi giorni…
rinascita
Caro lettor mio, vivo giornate di rinascita, dolorosamente. Stamani inutile aspirazione del ginocchio, che ora è affidato alla truce fisioterapia per i prossimi trenta quaranta giorni. Il giro coscia destro si è rimpicciolito di cinque centimetri, il tono muscolare è crollato, l’emocromo in lenta risalita (9,4) verso i miei picchi ematici vicino a 16. Lavoro a scartamento ridotto nella solidarietà buona dei colleghi. Ambiente umano. Scrivo, questo sì, scrivo molto, favorito dal rallentamento delle altre attività. Osservo, mi osservo, ascolto meglio di…
l’uomo che muore
Ho incontrato Egidio Maschio una volta, poche parole tra altri interlocutori. Di lui molti racconti, di gente che gli ha lavorato vicino, di qualche sindacalista, voces populi, più che altro. Burbero, intrattabile, solitario al comando, un so-tuto-mi, generoso. Quest’uomo se n’è andato una delle scorse mattine. Si è tolto la vita. Settantatré anni, un gruppo di aziende di rispetto, duemila dipendenti e un fatturato in proporzione tra Veneto e Friuli. Quando un essere umano prende la decisione di togliersi…
la costruzione dell’essere
Non indugerò qui secondo i dettami della metafisica classica, se non per cenni. Secondo quella dottrina l’essere dà sostanza o essenza all’esistere degli enti. E quindi anche a me, che sono un viv(ente) sensibile razionale. Nella situazione limite (la grenz Situazion di Jaspers) che vivo ora, almeno nel senso concreto del “mio” limite attuale, è come se l’essere delle cose, il loro status quaestionis, si manifesti in un continuum di sensazioni, di sentimenti, di presenze-assenze emotive e di pensieri. Una…