Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

L’essenza e l’essenziale

L’essere, l’essenza e l’ente sono i concetti principali dell’ontologia classica. Se si può dire che l’essere “è ciò per cui l’ente è”, l’essenza (in greco τί ᾖν εἶναι, ti en einai, in latino essentia), significa “ciò per cui l’ente è ciò che è, e non altro”. Infine, l’ente è ciò che è- Un altro termine greco per dire essenza è “οὐσία” (participio presente femminile del verbo εἶναι essere). Cicerone traduce tale termine con essentia; Severino Boezio traduce “οὐσία” – come essentia in Contra…

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oltre andare

…mi chiedevano oggi se ho (possiedo) una casa, come l’80% degli abitanti del Nordest italico, no, sono in affitto ho risposto, e preferisco così “essere in strada”, non nel senso di non avere un tetto, ma nel senso di peregrinus, itinerans, e anche precarius, con lo sguardo al futuro che viene, al domani, senza perdere attenzione per i passi di oggi, guardandomi i piedi avanzanti lungo il cammino, e il paesaggio cangiante… in affitto si sta come insegna la Bibbia (estote…

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Il dolore e il limite

Ti chiedo scusa, caro lettore, per l’immagine un po’ trucida che inserisco qui, abbi pazienza… La vita è anche dolore e limite, e sta insegnandomeli, tutti e due. Non che non abbia mai provato dolore e sentito finora il limite, ma così no. Mai. Così fortemente e lucidamente handicappato: so che il termine è sbagliato, ma solo politicamente, e quindi lo uso. E imparo a considerare la precarietà del tutto, cioè in preghiera, in supplica di un bene, che…

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Il cervello e la mente, gemelli diversi

…sono proprio strani. Non si sa quale dei due contenga l’altro. Fisicamente pare certo che il primo contenga la seconda, ma la seconda produce i concetti, che devono essere afferrati. “Hai afferrato il concetto?”, si dice, quasi che in qualche modo possano darsi un sorta di arti spirituali prensili, atti ad “afferrare”. Kasparow, il grande scacchista sconfisse nel 1996 il computer Deep Blue, da cui fu successivamente battuto, ma inconsapevolmente, dal “punto di vista del computer”, semmai si possa dire…

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L’esercizio intellettuale

…è un’attività ascetica, non solum quia in greco antico “esercizio” dicesi àskesis, sed etiam quia è una specie di ginnastica interiore, che muove flussi elettro-chimici e quasi-liberi pensieri, formando re-azioni e creando snodi e nessi nuovi nella complessità cerebrale. Non sempre in piena consapevolezza tutti si esercitano, perfino coloro che partecipano ai talk televisivi più vieti, perfino quelli che dialogano con sorrisostampato-D’Urso, con la Venier e la De Filippi (inserirei anche la Bignardi in questo novero di minus cogitantes), in ambienti…

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Pressapochismi e fraintendimenti

Caro lettore, stamani conversando con un amico, lungo strade immerse nella malinconica foschia, si venne al tema: se l’etimologia conti o meno più dell’onomatopea. Posto che nella nascita e nello sviluppo dei linguaggi, quantomeno quelli di ceppo indoeuropeo, dal farsi, al fenicio, al greco, al latino e via dicendo, senza dubbio l’onomatopea venne ben  prima dell’etimologia, poiché i segni che fissarono suoni con significati condivisi crearono le basi per la successiva complessificazione verbologica e fraseologica, morfologica, semantica e infine…

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La disonestà comunicativa

Ascoltar ieri i critici a-prescindere dell’imperfetto, ma utile, Jobs act mi ha nauseato di più sul piano cognitivo che su quello politico. Al piccolo e saccente Di Maio (quanta polenta deve ancor mangiar per crescere un po’, e pensare che è dei migliori tra i suoi), che definiva un disastro la radicale modifica all’articolo 18 dello Statuto dei diritti dei lavoratori, ha fatto impropriamente eco l’acutissima Boldrini, lì, sul terzo scranno d’Italia, catapultata per un imperscrutabile disegno divino (scherzo, dài),…

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Il valore dell’uomo

…è così vario, caro lettore di questa punta d’inverno. Le notizie di oggi son come sempre varie, ma due m’hanno colpito, tra le tante, spesso tragiche o di varia e controversa natura. Due notizie radicalmente contrastanti, ma ambedue in grado di dire il “valore” dell’uomo, certamente ànthropos e quindi autocosciente, declinato però in infiniti modi, dal più sublime al più abietto. I due esempi non sono nell’area del superlativo, ma rappresentano due polarità di valore, in diversissimi ambiti. Il…

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L’ars rethorica

Caro lettore, bisognerebbe insegnare la Retorica alle superiori (e senz’altro nei licei), proprio in questa fase storica nella quale il pensiero argomentante sta conoscendo una crisi tra le più profonde. Il giovane Aristotele la sviluppò quando ancora stava all’Accademia, alla scuola di Platone, che insegnava come fosse corretto ragionare mettendo in ordine i pensieri, dialettizzando i concetti nella relazione con l’altro, alla ricerca della verità. Viene pubblicata in questi giorni un’eccellente edizione del lavoro aristotelico, presso Carocci di Roma, per…

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Autopercezione, autostima e reputazione

Tra auto-percezione e reputazione (che può essere positiva o negativa) vi è un rapporto dialettico stringente e necessario, in uno psichismo “normale”. Esso ha a che fare con l’autostima e il principio di identità personale da un lato, e l’opinione degli altri su di noi, dall’altro. La reputazione, che è formalmente neutra, va distinta concettualmente dalla stima, in quanto questa è espressione di un giudizio positivo da parte degli altri: il suo contrario è la disistima che veicola cattiva reputazione. Si…

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