La maschera nel teatro greco-latino era usata anche per amplificar la voce, e dunque per-sonare, da cui il termine in uso fin dai primi secoli cristiani “persona“, come lemma metafisico ad indicare l’essere umano, soggetto autocosciente e responsabile, dotato di dignità e unicità insopprimibile. Il composto umano di Aristotele diventava quindi persona, costituita a immagine del Creatore (Genesi 1, 27). Questo termine deriva dunque da un qualcosa che serviva per mascherarsi, e successivamente ha assunto il significato antropologico, filosofico e psicologico…
psicologia
Il respiro dell’Anima
Czeslaw Milosz, poeta polacco canta: “La voce della passione è migliore di quella della ragione,/ poiché gli impassibili non sanno cambiare la storia./ E Chesterton: “C’è una via che va dagli occhi al cuore senza passare per l’intelletto“. Infinito dibattito che dall’antichità giunge fino a noi, passando per tutti i rifugi, gli scogli, le temperie del pensiero, cogliendo la musica del tempo e dello spazio nel tempo, di ciascuna vita, di ciascuna anima. Marco Aurelio ne I pensieri (X,…
Pericle, modello di capo senza imitatori odierni
Quando leggo dei grandi comandanti antichi, Ciro il Grande, Milziade o Pericle, mi assale come una specie di rabbia, o di tristezza, perché oggi non si intravedono neppure pallidi emuli di costoro. Leggiamo il brano di un discorso di Pericle riportato da Tucidide ne Le Guerre Peloponnesiache, testo da far risalire al 430 a. C. circa. Da un anno, infatti, è scoppiata una sanguinosa guerra tra Atene e Sparta e loro alleati, che durerà un trentina d’anni: “Noi non abbiamo un sistema che non copia…
I novissimi
Morte, giudizio, inferno, paradiso: nel catechismo di san Pio X li si imparava a memoria con tutte le altre formule di una teologia semplificata e popolare. Lascio qui perdere il secondo, il terzo e il quarto dei novissimi, soffermandomi un momento solo sulla morte. Epicuro insegnava che essa, come ultimo istante della vita, sospende la presenza a se stessi e quindi non deve spaventare. I suoi seguaci, ma anche gli stoici non la temevano. Il Cristianesimo ha posto il…
anafettivi, anempatici, alessitimici, insensibili
…quattro parole, quattro concetti non sinonimici, ma con qualche sfioramento e sovrapposizione semantica. Vi sono persone che hanno difficoltà a mostrare i propri sentimenti e paiono anafettivi, altre che fanno fatica a provare empatia per gli altri; la psicologia contemporanea ha addirittura classificato coloro che faticano a mostrare emozioni come alessitimici. Tutti costoro possono essere in qualche modo ascritti alla categoria degli insensibili, magari per ragioni diverse, più o meno legate al carattere o temperamento, all’educazione, o ad altri…
U-mani
Non o se la mano ci renda troppo u-mani, ma noi umani abbiamo le mani e per questo, soprattutto, siamo u-mani (gioco linguistico di Derrida). Nel bene nel male che ci appartiene. Con le mani provviste di pollice opponibile noi sviluppiamo ogni azione e il cervello si nutre di nuove informazioni, che restituisce anche prima del nostro esserne coscienti. Addirittura il nome greco di “mano“, “chéir” ha dato il nome alla più sublime delle arti mediche, la chir-urgia. Con…
Ipocondriaci eu-stressati e ipercondriaci di-stressati
L’affanno del successo e del potere rende ottusi. E questo stato gli impedisce di accorgersene, essendo un circolo vizioso, fintantoché non si chiedono il perché di tanto affanno, se ne valga la pena… e allora si accende una luce che illumina, dando consapevolezza dello stato delle cose. Abbiamo ipocondriaci che pensano di essere beneficamente stressati, ed ipercondriaci che pensano il contrario. I primi si lamentano sempre a volte compiacendosi del proprio stare, i secondi “non hanno mai problemi” ma si comportano…
Etica della comunicazione
Di questi tempi nei quali la comunicazione come strumento, prevarica spesso la relazione intersoggettiva e plurale, in quanto dimensione antropologica insopprimibile, è bene riflettere con attenzione sui rischi di un surplus di comunicazione a volte priva di sentimento, di empatia, di capacità di ascolto. Per approfondire si può, volendo, cliccare qui sotto Etica_della_Comunicazione filosofando | memoria | notula | psicologia | sapienza | teologia…
Gli uccelli volano con chi ha le stesse penne
…così recita un antico adagio induista, come lo propone Paramhansa Yogananda. Che significa? Che chi si somiglia si piglia, tradotto in detto popolare padano o giù di lì. Noto che spesso è verissimo, e specialmente negli ambiti dove si decidono le cose, nelle stanze del potere. Di questi tempi in particolare, ché prima d’ora le cose erano un poco diverse, la gente di potere si circonda solitamente di persone che un po’ gli somiglia, ma in sedicesimi, rifuggendo da chi potrebbe creare…
Invidia e gelosia
Secondo il pensiero classico cristiano (cf. Tommaso d’Aquino, questione 36 della Summa Theologiae) l’invidia è il secondo più grave vizio capitale, dopo la superbia. L’invidia per San Tommaso è un “invidère“, un “guardare male” l’altro, una specie di odio, o di tristezza d’animo per i beni altrui, sulle tracce del pensiero aristotelico (Retorica 2, 19), e di San Gregorio Magno (Moralia 5, 46). L’invidia è secondo la morale cristiana un peccato mortale e un vizio capitale, dunque, e…