Di questi tempi nei quali la comunicazione come strumento, prevarica spesso la relazione intersoggettiva e plurale, in quanto dimensione antropologica insopprimibile, è bene riflettere con attenzione sui rischi di un surplus di comunicazione a volte priva di sentimento, di empatia, di capacità di ascolto. Per approfondire si può, volendo, cliccare qui sotto Etica_della_Comunicazione Articoli e Saggi brevi | filosofando | neuroscienze | psicologia |…
psicologia
Gli uccelli volano con chi ha le stesse penne
…così recita un antico adagio induista, come lo propone Paramhansa Yogananda. Che significa? Che chi si somiglia si piglia, tradotto in detto popolare padano o giù di lì. Noto che spesso è verissimo, e specialmente negli ambiti dove si decidono le cose, nelle stanze del potere. Di questi tempi in particolare, ché prima d’ora le cose erano un poco diverse, la gente di potere si circonda solitamente di persone che un po’ gli somiglia, ma in sedicesimi, rifuggendo da chi potrebbe creare…
Invidia e gelosia
Secondo il pensiero classico cristiano (cf. Tommaso d’Aquino, questione 36 della Summa Theologiae) l’invidia è il secondo più grave vizio capitale, dopo la superbia. L’invidia per San Tommaso è un “invidère“, un “guardare male” l’altro, una specie di odio, o di tristezza d’animo per i beni altrui, sulle tracce del pensiero aristotelico (Retorica 2, 19), e di San Gregorio Magno (Moralia 5, 46). L’invidia è secondo la morale cristiana un peccato mortale e un vizio capitale, dunque, e…
PECCATO MORTALE
Caro lettor serale, per la dottrina classica il peccato mortale si configura come conseguenza morale di un atto malo ove vi sia: a) materia grave, b) piena avvertenza, c) deliberato consenso. Tali condizioni valgono anche per il processo di diritto penale. Vuol dire che occorre un atto di certa e grave malvagità, che chi lo compie sia pienamente in sé mentre lo compie, e che mentre lo compie il suo libero arbitrio sia il più possibile capace di decidere (per…
Il farneticante
Farneticare può dirsi anche vaneggiare (dire cose vane) o delirare (essere presi dal delirio). Deriva dal verbo greco phrenetìzein. Chiunque può farneticare in certi momenti. Vi è però sempre qualcuno che sceglie la farneticazione come propria cifra comunicativa e linguistica. Uno di costoro è Grillo, il comico televisivo trasformatosi da qualche anno in politico. Questo signore, più che benestante, pretende di rappresentare il popolo, e si permette di insultare, parlare sopra, prevaricare amici e nemici. Ha stancato. Farneticare è dire cose…
Liberi o schiavi?
A volte mi chiedo se sia più libera una monaca di clausura o un manager internazionale à la Marchionne; oppure se sia più libero Balotelli che si guadagna la pagnotta milionaria per quest’anno e per quelli a venire con una ventina di goal all’anno, o un perito meccanico ventitreenne che attrezza un centro di lavoro per produrre componenti in acciaio speciale; ovvero, ancora, se sia più libero un politico potente come Putin o un agricoltore della Val di Non. Quanto…
Morire per un ask o un tweet
Cari ragazzi, cosa vi succede? O cosa vi fate succedere? Come vi parlate? Vi parlate? Come? Vi ascoltate? Che vi prende quando insultate per telefono la vostra amica? Quando scrivete “ammàzzati“. Ma sapete che cosa è la morte? Che cosa è ammazzarsi? Per che cosa poi? Perché lasciate che quelle due vostre amiche si diano botte? E le filmate pure? Perché dite che è uno scherzo trascinare in bagno la vostra compagna di classe minacciandola con i piselli fuori? Avete…
L’orologio rotto
Non so se sia un aforisma di Hesse o di qualcun altro, ma mi piace: “Anche un orologio rotto è esatto due volte al giorno“. A me dice moltissimo, ad esempio che non occorre il fanatismo funzionalista o la mania della perfezione per trovare una buona strada a questo mondo, e che si può accettare tranquillamente anche l’imperfezione e il limite, senza abbattersi o perdere un’equilibrata autostima. Ognuno di noi, prima o poi, diventa un orologio rotto, che non sempre…
Chi siamo?
Dalle riflessioni degli antichi sapienti a oggi il pensiero sull’uomo evolve. La “diritta via” è però sempre difficile da trovare. Agostino, homo inquietus, la cercava anche quando era travolto dall’impeto vitale della sua gioventù. Può capitare, a chiunque, a qualsiasi età. Ascoltiamolo in breve (Agostino, Dialoghi. Filosofia antica per spiriti moderni, Utet-IlSole 24Ore, a cura di A. Massarenti): “Mi è successo più di una volta di credermi insensibile a ogni cosa; ecco poi che mi veniva in mente un pensiero…
Il dolore indicibile
Vi è a volte nella vita umana un dolore indicibile, al punto che Primo Levi non lo regge più ed esce dalla scena del mondo immondo. Ieri, veder piangere novantenni reduci dai campi di sterminio, quasi ammutoliti. Teste di maiale recapitate a Roma da menti tarate da una malattia dell’anima. Vi sono persone che vivono a un livello di consapevolezza che si potrebbe dire subumano, se ci intendiamo bene su che possa dirsi umano. Tommaso d’Aquino proponeva una sottile distinzione,…