10 anni fa ero sul Galibier con Bea, 4° a 2650 metri, lei che saltella con la maglia a pois di Rasmussen per scaldarsi, ma da prima e dopo il 2005 seguo il Tour per tv, e quando avrò tempo andrò sui Pirenei, perché questo evento fa parte del mio spirito, fin da quando ero bambino. L’ultima tappa che finisce sugli Champs Élysées sotto la pioggia, mi permette di lodare e dire ammirazione per tutti i corridori, che hanno lavorato, rinunziato, sofferto…
racconto
peter sagan
…ha il nome di un principe slovacco del ‘500, evoca scrittrici francesi, sguardo guascone e gambe potenti, caro lettore. Merita questo panegirico per come si sta muovendo nella Francia rovente del Tour 2015. Nessuna vittoria, solo piazzamenti, ma una presenza coraggiosamente eroica su tutte le strade, in salita, in discesa, sul piano, nel bosco e nelle curve (per altri) letali, Sagan disegna linee eleganti e improvvise sprezzature, lancia sguardi in tralice e osserva silenzi, esibisce senza vanagloria un battersi il petto…
estate slovacca
Di nuovo dopo qualche anno, io non poco acciaccato, i paesaggi pannonici punteggiati di pale eoliche. L’attraversamento dell’Austria è il conosciuto immergersi nel verde di foreste infinite, apprezzando le indicazioni di chiese, città e monasteri. Bratislava si presenta sempre più di vetro-cemento e il Danubio è finalmente quasi verde-oro nel pieno primo meriggio d’estate. Strade ancora comuniste verso Galanta, con lavori in corso in perenne completamento. L’Hotel Tevel di Slavkovičovo è lì con le sue pretese un po’ falso-occidentali…
la nuova vita
In certe culture, come in quella ebraica, il nome dato alle persone è “la persona stessa”, come se quel segno, quel suono assumessero un significato ontologico coincidente con quel “chi” porta quel nome. Iersera, appena tornato dall’ospedale ricevo la gradita visita del mio medico dottor Gianni, facondo narratore e ascoltatore d’eccezione. Parliamo di nomi e lui mi racconta delle difficoltà incontrate da suo padre per registrarlo in Comune, una specie di discussione allo Stato civile circa la congruità del…
notturno
Insonne contemplo la sagoma dell’ospedale stagliantesi nel cielo ancora buio; son le tre e mezza ma le due e mezza reali. Il pulsare della macchina sociale è basso, profondo, quasi silenziato, ogni tanto un richiamo da una stanza, che si spegne in breve, la mia finestra è aperta e sento il respiro della notte. La porta dà sul lungo corridoio illuminato, da cui verso mezzanotte avevo visto affacciarsi l’infermiera gentile con un medicamento per me. Da allora sonnellini brevi, e…
in viaggio tra l’empiria e l’imperfezione imparando l’umiltà
Caro lettor paziente, la scienza si è mossa fin dai suoi inizi mossa, da un lato tra assiomi (Pitagora, Euclide, etc.) geometrico-matematici, molto assimilabili alle “idee” platoniche, e, dall’altro su una sperimentazione per prove ed errori (da Aristotele in poi). In generale essa allora utilizzava categorie filosofiche (di philosophia naturalis) e teologiche. In astronomia dopo il Mille si rivelò durissimo lo scontro tra la visione biblica e quella scientifica che si stava sviluppando, ma in maniera multiforme e come si osserva anche in ambienti…
Il vento di Samatorça
Ricordo il vento di Samatorça. Soffiava non si sa bene da dove nel piccolo cimitero, dove è sepolto nella terra Ladi Rebula, con una croce di legno e qualche fiore. Il muretto circostante è basso e lascia intravedere il bosco, nascondimento per animali e transito del vento. Tra i rami degli alberi si attorciglia e si divincola il vento, come spirito delle anime salve lì seppellite, con varia pietà, con diversa memoria. Ricordo il vento di Samatorça. E poi…
Il testamento del capitano
A pochi giorni dal centenario dall’entrata in guerra dell’Italia contro gli Imperi centrali, rammemorare il più nobile tra i canti degli alpini ci aiuta a pensare. Pensare che cent’anni fa qui da noi si sono ammazzati contadini e operai, artigiani e insegnanti in divisa di patrie diverse e confinanti. Nella mia terra il ricordo è vivissimo nei racconti e quasi nei genomi naturali che ci costituiscono. Il canto deriva dal canto funebre cinquecentesco Il testamento spirituale del Marchese di Saluzzo, così…
la memoria in-condivisa
Lettor caro della Liberazione (da tutti i mali, specie da quelli dell’idiozia) 25 aprile, ricordo della Liberazione e della guerra civile. Manifestazioni e polemiche, come sempre. Ma che cosa è stata la Liberazione? Una partecipazione straordinaria di popolo, con esperienze e atti di eroismo quotidiano: “Non cedo e difendo la mia terra”, un barcaiolo delle valli ravennati, il mugugno silenzioso dei partigiani friulani e cuneesi, la Repubblica dell’Ossola, la Libera Repubblica della Carnia; e poi la fine di una…
oltre andare
…mi chiedevano oggi se ho (possiedo) una casa, come l’80% degli abitanti del Nordest italico, no, sono in affitto ho risposto, e preferisco così “essere in strada”, non nel senso di non avere un tetto, ma nel senso di peregrinus, itinerans, e anche precarius, con lo sguardo al futuro che viene, al domani, senza perdere attenzione per i passi di oggi, guardandomi i piedi avanzanti lungo il cammino, e il paesaggio cangiante… in affitto si sta come insegna la Bibbia (estote…