Pochi nella vita di una persona possono essere annoverati come “maestri”, a volte uno o due, io ne ho avuti quattro. Di essi ho già parlato qua e là in maniera sommaria, ma oggi mi sento di ricordarli meglio, davanti al pubblico teoricamente in-finito del web. Nell’antichità occidentale e anche in quella orientale i “maestri” erano veramente importanti. Tali erano ritenuti Confucio, Lao-Tzu, il Siddharta Gautama, Shankara, Socrate di Atene, Epicuro, Gesù di Nazaret in modo particolare… e basta…
racconto
I tigli di Rivinius
A maggio per tutta la piazza si effondeva il profumo dei tigli, e noi ragazzi si stava sulle panchine per interminabili chiacchierate fino al botto di mezzanotte e oltre. Sotto i tigli. Stamani rimembravo ricordi arcani e anticamente nitidi, seduto di fronte alla schiera dei grandi alberi secolari, in quel del prediale di Caius Rivinius, a Rivignano, strano paese delle acque smeraldine, il mio paese. E’ probabile che il nome sia derivato da quello di un centurione cui l’imperatore…
Col Quaternà
Quota 2503, brullo e stepposo, il Col Quaternà ci accoglie tra le rocce più antiche del Comelico, le filladi, che risalgono fino a oltre 500 milioni di anni fa (Cambriano-Ordoviciano). Rocce scure e scistose, antichissime sabbie e limi, deposti in un mare poco profondo, che il tempo ha cementato trasformandoli in arenarie e siltiti. 300 milioni di anni fa, nel Carbonifero, esse subirono grandi trasformazioni a grande profondità, e furono coinvolte, poi, nella formazione di un’antica catena montuosa (Catena Ercinica), e…
always on the road
…mentre apprendo che Bea si porta da Sacile a Codroipo a Udine a Pordenone, per amicizia e musica, io son stato sul Matajur con Luca, ombre in cammino. Traversata di tutto il massiccio in un’ora e mezza, o poco più. Visuale sulle Giulie eccelse, dal Canin al Tricorno e fino al Monte Nero. In basso la profonda forra isontina; racconti partigiani sulle Malghe di Mersino, la sella slovena e poi la vetta pacificata nel 1947. Pranzo eccellente al Rifugio Pelizzo…
Una casa a forma di casa, l’erba e un po’ di vento tra le fronde, infine
Cari Pietro e Luigia, vi chiamo per nome, ma siete il mio papà e la mia mamma. A chi se non a voi posso dire che -forse- dopo trent’anni torno a casa. Sono stato a lungo in un paese lontano, come il figliol prodigo dell’evangelista Luca, un paese lontano che era un appartamento al secondo piano di un condominio strano. Parallelepipedo con colonne, “Ville sospese” hanno avuto il coraggio di chiamarlo. Negli interstizi del tempo sono stato anche via più…
in cammino
Gloria in excelsis Deo et in terra pax hominibus. cogliendo nella giornata incerta di settembre, penultimo giorno dell’estate, lo sguardo della montagna. In cammino. Mentre nel mondo accadono gli obbrobri e in Italia le facezie, noi saliamo. Mentre nel Vicino Oriente, tra petrolio e religione, si ammazzano esseri umani, e in Italia vecchie idee rallentano il cammino, noi cerchiamo oltre le nuvole. Mentre la debolezza prende le persone in basso, noi siam preda da libido locutoria: parliamo accompagnando i…
nottetempo
Nottetempo a volte si dorme e a volte no. Capita. Anche di alzarsi verso le 2,30, nell’ora del sonno più profondo, di doversi vestire in fretta, prendere l’auto e andare nella città per le grandi strade alberate deserte. Solo di tanto in tanto incrociando qualche nottambulo come te, che scheggia la notte con i fari alti, dimentico di tutto. Nottetempo è il silenzio che vibra, mentre l’auto rotola con rumore di fondo, e tu pensi a qualcosa, non sai neppur…
Vita semper vincit
Massimo: 1956-1983; Adelchi: 1952-1978; Eleonora: 1960-1980; Giacomo: 1971-1995, e potrei continuare. Nomi, date, volti giovani che sorridono oppure seriamente sembrano fissarmi, mentre mi soffermo per qualche istante. Visito spesso, viaggiando in bici, quei luoghi silenziosi che chiamiamo cimiteri, in greco “luogo del riposo”, e lì riposa anche la mia anima, vivente nel mio corpo. Di solito tutt’intorno solo fruscii, un vento leggero che muove le fronde dei cipressi o dei pioppi vicini. Qualche raro visitatore, spesso anziano o vecchio,…
i sette cavalieri
Caro lettore in questo luglio strano, l’uomo pedala rabbioso nel sole pirenaico. E’ Ottavio da Colle Umberto. Vince contro Francesi (Pellissier), Lussemburghesi (Frantz) e Belgi (Buysse) il suo secondo Tour. Tappe di quattrocento chilometri sfiancano i ciclisti, polvere strade sterrate, pipì in corsa allargando il pantaloncino di lana. Stravolti e infangati con i tubolari a tracolla arrivano al traguardo che fa notte. Tourmalet e Izoard sono già nomi e tregenda. Gino il toscano si ritira dopo l’aggressione, Fiorenzo in maglia gialla.
Le limpide acque
…del torrente Resia scrosciano tra i sassi bianchi, Paesaggi di boschi e di grandi montagne silenti tutt’intorno, mentre contempli l’aria mattutina e il rintocco dell’ora. Contempli i suoni e osservi il vento che muove le fronde verdissime della faggeta. Il saluto del viandante ti accompagna, nessuno ti guarda male, un sorriso, un orgoglioso sentirsi popolo antico della Rezijske Doline. Non sloveni, ma resiani alto-slavi. Il sindaco mi regala una copia dei vangeli tradotti in resiano da lui stesso: Uängëlë pu…