Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Ivan Provedel, calciatore, di ruolo portiere, ragazzo friulano

Ivan Provedel (con l’accento sull’ultima “e”, cognome tronco friulo-veneto), portiere della Lazio F.C., “attenzionato” (horribile dictu scriptuque, ma qui, caro lettore, lasciamelo scrivere!) da Luciano Spalletti per la Nazionale di calcio italiana, è uno dei tre o quattro migliori portieri d’Italia (con Donnarumma, Vicario e Meret, altro mio conterraneo, addirittura mio compaesano, di Rivignano, frazione Flambruzzo). Ivan segna al 95° della partita Lazio – Atletico Madrid la rete del pareggio buttandosi (apparentemente) alla disperata nell’area avversaria, dove si fa…

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Croniche turchesche

Il mio amico professor Claudio (fummo liceali assieme un tempo…) accompagna per le terre della Storia grande persone di tutti i generi e specie, come indicate dalla classificazioni aristoteliche. Ebbene, dell’ultimo viaggio nella magna Turchia ha scritto una cronaca piena di vita vera e di umori, e di colori in… un Diario di viaggio “03/08/2023 Il piano voli prevede sei località di partenza: Roma, Milano, Bologna, Venezia, Napoli, Catania, pertanto gli ultimi arrivano in albergo dopo la mezzanotte. L’ aeroporto…

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L’amore vero non finisce, magari si trasforma, ma non ha fine

Ho trattato recentemente di questo sentimento che è molto più di un “sentimento” (i classici antichi e i Padri della chiesa lo chiamano, con intendimenti diversi, “passione”, una delle tredici codificate nello specifico elenco, la più potente, che contiene intrinsecamente l’etimologia di “patire”, di sofferenza), declinandone le varie modalità di esistere-in-diverse-essenze e modalità. Le riassumo nuovamente con i tre termini greci fondamentali: l’amore di benevolenza, disinteressato (agàpe), cioè quello che ha a cuore il bene dell’altro; l’amore per le…

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Brocci laudatio, o “la lode del brocco”: due esempi relativi a: un ciclista italiano presente al Tour de France 2023, incomprensibilmente stra-lodato dai cronisti Rai, che si distinguono anche per tifare insopportabilmente per uno dei più forti corridori del mondo, che non abbisogna per nulla del loro tifo scorretto, e un ex calciatore dell’Inter (definitivamente ex, lo spero per la grande squadra che non si merita comportamenti del genere)

…o persona poco capace, dappoco, di scarso talento. Quanti ne conosci, caro lettore? Io non pochi e assai diversi tra loro, anche se molti di essi si sanno – talvolta – nascondere bene, e addirittura riescono ad apparire perfino bravi. Ve ne sono numerosi in tutti gli ambiti e settori socio-economici e culturali, soprattutto in quelli pubblici e più mediatizzati. Molto numerosi li troviamo anche in ambito sportivo. Ma se ne incontra anche nelle relazioni interpersonali che ciascuno di noi…

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Viviamo tempi difficili! Si registrano generalmente: uno sviluppo della “conoscenza tecno-scientifica” e una contemporanea perdita della “sapienza”; si constatano una “sovrabbondanza della tecnica” e una “perdita di autonomia del sapere etico”. Questi processi producono un diffuso e generalizzato “habitus di superbia”, che è fomite di “singoli atti di superbia” (la superbia è – notoriamente – “caput vitiorum”, cioè origine di tutti i vizi e mali) mentre la “virtù di umiltà” (virtù), come senso concretissimo dell’umana finitezza, sta come evaporando. Si tratta di un crescente pericoloso “materialismo disumanizzante e senza senso morale” (attenzione bene: non tanto di un materialismo marxista, bensì consumista!)

Come nel titolo – quasi dickensiano – possiamo dire che anche i nostri sono “tempi difficili”. E sono “difficili” per ragioni – in qualche modo – analoghe a quelle che suggerivano al grande Charles di intitolare quel romanzo in quel modo, al suo tempo, lui che studiava i tuguri e la miseria che vedeva nel suo Paese (non che oggi non vi siano miserie umane diffuse e drammatiche in ogni dove del mondo, e che miliardi di esseri umani,…

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I dispersi e i delusi della sinistra

Qualche tempo fa ho scritto qualcosa sul XVII Congresso del Partito Socialista Italiano del 1921, alle cui conseguenze ho cercato di comparare l’attuale situazione della Sinistra italiana. Ebbene, la conseguenza necessaria che qui riporto in estrema sintesi è la seguente: la situazione italiana è quella di una grande congerie di “dispersi e delusi” della sinistra, tal quale mi sento io da diversi anni, se non da decenni. Siamo in molti, non tema chi si preoccupa sempre e soprattutto di…

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Livorno 1921, Teatro Goldoni, XVII Congresso del Partito Socialista, scissione a sinistra e nascita del Partito Comunista d’Italia guidata da Amadeo Bordiga, Antonio Gramsci e Umberto Terracini, tra altri. Nel PSI restano Filippo Turati e altri che ebbero ruoli successivamente fondamentali durante la lotta antifascista e nel Secondo dopoguerra. A 102 anni di distanza la segretaria del PD forse pensa di essere “un” Gramsci, ma è solo (forse) l’ombra di “un” Bordiga. Peccato che in giro non ci sia un Turati, né un Gramsci, né un Terracini, e la destra fa festa (notizie di prima mano dai vertici)

Nel 1921, dal 15 al 21 Gennaio a Livorno, viene convocato il XVII Congresso del Partito Socialista Italiano. I fascisti stanno già prendendo in mano le piazze, contendendole ai socialisti, ai repubblicani e agli anarchici e stanno per “marciare su Roma” (con una finta “presa del potere”) per avere l’incarico di formare un Governo di coalizione da Re Vittorio (il “re minimo”, epiteto mio, che mi sembra molto ben meritato, visti i seguenti ventidue anni di storia d’Italia e…

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“…e ora cercherà di vendere qualcosa al Padreterno” mi dice un po’ scherzosamente M., “ed è un complimento”, specifica, mentre D. mi manda questa frase “Porterà su i nostri problemi, chissà, ma soprattutto i suoi”, altri… altro, di ogni genere e specie, su quest’uomo, famoso e controverso, abilissimo e criticabile, gentile ed egocentrico, narciso e – a modo suo – geniale, Silvio B., capace di personificare il sogno possibile/ impossibile se non di ogni Italiano, di molti

Sto scrivendo di Berlusconi Silvio, il più famoso e controverso Italiano degli ultimi decenni. E’ mancato oggi. Con rispetto per chi è andato via ne scrivo un po’. Prima di tutto però vorrei ricordare le sue sofferenze dell’ultimo periodo, provocate da un tumore ematologico. Penso di averlo compreso bene proprio per la condivisione di un male analogo. Mi limito a scrivere qui che ci vuole coraggio e forza d’animo (palle, si dice) vivere in compagnia di una “perfida” presenza e…

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L.g.b.t.q.i.a.k.+ per dire “essere umano”. Manca solo lo “yap yap” del Pippo disneyano. Se non seguissi (purtroppo necessariamente) anche queste insensatezze mediatico-politiche, potrei pensare che la serie di consonanti costituenti l’acronimo è l’onomatopea di un rumore corporeo obiettivamente sgradevole e ben studiato nei secoli dagli amanti del buon senso e del buon gusto… ma stamane mi sento un po’ “atarassico” (siccome un Zenone di Cizio nel presentarsi al Pireo quando volle raggiungere Atene dalla sua isola prossima alla Provincia di Turchia, Cipro) e persin “adiaforico” (a remota somiglianza di un Marco Aurelio a riposo nella sua rustica tenda dopo la battaglia coi Quadi e i Marcomanni). E questo “sentirmi” mattutino è anche merito di considerazioni di un paio di persone che mi vogliono bene e mi stimano, altrimenti avrei potuto dar spazio anche a stilemi scrittorii men vigilati

Il romor citato promuove barzellette irresistibili mentre si cerca di dissimularlo per educazione, a volte con effetti di grande comicità, ad esempio provando a mascherarlo con contemporanei colpi di tosse. Ma non funziona. Mons. Giovanni Della Casa La buona educazione occidentale, che si può riassumere del trattato cinquecentesco di Mons. Giovanni Della Casa, non ammette che le persone educate si lascino scappare in pubblico tale espressione corporea, pur sapendo che il corpo non può trattenerla oltre un certo tempo, pena…

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Il “vento dorato” vola in un fruscìo senza tempo, o del perché il ciclismo è uno sport superiore al calcio

Infinite curve piene di bambini festanti e di persone che aspettano sul ciglio della strada che passi in un lampo il vento dorato, il fruscio delle trecento ruote del Giro. Stanno lì nel posto buono per ore, fin dal mattino, per quel fruscìo che dura venti secondi o trenta al massimo, del gruppo che vola a cinquanta all’ora in un barlumeggiar di ruote e di pedali. Più numerosi di tutti gli spettatori di tutti gli stadi del calcio, e gratis,…

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