Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

L.g.b.t.q.i.a.k.+ per dire “essere umano”. Manca solo lo “yap yap” del Pippo disneyano. Se non seguissi (purtroppo necessariamente) anche queste insensatezze mediatico-politiche, potrei pensare che la serie di consonanti costituenti l’acronimo è l’onomatopea di un rumore corporeo obiettivamente sgradevole e ben studiato nei secoli dagli amanti del buon senso e del buon gusto… ma stamane mi sento un po’ “atarassico” (siccome un Zenone di Cizio nel presentarsi al Pireo quando volle raggiungere Atene dalla sua isola prossima alla Provincia di Turchia, Cipro) e persin “adiaforico” (a remota somiglianza di un Marco Aurelio a riposo nella sua rustica tenda dopo la battaglia coi Quadi e i Marcomanni). E questo “sentirmi” mattutino è anche merito di considerazioni di un paio di persone che mi vogliono bene e mi stimano, altrimenti avrei potuto dar spazio anche a stilemi scrittorii men vigilati

Il romor citato promuove barzellette irresistibili mentre si cerca di dissimularlo per educazione, a volte con effetti di grande comicità, ad esempio provando a mascherarlo con contemporanei colpi di tosse. Ma non funziona. Mons. Giovanni Della Casa La buona educazione occidentale, che si può riassumere del trattato cinquecentesco di Mons. Giovanni Della Casa, non ammette che le persone educate si lascino scappare in pubblico tale espressione corporea, pur sapendo che il corpo non può trattenerla oltre un certo tempo, pena…

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Un po’ di filosofia politica e morale. Cenni e giudizi vari per una nuova prospettiva di pensiero politico

Una delle maggiori povertà che riscontro nell’attuale personale politico è la carenza di qualità culturali in ambito di filosofia politica e morale, specialmente se confrontata con quella in possesso dei politici degli anni tra il 1960 e il 1990. Figure come Moro, Berlinguer, Craxi, La Malfa, Andreotti, Forlani, Saragat, Nenni…, ma anche quelli a cavallo dei 2000 come D’Alema e Veltroni e perfin Casini, sono incomparabili con gli attuali Salvini, Berlusconi, Schlein, Conte, Di Maio et c., perché, nonostante immancabili…

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Per una sinistra adeguata ai tempi

(Apoditticamente, ma con successive fondate e razionali mostrazioni, così come insegnava Ludwig Wittgenstein) non può essere che la sinistra italiana sia rappresentata da Schlein e Conte. Non può darsi. La prima perché appartiene a una sinistra che con la nostra storia e cultura politica nulla ha a che fare, mentre invece è strettamente connessa con il radicalismo politically correct statunitense à la Ocasio Cortez; il secondo perché non è – costituzionalmente, ontologicamente – di sinistra: Conte è un profilo pseudo-democristiano…

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Il ciclismo sotto il profilo di una scienza sportiva, della organizzazione, della gestione, della valutazione e dei compensi di corridori e squadre (con l’ausilio essenziale del mio amico fra’ Luigi da Lignano, già ciclista agonista, cioè sceso molte volte in gioventù nell’agone delle gare, e dell’amico dottor Gianluca, economista di vaglia e dirigente d’azienda)

Ora che Primoz Roglic ha vinto il Giro d’Italia vale la pena, per me, da sempre appassionato di questo sport un po’ avariato ma verissimo, scrivere qualcosa su come funzionano le cose tra le squadre professionistiche, tra campioni, mezzi campioni, pretesi campioni e gregari. Uno sport che a volte confina, e a volte si trova nel mito. Cito nomi come quelli di Bottecchia, Girardengo (con l’aiuto di Francesco De Gegori), Bartali, Coppi, Anquetil, Merckx, Indurain, Hinault, Contador, Valverde, Van Looy…

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…destra/ sinistra, come (glie)le canta(va) Giorgio Gabersheck

Nella mia vita voterò sempre a sinistra (moderata) perché la destra mi è antropologicamente (che comprende l’eticamente, il politicamente, il sociologicamente, il culturalmente…) estranea. Per farmi capire anche in questo pezzo, però, propongo ai miei gentili lettori questa antica ballata gaberiana, i cui contenuti politico-cultural-sociologico-folkrolistici condivido fino in fondo e del tutto. Mi rappresenta, anche nell’amarissima verve dell’acre ironia di quel grande. “Tutti noi ce la prendiamo con la storia/ Ma io dico che la colpa è nostra/ È evidente…

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Dei selfie come specchio: a) la boccuccia a cuore, b) la faccia da oca (la femmina) e c) la faccia di pietra (il maschio)… tra apparenza e verità. Due esempi di di boccuccia a cuore/ faccia di pietra: il “figlio di papi” presidente canadese Justin Trudeau; boccuccia a cuore/ faccia da oche le ragazze che hanno impedito a Roccella di presentare il suo libro al Salone di Torino, con Schlein che dice che in democrazia ci si deve aspettare le contestazioni, sì, ma prima viene il dialogo offerto da Roccella e rifiutato dalle oche scalmanate!

I selfie sono diventati una moda irresistibile con il dilagare di cellulari e smarthphone. Oggi mi offrono l’occasione per parlare di stupidità di varia natura. Madame ocà Allo specchio in bagno e nei selfie non si può essere sinceri/ veri, poiché si è – nel contempo – soggetto-che-opera e oggetto-operato. E poi c’è l’altro che “gode” di te, forse. Ci sono alcuni tipi e modelli espressivi. Questi, grosso modo. La boccuccia a cuore è una pura imitazione dei bimbi, che…

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Il “vento dorato” vola in un fruscìo senza tempo, o del perché il ciclismo è uno sport superiore al calcio

Infinite curve piene di bambini festanti e di persone che aspettano sul ciglio della strada che passi in un lampo il vento dorato, il fruscio delle trecento ruote del Giro. Stanno lì nel posto buono per ore, fin dal mattino, per quel fruscìo che dura venti secondi o trenta al massimo, del gruppo che vola a cinquanta all’ora in un barlumeggiar di ruote e di pedali. Più numerosi di tutti gli spettatori di tutti gli stadi del calcio, e gratis,…

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…lui è “andato avanti”

…è il modo di dire “alpino” per ricordare un compagno, un amico, un commilitone, un fratello, che è morto in battaglia, oppure è mancato da civile dopo la guerra, e spesso anche per le conseguenze di infinite sofferenze e dolore. La lunga fila della ritirata italiana dal Don “E’ andato avanti” è come un atto di fede nell’anima immortale, cari professori Rovelli, Odifreddi, Hack (requiescat in pace)…, e cari voi che militate contro, incomprensibilmente. Prima di tutto, non lo capisco.

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Intelligenza umana e intelligenza artificiale, tra ragionevolezza e “effetto wow”

Intellectus, ratio, noùs–phrònesis, intelletto, ragione, prudenza, modi diversi di descrivere le facoltà intellettive dell’uomo, in latino, in greco, in italiano. Termini, assieme a molti altri, collocati nella storia dell’uomo occidentale (tralascio quella dell’homo orientalis, per la quale non possiedo competenze specifiche). Proviamo a dirci brevemente che cosa intendiamo di solito per “intelligenza”. L’intelligenza è un insieme di facoltà mentali e psichiche le quali, tramite processi cognitivi come l’apprendimento, la riflessione e la comprensione, consentono di capire le cose e…

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Si dà, a mio parere, una differenza qualitativa radicale fra a) lavoro ed economia da un lato e b) politica dall’altro. In sintesi, sono dei fatti incontrovertibili: per a) la certificazione e il controllo della qualità dei processi e dei prodotti sono – da alcuni decenni – determinanti per l’economia, così come le certificazioni (1) ambientale, (2) della sicurezza del lavoro, (3) di sostenibilità ecologica e (4) dei profili etici, mentre su b) si può affermare che la politica odierna si mostra ed è spesso priva (o quasi) di “Qualità”, categoria e termine già presente nel pensiero e nei testi aristotelico, cartesiano, kantiano, hegeliano e perfin “musiliano” (di Robert Musil). Grazie a Dio non altrettanto si può dire degli ambienti economici e produttivi del lavoro autonomo e dipendente, dove vi sono qualità elevate e possibilità di crescita per giovani volenterosi e preparati, non solo impoverimento e precarietà di cui parlano alcuni come fossero l’unica cifra analitica socio-economica, che indubbiamente esistono, ma non possono essere l’unica chiave di lettura della realtà. Ad ascoltare costoro sembra che l’Italia sia alla rovina, ma è vero il contrario, caro Landini e c.

L’incipit del titolo sintetizzato in a) mi servirà per concludere questa riflessione basata sul contrasto radicale che si registra tra qualità del lavoro italiano e qualità della politica attuale.

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