Caro Meroni, com’è già stata lunga la mia vita. Tu sei mancato quarantasei anni fa. Quanto mi divertivi. Stasera in tv c’era “La farfalla granata“, e non sono riuscito a vedere tutto, perché tu muori sul Corso Re Umberto quella maledetta sera, a 24 anni. E’ stata una di quelle cose che mi hanno addolorato, come se tu fossi stato un amico. Come è già stata lunga la mia vita. Ho visto altre quarantasei volte il cambio delle stagioni, dopo…
sapienza
L’ensemble governante
“Io sono il mio corpo e penso“, con questa massima di Locke i pensatori materialisti di metà ‘700 hanno portato coerentemente avanti il loro lavoro filosofico e scientifico sull’uomo e sulla conoscenza di sé e del mondo. Il de La Mettrie, l’Helvétius e , ancor più coerentemente il barone d’Olbach, hanno spinto la loro riflessione ben oltre il sensismo degli empiristi inglesi e di Condillac, che comunque ammettevano ancora la possibilità di un pensiero ordinatore divino. Questi l’hanno proprio escluso. Ora, la…
Edipo, Narciso e Telemaco
Cara figlia, La domanda che mi faccio sul mio essere (tuo) padre (altra è la madre come luogo del passaggio filogenetico immortale), è se riesco a far sì che tu rifugga o, meglio, superi, sia Edipo come mio misconoscimento, sia Narciso come esaltazione di te stessa. E non so se questi tempi sono i più facili. Quesito retorico per prendere tempo. La fine della società gerarchica, giustamente criticata dalla rivoluzione culturale del tardo ‘900, ha lasciato molti vuoti. Il “padre” ne ha fatto…
I “segni dei tempi”
Caro viaggiatore del tempo, quasi cinquant’anni fa, in chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II Papa Montini parlò di “segni dei tempi“, che erano visibili allo sguardo del discernimento spirituale. Citando un passo di Matteo (16,4) in cui Gesù stesso parla di “segni” Paolo VI segnalò l’esigenza di un’attenzione particolare al mondo, che fu sintetizzata nella Costituzione Gaudium et Spes. Il papa venuto “da un paese lontano“, l’uomo di Wadowice, proseguì: la sua Polonia aveva conosciuto l’illibertà sotto i regimi…
Bea e Winston
“Si chiama Winston“, mi informa Bea che ha portato a casa il secondo animale della sua vita, dopo l’insetto stecco di qualche anno fa. Mi fa piacere che abbia chiamato un animale con il nome di Churchill, vista la stima che nutro nei confronti dell’arrogante premier delle dita a “v“, ma lei mi dice che l’ha chiamato così per memorare Winston Marshall, che suona il banjo nei Mumford & Sons. Mai si sarebbe sognata di ricordare l’uomo del sigaro…
Absurda
Caro lettore, …che un dirigente dell’INPS faccia ricorso contro un pensionato per recuperare un centesimo erroneamente erogato, e spenda 223 euro per lo scopo. Pare che il dirigente sia stato sanzionato, non so in che modo. Ora staremo a vedere se il pensionato farà a sua volta ricorso, e così l’INPS potrà scialare magari qualche migliaio di euro di spese legali. Ricolfi e Galli della Loggia hanno elencato su Corriere e Stampa le assurdità che stanno annegando l’Italia. Burocrazia…
Camus
Caro Albert, ti scrivo come ci fossimo conosciuti da qualche parte, (mi sarebbe piaciuto) e so che mi leggerai. Non ti conosco molto, ma comincio. Da giovane preferivo il tuo “poco amico” Sartre, ma ho cambiato idea, soprattutto per ragioni di simpatia e di corrispondenza di pensiero. Simpatia per la tua ricerca di trovare una ragione nella vita dell’uomo, oltre l’angoscia e il sentimento dell’absurdum, che a volte ci attanaglia in questo itinerario unico, a ciascuno di noi ineluttabilmente dato,…
Mio nonno
Sul web trovo una notizia su “mio nonno“. Mio nonno per modo di dire, ma nondimeno origine mia, e non posso non metterla qui: C’è stata un’unica specie umana: la scoperta che fa riscrivere la storia dell’evoluzione dell’uomo è quella dei resti di un ominide scoperto a Dmanisi, in Georgia, e vissuto 1,8 milioni di anni fa. La ricerca, che ha conquistato la copertina della rivista Science, è stata condotta dal gruppo coordinato dal paleoantropologo David Lordkipanidze, direttore del…
E’ trasparente il filo di Sofìa?
Girovagando nelle fenditure e negli interstizi di ciò-che-appare-all’esistenza, e che molti ritengono sia solo quella-cosa-lì, mentre altri ritengono sia la manifestazione di una realtà più profonda, l’essere, appunto, io penso. Sono un “io-che-pensa” un essere-che-sta nel divenire di ogni cosa, Parmenide vs. Eraclito forever. Ma compresenti. Tra i primi Eraclito, come gli scettici di ogni tempo e luogo, da Sesto Empirico a Hume, a Sartre e a Popper, ma anche Kant e i suoi successori, non ha mai ritenuto…
Silenziosi discorsi
…a Santa Chiara nel silenzio assisiate d’ottobre. Vie petrose illuminate dalla luna, presepi laggiù nella Valle Umbra. Caro visitatore notturno, il pensiero non resta aggrappato alla collera del tempo, al ghigno degli odiatori di professione, che trasuda il video televisivo. Non c’è tempo per i vocati dell’avversione, sotto gli archi rampanti della Basilica. Non c’è tempo e spazio spirituale per i manifestanti di ogni religione politica, adusi al vizio perenne del giudizio contrario a prescindere. Se ne era parlato in…