Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

“Fight, fight, fight”: il sangue, Dio, il pugno chiuso e l’America, una metafisica del male che può farsi o si fa (Dio non voglia) tragedia

Trump “The Donald” non è un’educanda e ora, dopo l’attentato, è quasi un eroe. Domando subito brutalmente: che forse Trump sia stato vittima di una forma di violenza anche da lui stesso alimentata con un linguaggio che usa da oltre un decennio e con i fatti del 6 gennaio 2021, quando fomentò l’assalto a Capitol Hill? A me pare di sì, ma non solamente, perché l’America è un luogo, un soggetto socio-politico molto più complicato, per cui lo sono…

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L’auspicabile fine calcistica della “tacchina vecchia”: Harry Kane

…qualche giorno dopo il giorno americano del Ringraziamento, che è il 4 luglio, nel quale milioni di tacchini vengono “sacrificati”, una metaforica vecchia tacchina ha chiuso la sua ricerca di gloria, con mia grande soddisfazione e sollievo. Il suo nome: Harry Kane, il suo ruolo: centravanti della nazionale inglese. (tacchina nera italica) Se l’Inghilterra avesse vinto l’Europeo di calcio sarebbe stata una grande ingiustizia calcistica. Ma la Spagna, che può permettersi di avere in squadra anche Marc Cucurella, fumetto frenetico…

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La marchesa Cristina Trivulzio di Belgiojoso, una patriota vera, esempio di buona militanza politica

Si legge sul web che Cristina Trivulzio di Belgiojoso, nobildonna nata a Milano nel 1808 ivi morta nel 1871, è stata una patriota, giornalista e scrittrice, e che partecipò attivamente al Risorgimento. Editò giornali rivoluzionari, mentre molte sue opere sono incentrate sugli anni della Prima Guerra di Indipendenza. Ne parlo perché mi sembra una figura interessante di donna collocata in un periodo nel quale le donne, o erano al lavoro in focolari più o meno ricchi, e soprattutto poveri, mentre…

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…destra, sinistra, centro… Francia, Inghilterra, Germania e Italia, no, non è il quartetto delle semifinaliste agli europei di calcio, perché lì c’è (c’era) la Spagna, essendo stata la patria nostra prestipedatoria (copy by Gioan Brera fu Carlo) ignominiosamente e giustamente sbattuta fuori, e con gran demerito di calciatori e dirigenti, perché si tratta delle elezioni politiche delle ultime settimane. Pezzo in itinere, stante la boiata pazzesca che ho sentito proferire da tal “Lele” Adani durante il commento a Spagna – Francia vinta dagli iberici: commentando gli (eticamente) giusti fischi al pittoresco (eufemisticamente parlando) Cucurella da parte degli spettatori tedeschi che non hanno dimenticato il fallo di mani in area durante la partita che la nazionale germanica ha perso (non meritatamente), ha affermato che Cucurella “non ha avuto nessuna colpa, perché questa è stata tutta dell’arbitro Taylor”. No, Adani, se Cucurella fosse stato un uomo di coscienza si sarebbe accusato del fallo, e invece è solo un uomo con un pessimo taglio di capelli che lo rende ridicolo, proprio come il suo commento. Si vede che la responsabilità individuale sulle azioni che si compiono liberamente non è importante. Deve trattarsi di una sub-cultura condivisa, vero signor Buffon? Si ricorda il goal di Sulley Muntari in un lontano Milan-Juventus, che lei “non vide”? Io non dimentico

…le “europee” (senza la Gran Bretagna uscita dopo il referendum cameroniano), che hanno punito il macronismo e la socialdemocrazia germanica, premiato il melonismo, ma non il salvinismo; e le politiche inglesi, che hanno dato credito ai socialisti del Labour, (aaah però il compagno Ken Loach, regista di fama e di operai, dice che il compagno Keir Starmer è di destra, bene, se vogliamo seguirlo, anche no ovviamente, resteremo al palo dello sfruttamento dei pochi sui più, estenuati da vane chiacchiere!)…

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A mio avviso, l’attuale presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, il signor Gabriele Gravina, è un eponimo, un archetipo, un idealtipo etc., di arroganza, prepotenza, protervia, superbia, secondo la classificazione del Magister fra’ Tommaso d’Aquino e del Professor Norberto Bobbio, e per altri aspetti di Max Weber

“(…) Non mi interessa il gioco che diverte i trionfatori di singhiozzi, non ascolto le critiche strumentali che si riferiscono alle mie dimissioni. Non esiste l’idea che qualcuno possa comandare il nostro mondo dall’esterno e mi riferisco alla politica ma non solo. Mi ricandiderò? E’ prematuro parlarne: il mio mandato scade nel marzo 2025, ma probabilmente l’assemblea elettiva Figc si svolgerà entro la fine del 2024. E’ quella l’unica sede deputata per un confronto democratico“, si legge sulla Gazzetta dello…

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I “Ritornanti”

“…i Valdesi, incalzati dalle truppe francesi e piemontesi, in territorio di Exilles, scesero dal Colletto dei Quattro Denti verso Eclause e da qui a Salbertrand. Il ponte sulla Dora Riparia, unico accesso allo spartiacque con la Val Chisone, era presidiato dall’esercito francese. Durante la notte i valdesi sferrarono un disperato attacco con una carica all’arma bianca. Le grida dei più audaci “Coraggio, coraggio, il ponte è conquistato!” infervorarono gli uomini che si avventarono sul ponte e riuscirono ad espugnarlo, riscuotendo…

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Finalmente lo hanno arrestato! Il signor Antonello Lovato, quello che ha abbandonato Satman Singh senza un braccio messo in una scatola, è stato arrestato per omicidio… TURPITUDINI, CRUDELTA’, STUPIDITA’, FOLLIA: 1) Alessia Pifferi abbandona la figlioletta di diciotto mesi che muore di sete e di fame per andare a trovare il “fidanzato”, e 2) una quarantottenne, Antonella qualcosa, abbandona la madre di ottantaquattro anni, non autosufficiente, che muore di stenti, 3) un padrone di terre in quel di Latina, tale Antonello Lovato, lascia un dipendente indiano assunto “a nero”, Satman Singh, col braccio tranciato da una macchina operatrice davanti a casa, non in ospedale, e quest’uomo, migrante trentunenne, con famiglia, muore dissanguato: INDIFFERENTI. Pazze, pazzo, stupide, stupido, tutti e tre crudeli, criminali? TURPI! Quanti/ quante indifferenti ve ne sono in giro? Voglio dire: quante persone indifferenti a ciò che accade nel mondo, a chi non ha più casa, a chi soffre per le guerre, a chi deve fuggire, perché dove si trova non c’è futuro? Le tre persone citate sopra sono solo la punta dell’iceberg dell’indifferenza, come vizio orribile del nostro tempo?

Nel titolo parole forti, fortissime, di indicibile rabbia personale. Mia. Nel 1929 Alberto Pincherle, cioè Moravia, pubblicò “Gli indifferenti”, un romanzo per quei tempi emblematico, anche se non compreso, visti i tempi. Ciò nonostante la lettura di quelle pagine sarebbe salutare anche ai nostri tempi. Moravia spiega in questo modo le ragioni della sua opera: “Essendo (io, ndr) nato e facendo parte di una società borghese ed essendo allora borghese io stesso, Gli indifferenti furono tutt’al più un modo…

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Frasche, private, osmizze: una tradizione di vita e di frontiera  

(Pubblico in bella vista questo scritto del mio amico Romeo che parla della Terra di Confine, di luoghi di ristoro, di vini e vivande semplici, che in America si sognano, e noi viviamo, se solo ci spostiamo verso il confine Orientale dove spira, se stiamo attenti, il vento sarmatico.) Una frasca in bella vista, davanti a una porta di casa, lungo la strada o presso un bivio: un richiamo rustico durante la breve stagione di vendita del vino padronale,…

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Quasi nessuno parla ormai più di Socialismo…

Desidero qui ricordare Giacomo Matteotti, ucciso dai fascisti cent’anni fa, Filippo Turati, grande avvocato del popolo, compagno della “dotòra dei poveri”, la Anna Kuliscioff, e Pietro Nenni il segretario storico del Partito Socialista Italiano, questi “sconosciuti”, e molti altri. Sconosciuti, o quasi. Verrebbe da dire. Si sarebbe potuto aggiungere, in un’altra storia, senza eccessivo scandalo, anche un Benito Mussolini, a questo elenco, ma la sua vanagloria e la sua superbia non lo hanno permesso, perché l’uomo di Predappio, già…

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La madre del bandito

Mater dolorum et criminalium. Eadem est. Amo la sintesi rigorosa del sonetto classico, sulle tracce di Guido D’Arezzo, di Francesco Petrarca, di Ugo Foscolo e Giosuè Carducci. Lo coltivo. Le mani della madre del bandito/ sono arcuate nel gesto del saluto,/ l’afona voce è dentro nell’agone/ stanco e vinto ora che è conosciuto. Lo sguardo della madre s’è smarrito/ ora che il figlio è perso su in montagna,/ lei spera che il buon Dio lo salvi, amato/ giovane uomo senza…

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