…dopo Galileo (e prima di lui Aristarco di Samo (IV secolo a. C.), Roberto Grossatesta (XIII secolo d. C) e Niccolò Copernico (XV secolo d. C.), e dopo Einstein, Bohr, Heisenberg e Planck (XX secolo)? immagine del bosone di Higgs (Gianotti e Tonelli) Qui trascurando l’antichissima scoperta del fuoco e l’invenzione della ruota, possiamo dire che: considerando a) il periodo “assiale”, come lo chiama Jaspers dal VIII al V secolo a. C., che mostra la quasi contemporaneità del…
scienza
L’ora della medicina è l’ora della filosofia
…come nei tempi antichi, quando i medici erano filosofi, e spesso viceversa. Galeno da Pergamo La medicina e la filosofia sono sempre state collegate, quasi scienze “sorelle”, perché entrambe si occupano dell’uomo, della sua vita e della sua salute, fisica e spirituale, anzi, in qualche modo, specialmente in Aristotele, del tutto connesse. Che la salute fisica e spirituale siano strettamente correlate, lo sappiamo tutti, o quasi. Non si può non partire da Ippocrate di Coo (o Kos, in greco), cioè…
Il “limes” attorno a ogni cosa, il limite dei corpi, delle cose, del mondo
Forse, tra spazio e tempo il punto di riferimento più importante è il “limite”. Da Aristotele e a Kant i due concetti sono considerati categorie trascendentali, cioè valide sopra ogni altra determinazione conoscitiva della realtà. limite di una funzione Il concetto di limite era noto fin dall’antichità, da Archimede di Siracusa fino ai moderni Newton, Leibniz, Euler, D’Alembert. Nel XIX abbiamo la rigorosa definizione di Cauchy e con il tedesco Heine. Successivamente se ne occuparono Dedekind, Bolzano e Cantor.
Le due libertà: a) di fare, b) di dire
I Greci avevano a disposizione e utilizzavano con precisione due lemmi per dire la libertà, eleutherìa, che significa libertà-di-fare, e parresìa, cioè libertà di dire. In questo pezzo, lasciando stare la eleutheria, di cui qui ho trattato più volte, voglio soffermarmi sulla parresìa, cioè sulla capacità/ volontà di dire le cose il più possibile nel modo più vero e attendibile. La parresìa (dal grecoπαρρησία, composto di pan (tutto) e rhema, ciò che viene detto) nel significato letterale significa non solo la “libertà di…
Dalla successione dinastica all’adozione: una lezione sulla leadership per i nostri giorni, proveniente dalla storia dell’Impero Romano
Alle Idi Marzo del 44 a. C. Caio Giulio Cesare cadeva sotto i pugnali dei congiurati Bruto, Cassio, Casca e c. sulla scalinata del Senato. Era appena stato nominato dictator per dieci anni,e molti lo temevano e pensavano che il suo potere, già immenso, dopo la sconfitta di Pompeo Magno a Farsalo nel 48, sarebbe diventato assoluto. A Roma, però, era in vigore ancora, sotto il profilo formale, la Repubblica. Cesare era stato magistrato della Repubblica in tutti i suoi…
La “coincidentia oppositorum”, ovvero di come la diade bene/ male può aiutare l’uomo a comprendere il senso delle cose e della propria vita
Il cardinale Nicola di Kues (Nicola Cusano), insigne teologo e filosofo del secolo XV, sosteneva il concetto apparentemente contraddittorio e certamente ossimorico della coincidentia oppositorum. La coincidenza degli opposti. Secoli dopo l’onorevole Fanfani, insigne capo della Democrazia cristiana, avrebbe coniato il noto sintagma politologico di “opposti estremismi”, indicando con l’espressione i comunisti e i fascisti, proprio per nobilitare in assoluto la “centralità” democristiana, quella sì capace di interpretare tutte (o quasi) le istanze della popolazione italiana uscita da una guerra…
Il coraggio nascosto dell’Homo Italicus
Nel secondo libro dell’Etica a Nicomaco, Aristotele descrive il rapporto tra vizi e virtù contrapposte. Ad esempio, trattando del coraggio, lo giustappone alla paura, ma lo considera media virtus, perché all’estremo opposto c’è la temerarietà. Goffredo Mameli sotto la cenere… Il coraggio, dunque, è indispensabile per affrontare le avversità della vita, il dolore e la minaccia. Insieme con l’ira giusta è la virtù che conviene avere. Anche l’ira, pur essendo annoverata tra i vizi, diventa passione, quando è declinata…
Dal DPCM del 9 Marzo 2020: “(…) per comprovate ragioni (lavoro, salute, approvvigionamenti, ndr) (…)” o di una certa inadeguatezza del capo-del-governo-avvocato-del-popolo
Il Decreto del Presidente del Consiglio che fa dell’Italia (lui la chiama “penisola”, e dunque tutto il Nord ne sarebbe escluso, secondo la nozione geografico-fisica di penisola), a un certo punto, dopo avere elencato i divieti, mette in fila le tre possibilità di movimento che gli Italiani conservano. Ciò che mi colpisce è l’espressione “per comprovate ragioni”, perché sembrerebbe un permesso che viene concesso per eccezione, se capisco bene il senso in lingua italiana? Ma chi è l’autore del testo?…
Isteria, panico e ragion riflessiva
In questi giorni d’ansia ho spesso “messo vicino” due o tre modi di stare-al-mondo-con-la-testa (e i visceri?), ad esempio giustapponendo isteria, panico e ragione riflessiva. E se ne potrebbero aggiungere altri. Dagli studi di Freud abbiamo appreso che cosa si intendeva per isteria tra ‘800 e ‘900: una sindrome nevrotica (gli pareva) tipicamente femminile legata, sia ai modelli di vita borghesi di quel tempo, sotto il profilo psico-sociologico, sia, soprattutto per la denominazione lessicale alla fisiologia. Isteria, infatti, deriva dal…
Un umanesimo per oggi, ai tempi del Covid-19
San Paolo nella Lettera ai Colossesi al capitolo terzo, versetto 11 scrive: ” Qui non c’è più Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro o Scita, schiavo o libero, ma Cristo è tutto in tutti“,, e nel capitolo terzo, al versetto 28 della Lettera ai Galati: “Non c’è più giudeo né greco; non c’è più schiavo né libero, non c’è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù“. Ecco le basi antropologiche ed etiche…