Il praesens, il tempo presente, secondo Agostino è l’unico concetto di tempo che abbia senso, poiché il passato deve essere affidato alla memoria e il futuro non si può conoscere né prevedere. Lo scrive splendidamente nel celeberrimo testo che troviamo nel LIbro XI delle Confessiones. il generale tedesco Erwin Rommel (che per me merita rispetto) Fino alla scoperta einsteiniana della relatività generale, che è una dottrina della scienza fisica, e anche dopo, l’intuizione del grande filosofo e Padre della chiesa…
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“Ove tende questo vagar mio breve (…)?” di Giacomo Leopardi e “Homo viator (sum)…” di Gabriel Marcel
La citazione leopardiana che assume il meraviglioso verso del Canto notturno di un pastore errante dell’Asia, mi permette di riflettere sul senso. Senso in termini generali, senso in termini esistenziali. Palazzo Leopardi a Recanati (…) Dimmi, o luna: a che valeal pastor la sua vita,la vostra vita a voi? dimmi: ove tendequesto vagar mio breve,il tuo corso immortale? Il poeta si pone la domanda filosofica, tipica del conte Giacomo, circa l’indirizzo, o il senso della sua propria vita.
Il cambiamento vive nella permanenza, come insegnavano Platone e Aristotele, che seppero sintetizzare il pensiero opposto di Parmenide di Elea e di Eraclito di Samo, per dire che nulla è fermo, perché è impermanente, ma nulla scompare, perché è eterno. Una contraddizione apparente…, perché spesso nell’attuale politica italiana si osserva l’immobilità “parmenidea” assieme alle contraddizioni reomatiche “eraclitee” dei più, basti osservare il “voltagabbanismo” osceno di un Conte, quello che sarebbe “de sinistra”, però amato da The Donald (Trump), di cui ambiguamente accolse il ministro Barr offrendogli il contatto diretto con i nostri servizi segreti, e altrettanto ambiguamente fece girare per l’Italia centinaia di militari russi venuti ufficialmente per aiutarci in tempo di Covid, …e dunque che sinistra è quella del dandy foggiano? Aaah, eraclitea, certo! Le società economico-industriali e commerciali “benefit”, ad esempio, potrebbero essere una delle cure per la “guarigione” della politica. Se questo schema morale ed operativo fosse già presente nella politica e nella società, non saremmo qui a discutere di elezioni dove si fronteggiano schieramenti politici guidati da mediocrissimi (Conte e Salvini che, quando lo sento parlare di 30 miliardi di euro come se fossero bruscoli di segatura, gli chiederei se si rende conto di ciò che sta parlando), e da mediocri (Letta e Meloni), ma sosterremmo il lavoro prezioso del Presidente Draghi che quei quattro, con diverse responsabilità, hanno cacciato
La vulgata filosofica del cosiddetto “liceo” americano, ove si studi qualche filosofema greco antico, spiega come Parmenide di Elea, con il suo concetto di Essere rotondo e immutabile, contrasti il Fluire (divenire) eracliteo dell’acqua, sempre diversa, sotto il medesimo ponte, che è lo stesso, invece. La vulgata, appunto, perché i due concetti, dell’essere e del divenire, non sono così in contrasto, poiché danno del mondo due prospettive, entrambe plausibili. Non dico “vere”, perché il discorso sulla verità è un altro,…
La Bibbia ci insegna a considerare i “segni dei tempi”, cioè i messaggi che dobbiamo saper cogliere per il cambiamento, sia nelle nostre vite, sia nei nostri ruoli, sia nelle strutture sociali cui partecipiamo. Il testo che cito è il capitolo III del Qoèlet, che fu scritto attorno al III/ II secolo avanti Cristo, probabilmente da un filosofo ellenista di scuola cinico-scettica (anche Gesù di Nazaret probabilmente conosceva questi indirizzi filosofici), che si aggirava per il Vicino Oriente antico. Riporto i primi versetti del capitolo citato…
[1]Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo. Un tale che non ha saputo fermarsi nei tempi giusti, come gli avrebbe suggerito Qoèlet [2]C’è un tempo per nascere e un tempo per morire,un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.[3]Un tempo per uccidere e un tempo per guarire,un tempo per demolire e un tempo per costruire.[4]Un tempo per piangere e un tempo per ridere,un tempo per gemere e un…
Piango e ricordo Michail Sergeevič Gorbačëv, riformatore visionario nel grande Mistero russo, nel momento in cui le brutture, la maleducazione, l’incultura, la barbarie sembrano prevalere
La Grande Madre Russia forse piange quest’uomo come me, anche se a modo suo, modo che io non posso capire, se non solo in parte. Certamente, in questa fase storica a “geometria variabile”, cioè in diverse maniere, sulla base di diversi giudizi storici e politici, anche contraddittori se non contrari. Dopo la morte di Antonin Cernienko nel 1985, il Praesidium del Comitato centrale del Soviet Supremo del Partito Comunista dell’Unione Sovietica seguì il consiglio che il precedente Segretario generale del…
Work-Life Balance, alla ricerca di un equilibrio tra vita e lavoro
Sempre più si nota l’espandersi del fenomeno delle dimissioni, soprattutto di giovani, dai più vari “posti di lavoro” dei settori privati, fenomeno di tali dimensioni da meritare una prima riflessione, non solo di carattere socio-statistico, ma anche filosofico-esistenziale. Se per decenni, anche osservando solo l’Italia, e forse da oltre mezzo secolo, si potrebbe dire dal boom economico dei primi anni ’60, l’acquisizione di un “posto di lavoro” (si notino le virgolette il cui significato spiegherò più avanti), è stata il…
FUTURO ITALIANO. Un’analisi o matrice strategica e organizzativa detta “S.W.O.T.”, che studi i “punti di forza”, i “punti di debolezza”, le “opportunità” e le “minacce” per l’Italia nell’attuale momento storico, potrebbe essere non solo plausibile, utile ed opportuna, ma perfino necessaria, anche se, come “strumento”, in generale c’entra nulla con la politica, che comunque così potrebbe essere aiutata dalla sociologia e dalle scienze dell’organizzazione, sostrato teorico della S.W.O.T.
Il titolo mi ispira paura e speranza, ma partiamo dall’acronimo, perché la S.W.O.T. Analysis potrebbe essere uno strumento plausibile, opportuno e utile, se non necessario, per affrontare i gravissimi problemi attuali dell’Italia, in maniera razionale ed eticamente fondata, al di fuori di ogni ideologismo. potabile e praticabile per tutte le persone intelligenti di qualsiasi schieramento politico. Sembra incredibile, vero? Ma non è così, e in questo pezzo cercherò di mostrarlo ai miei cari lettori. S.W.O.T. significa punti di forza (Strenghts),…
…che cosa ne sarà dell’Italia con questi? Meloni capo del governo (?), è inopportuna, ma non tanto per un giudizio internazionale di Washington e Bruxelles, quanto per essere portatrice di una visione di “Stato etico”, autarchico e autosufficiente, nel quale i valori non siano rispettosi delle volontà individuali; Salvini è insufficiente sotto il profilo qualitativo e politico, basti pensare alla sua idea di “famiglia”; Berlusconi è obiettivamente stanco e stancante; il duo Renzi-Calenda, coppia di egocentrici autoreferenziali con pochi voti (Renzi comunque è meglio di Calenda, che mi fa morire dal ridere quando vanta le sue esperienze industriali le quali, vista l’età, dovrebbe aver fatto da adolescente. Due conti: ha una cinquantina d’anni (1973), da oltre venti, forse venticinque, è in politica, quattro o cinque anni di università, gli restano due o tre anni di Ferrari e Confindustria, in quale posizione poi è da vedere, e non mi pare sia stato in ruoli dirigenziali top, andiamo! Dai ventisei ai trent’anni, a meno che non si sia un Agnelli, si può al massimo aspirare a un impiego di concetto, non alla dirigenza, suvvia. Di contro, si pensi che io, invece, mi occupo di lavoro e di imprese da più di quattro decenni, e in posizioni importanti, sia nel sindacato, sia nelle aziende, sia nell’accademia, e non lo dico per vantarmi, ma per puro realismo, ahò, Calenda!); Letta è un collezionista di abbagli e sconfitte, ed è più adatto a una scuola di formazione politica, visti i suoi maestri, suo zio Gianni e il prof. Andreatta; i due de sinistra, quello bellu guaglione Fratoianni (e chi è? da quali esperienze e studi viene), e Bonelli, più di lungo corso veritiero e verde; Dimaio è sconcertato, perché neanche lui sa più chi è lui stesso, quello draghista o quello che “aveva sconfitto la povertà”? Conte, è il battuto per eccellenza, ma non mai in albagia, perché incapace di combattere; Dibattista? Perché lo cito?
Potrei anche finirla qui, con i giudizi politico-culturali che ho sintetizzato nel titolo, ma qualcosa scriverò, a partire da questa domanda che tanto insensata non è: vuoi vedere che torna Draghi? Magari. I detti riportati qui sopra li si potrebbe applicare più o meno a tutti i politici citati nel titolo. certamente in modo differenziato, ma nessuno resterebbe fuori. I mediocri parlano. Infatti, tutti i sopra citati parlano, in ogni modo e situazione e su qualsiasi argomento pubblico che abbia…
Venticinquenni belli e forti ciondolano da una panchina all’altra in centro a Udine, con il cellulare in una mano e una Red Bull nell’altra
Qualche giorno fa ero a Udine per andare dal dentista, il bravo dottore P., parcheggio e mi guardo in giro. Occhi attenti mi scrutavano. Anzi, distratti. Sulle prime mi erano parsi attenti, ma poi, guardando meglio, mi sono accorto che osservavano oltre me, dietro a me, guardavano un po’ la mia auto che, anche se vecchia, è ancora attrattiva, perché è una berlinetta sportiva molto feroce, perché veloce, e un po’ guardavano amici e conoscenti loro che stavano arrivando. sfaccendati…
Il delitto di Civitanova Marche: coloro che hanno filmato l’omicidio di Alika, senza muovere un dito per fermare lo scempio, sono non solo perfetti imbecilli e vigliacchi (avevano paura di prenderle?), ma spero siano inquisiti per omissione di soccorso, se vi sarà un’estensione interpretativa e applicativa di tale fattispecie di reato, finora considerato prevalentemente per gli incidenti stradali e gli infortuni. Scrivo questi epiteti perché desidero che questi signori “emergano” dal web e leggano ciò che si può pensare di loro, e qui io, in particolare
art. 593 del Codice Penale qui è stato ucciso Alika Ogorcukwu, senza che alcuno lo soccorresse. Vergogna, Civitanova! “Chiunque, trovando abbandonato o smarrito un fanciullo minore degli anni dieci, o un’altra persona incapace di provvedere a se stessa, per malattia di mente o di corpo, per vecchiaia o per altra causa, omette di darne immediato avviso all’Autorità è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a duemilacinquecento euro. Alla stessa pena soggiace chi, trovando…