Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Capire l’Italia profonda

Mi piace ascoltare la gente, guardarla come cammina, come veste, come parla e dialoga, o litiga. Per capire l’Italia bisogna soffermarsi in ascolto, senza dare nell’occhio come un discreto passante, non come un curiosone fastidioso e pedante. Ero a pranzo in un paese del Veneto profondo, vicino a Vittorio Veneto, zone che frequento da qualche tempo, sia per ragioni di organizzazione dell’associazione filosofica Phronesis che presiedo, sia per una presenza appena avviata in alcune importanti aziende industriali, quando la mia…

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Non trovo più neanche un elettrauto, dove sono spariti tutti? A me, invece, il mio dentista ha disdetto l’appuntamento per l’igiene…, ma che cosa sta succedendo?

Il vaccino aveva evitato molti morti e la pandemia sembrava oramai in sonno. Aveva avuto il suo acme un anno e mezzo prima e aveva spaventato il mondo. Con un documento verdolino tutti avevano ripreso a girare dappertutto senza intoppi. Il lavoro e il reddito pro capite erano aumentati in modo inaspettato, perché tutti avevano acquisito una fiducia nel futuro che prima non c’era. Sembrava che una società fino a un anno o due prima un po’ anchilosata si…

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STRESS, STRESS, STRESS! E’ ora di finirla con lo STRESS. NON ESISTE lo STRESS, ESISTE SOLO la FATICA se si LAVORA e si STUDIA tanto, COME è necessario!

Mio padre Pietro lavorava in cava di pietra dodici/ quattordici ore al giorno per pagare i debiti e per farmi studiare al liceo classico, la “scuola dei ricchi” che anche un ragazzo povero ma intelligente lui aveva capito che doveva frequentare. falso stress da ricrescita E parlo anche di me: dopo il liceo classico, quando durante le cinque estati delle superiori lavorai a portare bibite, poi, diplomato, andai a lavorare per sette anni in fabbrica come operaio, mentre studiavo scienze…

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America, primi anni ’90, ero in Argentina e negli USA da segretario regionale del Friuli Venezia Giulia di un sindacato confederale, e componente della Direzione nazionale, dove incontrai sindacati locali in sedi loro a Baires, a New York e a San Francisco, e… in storiche logge massoniche italo-americane, non più operative, mi dissero (forse “in sonno”, pensai, come si dice in questi casi). Una di queste logge si chiamava “Giuseppe Garibaldi” (ecco!), et alia…

Ricordo che, prima di essere rieletto al ruolo dirigente del sindacato regionale all’inizio dei ’90, fui contattato da un massone abbastanza importante che mi “consigliò” di non dare troppo spazio alla stampa cattolica nel mio ruolo, anche se “loro” comunque mi avrebbero votato con convinzione, per stima politica e culturale nei miei confronti. E fu così, peraltro, senza (ovviamente) che io gli avessi promesso nulla. In quei primi ’91/ ’92 fui anche in America, prima a Buenos Aires e dintorni…

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La Tecnologia tecnocratica (Tèkne + Lògos) crea un’Antropologia (‘Anthropos + Lògos) verso il “Trans-umanesimo”?

Nella storia , la tecnologia ha sempre modificato la vita degli esseri umani, a partire dall’invenzione della ruota e dalla scoperta dell’utilizzo del fuoco. L’evoluzione della scienza ha accompagnato e assistito l’incremento della tecnica applicata a tutte le attività umane, da quelle economiche a quelle militari. Si pensi alla tecnologia evolutissima che gli antichi Egizi utilizzarono per la costruzione delle piramidi, oppure ai sistemi di irrigazione realizzati dagli Assiri e dai Babilonesi, sfruttando le acque dell’Eufrate e del Tigri; si…

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“Troppi morti…”, esclama un uomo politico parlando del terremoto del Centro Italia di cinque anni fa: un’altra occasione per criticare chi si schiera sempre e solo da militante per un simbolo politico di partito senza valutare le qualità morali e culturali delle persone che lo rappresentano

“Troppi morti…”, inizia in questo modo il ricordo di tale Legnini, che fu anche Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, per ricordare il terremoto di cinque anni fa nel Centro Italia. Troppi morti? Quanti? 299. Non ricordo bene, tutti indispensabili, tutti dello stesso valore, come persone. E se fossero stati 30, il 10%, che cosa avrebbe detto il Legnini? Beh, un numero equo, accettabile, non eccessivo, di morti, forse? Che ragionamento è quello che gli fa dire “troppi”? Aaah, certo,…

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Non mi piacciono queste parole: “perfetto”, “felicità”, “adoro, adorare” e, in genere, gli aggettivi al superlativo assoluto come “bravissimo”, “grandissimo”, “dolcissimo”, etc.

Le parole poste nel titolo sono molto diffuse e di uso comune e continuo. Le aborrisco. Si pensi a “perfezione”: è una parola latinissima che deriva dal verbo perficere, che significa completare. Al participio passato fa perfectum, cioè completato, finito… perfetto, dunque. Vedi, mio caro lettore, che ciò che è perfetto è finito, e quindi… morto. Morto. Come scrive Aristotele, che propone il paradosso di cui sopra, la perfezione è MORTE. E dunque, quando si sente dire “quelli hanno…

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Diritti e sovranità: la “lezione” dell’Afganistan

Il prof Strazzari della Scuola S.Anna di Pisa mi suggerisce una comparazione non consueta, quando si parla di diritti, quella fra diritti e sovranità. Di sicuro, una prospettiva riflessiva del genere non mi sarebbe mai arrivata da un’onorevole Cirinnà, o da Letta, Boschi, Dimaio, Fico, Guerini, Gelmini, Salvini, Renzi, Meloni, Letta, Di Maio, e tanto meno da Conte Giuseppe, etc. Questi signori e signore, professionisti/e della politica, non sono in grado di declinare concetti e riflessioni al di là della…

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I Talebani mostrano l’ignoranza storica, antropologica e culturale dei politici e dei militari occidentali, anche se vent’anni di guerra e di presenza di americani, inglesi e italiani ha dato un contributo indistruttibile al cambiamento culturale di quel popolo

La prima domanda che ci si deve fare quando si approccia una cultura radicalmente diversa è. “Chi sono costoro? Come la pensano? Che valori hanno? Che priorità? Che storia hanno? Hanno di che vivere? In che cosa credono?” Sono le domande “antropologico-filosofiche”, che attengono la dimensione più alta e profonda dell’antropologia scientifica. Vi pare, cari lettori, che, prima gli Inglesi, poi i Sovietici e infine (parlo solo del’età contemporanea) gli Americani, si siano fatti queste domande in profondo? Domanda retorica,…

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Messi, che lacrime ridicole! Jacobs sia umile. Tortu, che bel sorriso… e approfitto della visibilità del titolo per segnalare l’ultima idiozia vista su un quotidiano sportivo: parlando della staffetta vincitrice della 4 per 100 a Tokio, leggo che il primo frazionista, Lorenzo Patta, nato nel 2000, è un millennial. Ma, se si intende che “millennial” è chi è nato nel nuovo secolo, il XXI e nel nuovo millennio, il III, Patta NON E’ un millennial! Ancora, ancora c’è gente convinta che il 2000 sia il primo anno del III millennio e del XXI secolo, idioti!

Ciò che qui scriverò, caro lettore, non avrà nulla di moralistico, ma sarà semplicemente narrativo, realistico, forse solo un po’ attento agli aspetti finanziari, gestionali e di etica d’impresa, nei limiti che la mia limitata competenza in materia mi consente, incompetenza che, come sai mio caro lettore, non riguarda l’etica d’impresa. Il signor Messi, gran calciatore e piccolissimo uomo, mi ha fatto solo malinconicamente ridere con le sue lacrime (?), mentre dalla sede della sua storica squadra di calcio, spiegava…

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