RENATO PILUTTI Sul Filo di Sofia

Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Dell’arroganza degli incompetenti, o (alio modo dicendi) degli ignoranti “tecnici”, e del pericoloso, anche se grazieadio parziale, oscuramento del pensiero critico, anche a causa di sub-culture come quelle denominate “woke”, “politically correct” e “cancel culture”, che speriamo siano finalmente progressivamente sconfitte, azzerate e buttate nell’immondezzaio della storia, come merita ciò-che-è (a mio convinto parere) un puteolente regresso intellettuale e morale, ma per ottenere ciò dobbiamo impegnarci seriamente. Un’altra malattia cognitiva e morale contro la quale è necessario combattere è la vecchia eresia del “manicheismo”, ancora diffusa ovunque, battaglia sulla quale mi impegnerò

Caro lettore, ho già scritto molte volte, qua e là e nel tempo (e ne ho anche parlato pubblicamente in varie occasioni e luoghi), su questo tema o su temi affini, come quando ho distinto tra i concetti-sintagmi di ignoranza-tecnica (incolpevole se non viene proposta come conoscenza) e ignoranza-morale (colpevole). Ne riparlerò brevemente in questo articolo trattando anche altri temi, comunque connessi tra loro. In maniera ricorrente mi capita di incontrare persone o di vivere situazioni (a volte – purtroppo…

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Discorsi su papa Francesco e dintorni…

Se io dico “Francesco” chi ascolta può pensare, a mio avviso, una di queste tre cose, o anche più: 1) si tratta del nome della persona stessa che incontro, oppure di una persona di cui si parla; 2) si tratta di papa Francesco; 3) si tratta di san Francesco d’Assisi, che è il più noto dei santi con questo nome. Forse, se la persona da me interpellata è più interessata alla cultura, potrebbe pensare anche a…

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Sabadin cjaliâr (Sabatini, il calzolaio), storis e dits (storie e detti)

Sono “leggende” paesane quelle qui riportate, ma sono aneddoti veritieri, come me le ricorda il mio antico amico, magister e profesôr da Rivignano, Giona Bigotto, autore di una buona parte di questo pezzo, che lui mi autorizza a qui socializzare: sono le storie di Sabadin cjaliâr (Sabatini, il calzolaio), e altro. Caro Renato, riporto quanto mi recitava Laura, con impareggiabile grazia e bravura, riportando la protesta del bersagliere Sabadin contro il fruttivendolo di allora.        “Va’ in mon…

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Dio non ci ama perché siamo “buoni e belli” (è il significato della parola “tob” (un vero “campo semantico”), che troviamo in Genesi nel primo capitolo), ma siamo “buoni e belli” perché “Dio ci ama”. Per grazia divina, e per la fede nostra che la richiama. Frate Martino Lutero, seguendo il pensiero e l’insegnamento teologico di san Paolo e di sant’Agostino, antepone la fede alle opere, che pure sono importanti, ma sono pura vanità umana (“io faccio, io dico, io scrivo, io comando, io decido, io salvo, io conquisto, io vinco, io merito, io capisco, io, io, io, …”) senza la fede e la grazia, per la salvezza spirituale

(Diversi amici e conoscenti, alcuni colleghi e studenti, mi hanno chiesto da tempo qualcosa su Martin Lutero e la Riforma protestante, anche per cercare di comprendere molte cose del nostro tempo. Con l’aiuto di una documentazione bibliografica, cartacea e telematica, ho approfittato di questo tempo di “ferie”, che significa – paradossalmente – sia festa sia non-festa, caro lettore, se ci pensi bene, per scrivere questo modesto “centone” sul grande frate agostiniano, controverso e coraggioso, peccatore timoroso e fiducioso, tedesco ed…

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La “PAURA DELLA LIBERTA'” dell’Occidente, che né destra né sinistra comprendono, rischiando – ambedue – di esserne travolte come distinte storie politiche, entrambe frutto del ‘900, come secolo di conflitti civili, guerre dichiarate e no, rivoluzioni, stragi e disastri politici e naturali, ma anche di conquista di diritti umani insiti nella struttura ontologica dell’uomo stesso e nei principi etici dove si prevede che l’uomo sia sempre considerato un fine e mai un mezzo del suo proprio “agire” (e “pensare”, atto volitivo troppo spesso negletto)… anche per un confronto con il nobile nihilismo classico, moderno e contemporaneo

C’è un fantasma sconvolgente che vaga per l’Occidente, e si percepisce nel resto del mondo, anche se in modo differente, quasi in analogia a quel fantasma che nel 1848 vagava per il mondo, quello del comunismo, come allora annunziarono i “compagni” Karl Marx e Friedrich Engels. Il fantasma, che oggi circola ovunque, è la “PAURA DELLA LIBERTA’”. Sembra assurdo, ma è reale. Intellettuali vari, università prestigiose (soprattutto americane), femministe e docenti, opinionisti e altri parlanti, pare – invece di…

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Sul tema del “Sionismo”, del quale parlano in molti ma, come spesso capita di questi tempi, pochi sono informati in modo adeguato per poterne parlare con cognizione di causa. Molti parlano per sentito dire, o perché amano i discorsi approssimativi “da bar Sport”, senza rispetto per la verità dei fatti e per chi ascolta le loro tesi, che spesso sono solo degli sproloqui deliranti e “per partito preso”. Di seguito l’opinione di un amico competente, il professore Claudio Giachin, storico contemporaneista, che è stato pesantemente criticato da un partecipante a uno specifico corso sul Sionismo

Nelle mie lezioni, mi sono sempre ispirato al principio weberiano del Wertfrei; infatti ritengo che le discipline storiche debbano essere libere da “giudizi di valore”. La loro validità e scientificità dipendono da “giudizi di fatto” sugli eventi esaminati. Il signor (…) farebbe bene a leggere o rileggere “I sommersi e i salvati” di Primo Levi. I salvati, afflitti da sensi di colpa e da altri traumi psicologici, non avevano il più delle volte affetti, nè beni materiali, nè patria, appartenevano…

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DA UN LATO, EVVIVA L’OTTIMO “AMBO” DEL CENTROSINISTRA IN EMILIA ROMAGNA E IN UMBRIA, FINALMENTE!, ma non mancano qua e là VERGOGNE nella politica. Un esempio: “Ho provato un’intima gioia…(vedrete per che cosa, cari lettori)”, frase che sento affermare da un rappresentante del Governo di Giorgia Meloni (povera Giorgia e povero ministro Nordio, e questa mia è solo una “partecipazione” meramente umana). Il dicente è l’on.le Del Mastro, sottosegretario alla giustizia con delega alle carceri. Mi chiedo: con queste parole (“his verbis in re”, direi più volentieri, aaah l’ablativo assoluto dei Padri latini!), Del Mastro si mostra solo un uomo un po’ malvagio o piuttosto un pochino carente di intelletto? C’è un “ambo” anche qui, oppure “in hac quaestione tertium forsitan datur contra aristotelicam et leibnizianam teoreticas visiones?” (“in questa questione si dà forse una terza ipotesi contro le visioni teoretiche di Aristotele e di Leibniz?”). Inadeguato, senz’altro, ovvero posto lì inavvertitamente, obbligatoriamente (per equilibri interni o per carenza di personale politico) o volutamente, dalla premier? Altra triade logica. L’onorevole ha detto quanto sopra e quanto di seguito riassumo paragrafando le sue parole, nello spiegare la tipologia di un’auto con i vetri del tutto oscurati, un ambito isolante che toglie il respiro, e quindi simboleggiante il distacco giuridico-morale tra “persone trasportate” e “cittadini liberi”, entrata da poco in servizio per il trasporto dei detenuti, tutti, anche quelli in attesa di giudizio, o non passati in giudicato dopo il terzo grado della Corte di Cassazione previsto dall’ordinamento italiano per poter considerare un soggetto colpevole oltre ogni ragionevole dubbio. A costoro, i detenuti, è così negata la luce del sole anche riflessa, perché “sono comunque colpevoli in quanto trasportati sul cellulare”, è l’evidente retro-pensiero del signore sopra citato, che virgoletto come mia fedele parafrasi dell’enunciato ministeriale. Ma si è accorto di quello che ha detto, signor Sotto (l’aggettivo può avere un doppio significato) segretario? Se sì, mi pare traspaia una certa sua malvagità, altrimenti, ministro, lei manifesterebbe una sua clamorosa inadeguatezza, e questo aspetto è, per noi cittadini elettori, perfino peggio… MA IL TEMA PRINCIPALE, tornando alle elezioni, E’ CHE ORMAI VOTA UN ITALIANO SU DUE!!!

In mezzo a tante questioni e problemi internazionali (Ucraina, Vicino Oriente) infinitamente più rilevanti, tocca però anche parlare di una cosa piccola (che – la “cosa piccola” – però le spara davvero grosse anche se tanto povere) come i comportamenti del sottosegretario italiano alla Giustizia Del Mastro. Questo è un viceministro che ritiene che l’unico modo per migliorare la situazione carceraria e la stessa vita sociale in Italia sia costruire nuove carceri. A conferma del suo (fo par dir, in…

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Prima di parlare di Donald Trump, nuovo presidente degli Stati Uniti d’America, desidero proporre un altro argomento, che sembrerà forse un po’ strano e intempestivo ai miei cari lettori, ma a mio avviso non lo è. Eccolo: la ragion per cui Gioan Brera-fu-Carlo, il più grande giornalista sportivo italiano del XX secolo, tra una congerie di firme che annoverava perfino importanti scrittori come Giovanni Arpino e Dino Buzzati – a mio avviso – aveva torto marcio, quando definiva Giovanni detto “Gianni” Rivera e altri calciatori consimili “abatino”, perché poco propensi a correre come mediani, e come, se fosse in vita (più o meno centenario), avrebbe pure oggi torto (ancora marcio) a definire, in base al suo pensiero (penso lo farebbe), dei “non-campioni” calciatori come Mario Balotelli, Antonio Cassano e Rafael Leao, che a volte ciondolavano o tuttora ciondolano per il campo di football, invece di spremersi senza tregua per il campo rincorrendo un pallone o sfuggendo agilmente a un avversario. Caro Brera, nella vita, sul lavoro e ovunque ci sono, sia i “mediani” sia “numeri 10”, e poi i portieri, i centravanti e le ali (non i “braccetti” come ridicolmente le chiama qualcuno da qualche tempo), gli stopper e i liberi, tutti utili, anzi indispensabili, gli uni e gli altri, anzi, gli uni agli altri e soprattutto alla squadra. Caro Brera, le scrivo cordialmente “dall’aldiqua”, perché lei ha lasciato a questo mondo molti suoi imitatori di scarso livello, in tutti i settori dell’informazione, ma soprattutto un sottofondo di fastidiosa arroganza in chi, invece di agire, si dedica solo a raccontare le gesta di chi agisce, giudicandole – a volte – senza avere titoli sufficienti e adeguati per farlo, perché “l’agire del raccontare” si colloca sulla superficie del valore oggettivo della realtà fattuale, eccezion fatta per chi “inventa” (nel senso del verbo latino “invenire”, cioè trovare), una nuova realtà rendendola “fattuale” come nel “mondo fantasy” di un Lodovico Ariosto, di un Hans Christian Andersen o di un John Ronald Reuel Tolkien, come riescono a fare solo i poeti veri (Omero, Publio Virgilio Marone, Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Giacomo Leopardi…) e i grandi scrittori (Honoré de Balzac, Alessandro Manzoni, Charles Dickens, Feodor Dostoevskij…), tra i quali annovero assai pochi appartenenti, lato sensu, al suo mestiere, caro Brera. Aliis verbis, il racconto di ciò che altri fanno è meno sostanziale ed efficace dei fatti raccontati… o no? Si può dire che “la cosa” o “il fatto” sono solitamente più importanti della loro mera narrazione? Lei caro Gioan è, a mio avviso, una positiva eccezione, anche se qui la critico un po’ (però dopo averla lodata). Dopo aver parlato di calcio e di come questo meraviglioso sport viene raccontato, propongo un cenno sulla cultura corrente che divide il mondo tra “vincenti” e “perdenti”, che è rivolta soprattutto ai giovani…

Preciso il concetto tecnicamente partendo da Gianni Rivera, che pur non essendo un “attaccante” di ruolo, in senso proprio, ma oggi si direbbe un trequartista, ha segnato circa 200 reti in carriera e ha fornito oltre 500 assist-goal; se ai suoi tempi si fosse giocato il numero di partite di oggi (oltre il 30% in più rispetto agli anni ’60 e ’70) si sarebbero aggiunti alla sua carriera centinaia di altri goal e di assist. Dagli esperti Rivera è considerato…

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Esempi della presenza del male e di quella del bene nel mondo e tra gli esseri umani: due famiglie, una gravemente “peccatrice” e “permale” a Ladispoli, e una perbene a Cerveteri

Sono esempi di come il male e il bene si manifestino nel mondo, e di come la libera volontà (o libero arbitrio, che pure sussiste, caro Baruch Spinoza!) dell’uomo determini le scelte per il bene o per il male. Marco Vannini, vent’anni, bravo giovane dei nostri tempi, è stato lasciato morire nella casa di una famiglia vergognosa, i Ciontoli. La tragedia risale al 17/18 maggio 2015. Il giovane Marco era di una famiglia perbene, i Vannini. Era fidanzato (più o…

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a) Il politico sciagurato, i politici mediocri, i politici illusi, i politici disonesti, i politici furbacchioni, e i non pochi politici bravi, in larga misura sconosciuti; b) il bilancio biennale del governo Meloni; c) gli insulti all’Italia da parte del “Consiglio d’Europa”; d) le due guerre (in Europa Orientale e nel Vicino Oriente)

a) Salvini-è-lo-sciagurato, cioè portatore di sciagure al suo partito, all’Italia e a sé stesso. Il suo linguaggio, il suo comportamento generale, il suo portamento, il suo linguaggio spesso concettualmente sgangherato, il suo interloquire… Segue solo un esempio tra i numerosissimi con i quali ci ha, a seconda dell’ascoltatore, o deliziato, oppure offeso fino allo schifo: dopo la morte del ragazzo maliano ucciso qualche giorno fa da un poliziotto che gli ha sparato per legittima difesa mentre veniva aggredito presso la…

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