Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Dove va il mondo e l’uomo, o di come si possono usare in modo truffaldino le statistiche, che falsificano la realtà nascondendo la verità

Nel mio piccolo combatto le falsificazioni e le fake news. Si è scoperto che il prestigioso New York Times, riportando le statistiche degli omicidi in città, mostrava un grafico su ortogonali cartesiane dove la linea descrittiva coordinata con l’ascissa, destinata alla numerosità dei delitti, e l’ordinata relativa agli anni considerati, andava da sinistra a destra sempre più in alto, significando un aumento dei fatti di sangue mortali… solo che la statistica riguardava gli ultimi dieci anni. E basta. Chi…

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“Un uomo solo al comando, la sua maglia è biancoceleste, il suo nome Fausto Coppi”

Cent’anni fa a Castellania nasceva un bambino magro, un esserino sottile. Diciotto anni dopo il cieco Cavanna gli massaggiava le lunghe gambe. Silenzioso, quel ragazzo pedalava, allenandosi con ferocia. Vinceva, il Giro d’Italia a vent’anni. Se non ci fosse stata la guerra chissà quanto avrebbe vinto quel ragazzo, insieme con l’uomo che pedalava vicino a lui. Non vi sarebbero stati dubbi sui più grandi di ogni tempo. Loro due, e la borraccia scambiata sul Col de Galibier. Neppure il…

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Spes contra spem, in questi primi di gennaio 2019

Voglio qui parlare della speranza, proponendo un commento che ho pubblicato sul sito del caro amico e collega Neri Pollastri, il più valoroso consulente filosofico italiano. Neri oggi giustamente scrive che c’è poco da festeggiare in un mondo e in un tempo dove e quando la violenza e le ingiustizie sono così dilaganti. I botti ricordano le bombe di quelle le guerre, parafraso il suo scritto, e quindi non gli piacciono. Non piacciono neanche a me, per nulla, mi…

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La crisi della leadership si chiama followship o di come la tirannide della plebe del web mina la democrazia

Basta guardare in questi bei giorni di primo inverno la faccia di Salvini, che ha perso ogni arroganza, quasi grato a Bruxelles per aver aiutato l’Italia a “migliorare la manovra“. E’ la stessa “faccia tosta”, solo un po’ meno ridanciana e sprezzante, che solo due mesi fa proclamava con il suo sodale affacciato a qualche balcone “Non arretreremo di un millimetro dal 2,4“. Che cosa significasse quella cifra non lo sapevano bene neppure loro. Ora sta venendo accettato il…

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Teratologia dei cacasotto e dei due asini bugiardi

…ne conosco un pacco – di cacasotto– e mi fanno pena, soprattutto per loro stessi. La loro è una forma di vigliaccheria, blanda finché si vuole, ma di questo si tratta. Il cacasotto è un fifone, un pauroso. Certamente è un egoista. Piccolo, poiché è piccolo in tutto, ma egoista. Ora vediamo l’etimologia del grecismo presente nel titolo: teratologìa s. f. [dal gr. τερατολογία, propr. «esposizione, raccolta di cose mostruose», comp. di τερατο– «terato-» e –λογία «-logia»]. Ebbene, mi par evidente…

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I palloni gonfiati

L’immagine dell’antico pensatore Cleobulo ha a che fare con questo testo, anche se qui parlerò di altri. Me ne vengono in mente due di palloni gonfiati, intanto (ma ve ne sono molti di più), uno della maggioranza politica attuale, il prode e vanesio Di Battista, attualmente non operativo in politica, perché in vacanza da mesi -mi pare pagato da un quotidiano per i suoi reportage– e uno della minoranza, Renzi. Come vedi, caro lettore, i palloni gonfiati così come le persone valide, si…

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Il Quadernaccio (storia di un assassinio al Regio Liceo Ginnasio Jacopo Stellini)

Nando Ceschia, uomo probo e gerundio contratto da Ferdinando e Fernando, ovvero gerundivo, beninteso al caso ablativo, atto a comporre solenni perifrastiche passive, ambo modi verbali infinitivi, con alti e bassi di frequentazione reciproca è presente affettivamente nella mia vita da mezzo secolo abbondante, oddio come siamo signori in età, (eufemismo edulcorato). Frequentammo insieme, e con una venticinquina di altri eroici giovini e giovinette la squola che a Rivignano era chiamata “dai siòrs” [friul., in it. dei ricchi],…

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Le nevi del Grappa

Il grande Sacrario si staglia a quasi 1.800 metri contro il cielo terso, azzurro dopo la neve caduta. E’ nevicato e l’inizio dell’inverno in altura si è già manifestato, ma novembre ha riportato il sole e l’azzurrità delle alte cime. Mario scivola e lascia sulle nevi del Grappa una piccola scia di sangue. Lo soccorro come si soccorre un commilitone alpino di cent’anni fa. Con rispetto dei 24.000, di cui 20.000 ignoti morti lì, Italiani e Austro-Ungarici, sorridiamo del suo piccolo…

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La piazza dei trentamila a Torino, o “Esisto solo se qualcuno mi ascolta, ovvero esisto solo se qualcuno mi legge…”, ma è proprio sempre vero?

Anche se la TAV non mi convince del tutto, fossi stato a Torino avrei partecipato alla marcia dei trentamila favorevoli a quest’opera, alle Olimpiadi invernali e a tutto quanto grillini e sindaca dai capelli di fil di ferro non vogliono fare. Mi oppongo a qualsiasi cosa questi selvaggi arroganti e ignoranti vogliano fare. E spero che i miei non pochi amici torinesi siano stati in piazza, che Elena, Stefania, Roberto, Maurizio…, perché gli riconosco un’intelligenza e una sensibilità importanti, tali da…

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“Quant c’al ven un sgorli di ploia”, in friulano concordiese o “pasoliniano” cioè quando viene uno scroscio di pioggia, ovvero la vita è biografia costante di un progetto

“E la pioggia che va…” cantavano i Rokes di Shel Shapiro nel 1966, “Quant c’al ven un sgorli di ploia“, mi dice Livio guidando verso Sauris in una bellissima domenica d’ottobre, in friulano concordiese o “pasoliniano” cioè quando viene uno scroscio di pioggia, ovvero “Sum et nihil humani mihi alienum est“, (da Heautòntimoroumenos, cioè Il punitore di se stesso, 77) come sentenziava il poeta e commediografo Publio Terenzio Afro a metà circa del II secolo a. C. Viviamo albe irreversibili…

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