Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

I valori o principi o virtù morali dell’uomo, di cui destra, centro e sinistra politiche nulla se ne calono. Per disinteresse o per incompetenza?

Le Virtù sono le Qualità morali dell’uomo. Ecco le quattro principali virtù umane, o cardinali, classiche, presenti sia nella filosofia greca (Aristotele), sia nella teologia cristiana (Agostino di Ippona, papa Gregorio Magno e Tommaso d’Aquino), in seguito riprese dalla filosofia morale moderna (Kant): la “prudenza”, la “giustizia”, la “fortezza” (o “coraggio”) e la “temperanza”, ma, aggiungiamo, anche l’”umiltà”, il “silenzio” e l’”obbedienza”, tre virtù umane “integrative”, per una morale non solo religiosa ma semplicemente umana, completa, come suggeriva Benedetto da…

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I vizi morali nei gruppi umani organizzati: scuole e università, partiti e politica, aziende, chiesa…, di cui destra, centro e sinistra politiche nulla se ne calono. Per disinteresse o per incompetenza?

Siccome l’uomo-individuo, cioè la persona, è fatto sempre allo stesso modo e si comporta – più o meno – sempre allo stesso modo in situazioni analoghe, sia che abiti nei condomini o in campagna, sia che lavori nelle scuole o nelle università, nel mondo delle imprese, nei partiti e in politica, nella chiesa e perfino nell’esercito, in tutti gli ambiti e ambienti si trovano le medesime virtù (forse talvolta un po’ pochine o debolucce, talaltra perfino eroiche) e i medesimi…

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La transizione evolutiva in natura, nella società e nei gruppi organizzati

Se siamo capaci di osservarla, la Natura ci insegna come funziona tutto, anzi “il tutto”, a partire da come funziona essa stessa, progressivamente, anche se a volte avvengono e si notano “salti evolutivi”, che predispongono il flusso a nuove modifiche più lente. (Charles Darwin) Nelle società civili e politiche accade altrettanto, come ci illustra, in questo caso, la Storia. A momenti di stasi possono succedere momenti di forte cambiamento, anche rivoluzionario, per poi riprendere un cammino di modifiche più progressive…

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Alcune questioni che interpellano il nostro intelletto e la nostra coscienza: 1) la saggezza del papà di Ramy Elgami; 2) l’assoluzione di un omicida; 3) la legittima difesa come principio morale

Il signor Yehia Elgami è un egiziano poco più che sessantenne, che vive in Italia da oltre vent’anni. Gli è accaduta la disgrazia più grande che può capitare a un padre, a un genitore: la morte di un figlio in un incidente stradale generato dalla fuga forsennata su uno scooter, guidato da un amico, da un posto di blocco dei Carabinieri. Il fatto accadeva lo scorso novembre 2024 a Milano. L’inseguimento della “gazzella” è terminato con la caduta dei due…

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Dei “buoni” e dei “cattivi” (si dovrebbe dire dei “malvagi”, poiché “cattivi” significa anche qualcosa di diverso, come spiegherò nel testo), con il corollario della presenza, talvolta, della presenza di autentica “stupidità” nell’agire malvagio, aspetto che o modifica sempre in pejus, e anche del “bene” e del “male”, diarchia presente da sempre nella storia umana, e sul male dico che esso corrisponde, sia in sé, sia come fonte generatrice di atti e fatti malvagi, alla mancanza di empatia tra gli esseri umani, che fa “massa critica” negativa con la diffusa imperatività dell’ego individuale, il quale è – molto spesso – debordante e vanaglorioso

Se cerchiamo, come esempio, una dicotomia evidente e accettata da pressoché tutti, salvo che da qualche nostalgico fanatico, è quella tra Nazi-fascisti “cattivi”, anzi “malvagi”, e Alleati e Partigiani “buoni”, se parliamo della Seconda Guerra mondiale e della Resistenza in Italia, che fu una Guerra civile tra Italiani. (Il generale Charles De Gaulle) Propongo, per iniziare, una semplice explicatio terminorum (la spiegazione dei termini): buono (il bonum latino, che significa anche “il bene”) ha un significato chiaro e accettato, dalle…

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Discorsi su papa Francesco e dintorni…

Se io dico “Francesco” chi ascolta può pensare, a mio avviso, una di queste tre cose, o anche più: 1) si tratta del nome della persona stessa che incontro, oppure di una persona di cui si parla; 2) si tratta di papa Francesco; 3) si tratta di san Francesco d’Assisi, che è il più noto dei santi con questo nome. Forse, se la persona da me interpellata è più interessata alla cultura, potrebbe pensare anche a…

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I tre tipi di “padre” rimasti (dopo la morte omicidiario-eutanasica del “PADRE”) nella società contemporanea, nella cultura e nella politica. In generale, il “padre”, da qualche decennio, è stato sostituito dallo smartphone, ora coadiuvato dall’Intelligenza Artificiale! Occorre condividere bene questi concetti perché di questi tempi le parole sono sempre più semanticamente confuse come ad esempio: genocidio, su cui girano idee manichee, come il parallelismo semantico tra l’innominabile, ma fatta-da-esseri umani, Shoah, e le tragicissime stragi di Gaza. Bisogna stare molto attenti alle parole che si usano, perché “le parole sono le cose”. La dico in inglese: WARNING!

Per “padre” correntemente si ritiene, in ambito umano (homo sapiens sapiens) la struttura bio-fisico-psico-spirituale di sesso maschile (il mas, maris latino), possedente gonadi in grado di produrre cellule rigenerative della specie – detti spermatozoi (vale a dire “vivente-animale”) – utilizzabili in atti istintual-culturali cui si dedica al fine (c’è dunque un fine nella sessualità o attività erotica) di evitare l’estinzione della specie stessa. Solitamente provando piacere, siccome la natura è sapiente, a differenza di molti umani dei tempi nostri (parlo…

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…e ora bisogna finalmente riconoscere che i termini “rivoluzionari”, intendo quelli del 1789, “destra” e “sinistra” sono “tecnicamente” obsoleti. Lo leggano i sondaggisti in primis, i giornalisti, e finalmente i politici di tutti gli orientamenti, perché Donald Trump è un miliardario di destra che piace al popolo, agli operai, ai piccolo-borghesi, a molti neri e ispanici, mentre invece la sinistra assomiglia sempre più (ma non nella mia persona e in quella di non poche altre) a una congrega di persone con caratteristiche da jet left-radical chic-politically correct-woke-caviar style (copyright not by Meloni, but by me!), etc., destinata alla sconfitta. Impari Elly, impari, lasciando perdere l’olio di ricino! Ripensiamo bene e ridiciamoci socialdemocratici

…e ora bisogna finalmente riconoscere che i termini “rivoluzionari”, intendo quelli del 1789, “destra” e “sinistra” sono “tecnicamente” obsoleti. Lo leggano i sondaggisti in primis, i giornalisti, e finalmente i politici, perché Donald Trump è un miliardario di destra che piace al popolo, agli operai, ai piccolo borghesi, a molti neri e ispanici, mentre invece la sinistra assomiglia sempre più (ma non nella mia persona e in quella di non poche altre), a una congrega di persone con caratteristiche da…

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Se c’è un sentimento sicuramente più inutile, stupido e dannoso rispetto a tutti gli altri, questo è l’invidia, che viene classicamente annoverata tra i vizi capitali dai filosofi maggiori, come Aristotele, sant’Agostino e Tommaso d’Aquino, fino a Kant e oltre, e anche da mia nonna Caterina (Catine, in friulano), che non era una filosofa, ma una donna “sapiente”, cioè “sapida”, non insipida come la maggior parte dei politici odierni

Vi siete mai chiesti, cari lettori, perché qualche volta se un vostro conoscente, e financo un amico, e perfino una persona cui volete sinceramente bene (e questo pare assurdo), ha successo in qualche ambito della vita umana, magari sotto il profilo lavorativo, o dei guadagni, o del risultato sportivo, o del prestigio sociale, o del potere acquisito in politica o in una struttura economica come un’azienda, si può provare un sottile, anche se non esplicitabile, senso di fastidio? Perfino se…

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Tra il pessimismo della ragione e l’ottimismo della volontà di Gramsci, la lezione del realismo di Aristotele e Tommaso d’Aquino

Antonio Gramsci è uno dei massimi pensatori italiani del Novecento; Aristotele e Tommaso d’Aquino sono due dei massimi pensatori di ogni tempo. Detto questo, verrebbe facile affermare che Gramsci ha una visuale più a breve, e limitata rispetto ai due classici. Ma non basta, perché il confronto è metodologicamente improprio. Infatti, il filosofo e politico marxista si riferisce prevalentemente dallo scenario socio-politico italiano ottocentesco a quello dei primi decenni del XX secolo, mentre i due filosofi citati, il greco e…

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