Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

I tre tipi di “padre” rimasti (dopo la morte omicidiario-eutanasica del “PADRE”) nella società contemporanea, nella cultura e nella politica. In generale, il “padre”, da qualche decennio, è stato sostituito dallo smartphone, ora coadiuvato dall’Intelligenza Artificiale! Occorre condividere bene questi concetti perché di questi tempi le parole sono sempre più semanticamente confuse come ad esempio: genocidio, su cui girano idee manichee, come il parallelismo semantico tra l’innominabile, ma fatta-da-esseri umani, Shoah, e le tragicissime stragi di Gaza. Bisogna stare molto attenti alle parole che si usano, perché “le parole sono le cose”. La dico in inglese: WARNING!

Per “padre” correntemente si ritiene, in ambito umano (homo sapiens sapiens) la struttura bio-fisico-psico-spirituale di sesso maschile (il mas, maris latino), possedente gonadi in grado di produrre cellule rigenerative della specie – detti spermatozoi (vale a dire “vivente-animale”) – utilizzabili in atti istintual-culturali cui si dedica al fine (c’è dunque un fine nella sessualità o attività erotica) di evitare l’estinzione della specie stessa. Solitamente provando piacere, siccome la natura è sapiente, a differenza di molti umani dei tempi nostri (parlo…

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…e ora bisogna finalmente riconoscere che i termini “rivoluzionari”, intendo quelli del 1789, “destra” e “sinistra” sono “tecnicamente” obsoleti. Lo leggano i sondaggisti in primis, i giornalisti, e finalmente i politici di tutti gli orientamenti, perché Donald Trump è un miliardario di destra che piace al popolo, agli operai, ai piccolo-borghesi, a molti neri e ispanici, mentre invece la sinistra assomiglia sempre più (ma non nella mia persona e in quella di non poche altre) a una congrega di persone con caratteristiche da jet left-radical chic-politically correct-woke-caviar style (copyright not by Meloni, but by me!), etc., destinata alla sconfitta. Impari Elly, impari, lasciando perdere l’olio di ricino! Ripensiamo bene e ridiciamoci socialdemocratici

…e ora bisogna finalmente riconoscere che i termini “rivoluzionari”, intendo quelli del 1789, “destra” e “sinistra” sono “tecnicamente” obsoleti. Lo leggano i sondaggisti in primis, i giornalisti, e finalmente i politici, perché Donald Trump è un miliardario di destra che piace al popolo, agli operai, ai piccolo borghesi, a molti neri e ispanici, mentre invece la sinistra assomiglia sempre più (ma non nella mia persona e in quella di non poche altre), a una congrega di persone con caratteristiche da…

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Se c’è un sentimento sicuramente più inutile, stupido e dannoso rispetto a tutti gli altri, questo è l’invidia, che viene classicamente annoverata tra i vizi capitali dai filosofi maggiori, come Aristotele, sant’Agostino e Tommaso d’Aquino, fino a Kant e oltre, e anche da mia nonna Caterina (Catine, in friulano), che non era una filosofa, ma una donna “sapiente”, cioè “sapida”, non insipida come la maggior parte dei politici odierni

Vi siete mai chiesti, cari lettori, perché qualche volta se un vostro conoscente, e financo un amico, e perfino una persona cui volete sinceramente bene (e questo pare assurdo), ha successo in qualche ambito della vita umana, magari sotto il profilo lavorativo, o dei guadagni, o del risultato sportivo, o del prestigio sociale, o del potere acquisito in politica o in una struttura economica come un’azienda, si può provare un sottile, anche se non esplicitabile, senso di fastidio? Perfino se…

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Tra il pessimismo della ragione e l’ottimismo della volontà di Gramsci, la lezione del realismo di Aristotele e Tommaso d’Aquino

Antonio Gramsci è uno dei massimi pensatori italiani del Novecento; Aristotele e Tommaso d’Aquino sono due dei massimi pensatori di ogni tempo. Detto questo, verrebbe facile affermare che Gramsci ha una visuale più a breve, e limitata rispetto ai due classici. Ma non basta, perché il confronto è metodologicamente improprio. Infatti, il filosofo e politico marxista si riferisce prevalentemente dallo scenario socio-politico italiano ottocentesco a quello dei primi decenni del XX secolo, mentre i due filosofi citati, il greco e…

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Nonostante la guerra di aggressione della Federazione Russa all’Ucraina (circa la quale l’Occidente, USA in testa, non ha fatto molto per evitarla, forse il contrario), nonostante le guerre interne mosse negli ultimi trent’anni da chi li governa (Georgia, Cecenia, etc.), e la partecipazione a quelle esterne, magari per interposti eserciti regolari o di mercenari (Siria, Libia, etc.) i Russi ci vogliono molto bene, ammirano e amano l’Italia… Perché?

Ho constatato e appurato in molti modi, o documentandomi direttamente, o per comunicazione di notizia da parte di terzi affidabili, o per evidenza (filosoficamente, queste sono le varie modalità di accedere alla verità di cose e fatti) avuta da una mia “storica” visita in Unione Sovietica (precisamente nella Russia Europea, e tale sintagma non è contraddittorio, perché la parte della Russia che va dal confine polacco, ucraino e dei Paesi baltici fino ai Monti Urali è Europa per vicende storico-politiche…

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Stanislaw… Pavle… Jana… David… Walter… Bronislaw… Samuel… Jacques… Lotte… Anna… Konrad… Pierre…

Una voce pacata e grave pronunzia i nomi di chi è stato ucciso dal sistema “industriale” di morte, offerta a chi percorre il sottopassaggio che conduce al “Campo”. (Rudolf Hoess prima dell’impiccagione) Sono i nomi dei morti ad Oswiecim, ammazzati in qualche modo, in un crescendo spaventoso di crudeltà. A Cracovia per varie ragioni, sono riuscito a recarmi ad Auschwitz per affrontare le immagini e l’ambiente di quello che nel lustro 1940-1945 i nazisti fecero all’uomo. Homines sapientes contra homine…

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Il “sacro dovere di difendere la Patria” è bello come perdersi nel silenzio di una notte d’estate o di primo autunno. Ma che significa? …che la patria è la tua vita, la tua terra, i tuoi affetti, il tuo lavoro, il tuo respiro, il tuo tempo, perfino il tuo dolore… non è una “vis” retorica inutile e noiosa. E’ i colori iridescenti dell’arcobaleno, cioè il Tutto che Dio ti dà, se ci credi, altrimenti è lo stesso

L’art. 52 della Costituzione della Repubblica Italiana del 1948 recita: “La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. Il servizio militare è obbligatorio nei limiti e modi stabiliti dalla legge. Il suo adempimento non pregiudica la posizione di lavoro del cittadino, né l’esercizio dei diritti politici. L’ordinamento delle Forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica.” (simbolo della Patria Italia) Sappiamo che l’obbligatorietà del servizio militare non è stata abolita, perché nel caso sarebbe stato indispensabile constatarne l’incostituzionalità,…

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Una famiglia sterminata. A Paderno Dugnano un diciassettenne uccide padre, madre e fratellino. In tempo reale, neanche il tempo di conoscere i fatti, i “sapienti” mediatici intervengono come un sol uomo, così. Crepet Paolo, psico-psichiatra, si esprime in questo modo “Ormai i padri non sanno che cosa pensano i loro figli” e ammette che bisogna chiedere all’Onnipotente che cosa sta succedendo; Mancuso Vito, teo-logo, afferma che “nelle famiglie si è insediato qualcosa di diabolico”; la sostituta procuratrice del territorio Ditrapani conclude con disarmata sicumera che “il ragazzo non ha dato spiegazioni logiche”. Suvvia, dottoressa, come fa a pensare che un soggetto del genere, dopo aver fatto quello che ha fatto e nelle condizioni in cui si trova (che né Crepet né Mancuso conoscono), possa fornire “spiegazioni” logiche e coerenti? E se fosse che ormai da tempo l’esaltazione delle “emozioni” di cui ognuno che parla si riempie la bocca, a scapito del “ragionamento”, sia uno dei fomiti di una malattia mentale di tipo “sociale”? Caro lettore, fai caso a come vengono narrati gli eventi sportivi, dove la parole “emozione” è emessa, o suggerita, ogni tre per due? Io sono da tempo nauseato ai limiti del vomito da questo abuso del termine “emozioni”. La società è affetta dalla “malattia” dell’emozionismo, che è grave. Connessa a questa patologia, sviluppatasi negli ultimi tre o quattro decenni, ve n’è un’altra, quella che si può chiamare “cultura della pretesa”, sorta da una malintesa declinazione dell’attività desiderante, che, prima Platone, e nei nostri anni lo psicanalista e filosofo Jacques Lacan, hanno studiato a fondo

…e il titolo potrebbe anche – per il momento – bastare nella trattazione di questa orribile e in-spiegabile tragedia dell’uomo, che “umana” (secondo l’accezione classica) non è. (Paderno Dugnano) La cosa che mi stupisce è la velocità di reazione, la “capacità” di questi signori di intervenire su una tragedia non-spiegabile, non logica, non argomentabile, con tanta celerità e sicurezza nel dire. E’ evidente al culto e all’inclito che non-si-può-spiegare, e neppure com-prendere quanto accaduto per mano del ragazzo. Spiegare…

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Chi tra le persone che fanno politica ai nostri giorni è dotato di “gravitas”, l’antica virtù latina che significa “misura” e “compostezza”? Una virtù di cui erano provvisti politici come Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. Caro lettore, forse che individui questa virtù in qualche politico odierno? (domanda retorica, ahimè!) E che diciamo della dignitas e della veritas? Sono virtù diffuse o no?

La gravitas (in particolare: dignità, serietà e dovere) è una delle più antiche virtù romane che la società prevedeva fosse in possesso degli uomini, insieme con Severitas, Veritas e Virtus. Severità, Verità e Virtù. Nientemeno. (l’Imperatore Cesare “Ottaviano” Augusto) Il termine gravitas non deve essere confuso con “gravità” inteso come importanza in negativo, anche se i due termini hanno una comune etimologia: entrambi derivano infatti dal termine latino “gravis” indicante pesantezza. L’immagine iconica dell’imperatore Augusto rappresenta assai bene questa gravitas. Proviamo ad analizzare le posture e i linguaggi…

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L’America dopo Joe Biden

Ovviamente quanto scrivo in questo pezzo è da accogliere come un mio contributo personale in qualità di “cultore della materia”, poiché, per quanto capisco di politologia generale e di relazioni internazionali, a mio avviso, (il declinante, ma meritevole di grande rispetto) Joseph “Joe” Biden è stato uno dei migliori presidenti americani del secondo dopoguerra, assieme a Dwight Eisenhower, John F. Kennedy, Lyndon B. Johnson (ebbene sì, anche Johnson, che legiferò sui diritti civili e sul welfare, trovandosi la guerra del…

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