Solitamente usiamo il termine “anima” al di là della dizione platonica e aristotelica di sostanza- guida delle azioni umane agìte tramite il corpo, di essenza dell’umanità stessa, di sostanza o natura della vita consapevole dell’uomo, e al di là della nozione religiosa, sia del ceppo greco-latino, sia biblico, sia orientale, concepita come qualcosa di immortale o addirittura eterna (induismo, Origene, etc.) per dire che ogni cosa o azione umana ha un’anima, per dire che l’anima è una guida alla comprensione…
teologia
Il “terzo paradigma” per una nuova vita
Continuo il pezzo precedente approfondendo, come oggi può essere possibile, per me. Epidemie nel Medioevo La grande storia racconta, tra battaglie, vittorie e sconfitte, tra conquiste e perdite, tra guerra e politica, economia e carestie, anche di epidemie, malattie, dolore e morte. Racconta di speranza e disperazione, di religiosità e fanatismo, di indifferenza e passione. Peste, fame e guerra, a peste, fame et bello… libera nos, Domine, come recita l’antico tropo liturgico recitato nelle Rogazioni per i campi…
L’uso imbecille della metafora
So da quando ho iniziato a scrivere che la metafora è il respiro dello spirito, o se non dello spirito, almeno della qualità letteraria. metafora paradossale Sappiamo che l’ars rethorica, dai tempi di Aristotele nel mondo greco e di Quintiliano in quello latino, la definisce come traslato, cioè un modo-di-dire che rinforza il concetto attraverso l’immaginazione. Bene. E’ presente in tutte le letterature occidentali derivanti dal greco e dal latino. Se ne fa uso, sia nei testi raffinati dei romanzi,…
Il “limes” attorno a ogni cosa, il limite dei corpi, delle cose, del mondo
Forse, tra spazio e tempo il punto di riferimento più importante è il “limite”. Da Aristotele e a Kant i due concetti sono considerati categorie trascendentali, cioè valide sopra ogni altra determinazione conoscitiva della realtà. limite di una funzione Il concetto di limite era noto fin dall’antichità, da Archimede di Siracusa fino ai moderni Newton, Leibniz, Euler, D’Alembert. Nel XIX abbiamo la rigorosa definizione di Cauchy e con il tedesco Heine. Successivamente se ne occuparono Dedekind, Bolzano e Cantor.
Le due libertà: a) di fare, b) di dire
I Greci avevano a disposizione e utilizzavano con precisione due lemmi per dire la libertà, eleutherìa, che significa libertà-di-fare, e parresìa, cioè libertà di dire. In questo pezzo, lasciando stare la eleutheria, di cui qui ho trattato più volte, voglio soffermarmi sulla parresìa, cioè sulla capacità/ volontà di dire le cose il più possibile nel modo più vero e attendibile. La parresìa (dal grecoπαρρησία, composto di pan (tutto) e rhema, ciò che viene detto) nel significato letterale significa non solo la “libertà di…
La “coincidentia oppositorum”, ovvero di come la diade bene/ male può aiutare l’uomo a comprendere il senso delle cose e della propria vita
Il cardinale Nicola di Kues (Nicola Cusano), insigne teologo e filosofo del secolo XV, sosteneva il concetto apparentemente contraddittorio e certamente ossimorico della coincidentia oppositorum. La coincidenza degli opposti. Secoli dopo l’onorevole Fanfani, insigne capo della Democrazia cristiana, avrebbe coniato il noto sintagma politologico di “opposti estremismi”, indicando con l’espressione i comunisti e i fascisti, proprio per nobilitare in assoluto la “centralità” democristiana, quella sì capace di interpretare tutte (o quasi) le istanze della popolazione italiana uscita da una guerra…
Il coraggio nascosto dell’Homo Italicus
Nel secondo libro dell’Etica a Nicomaco, Aristotele descrive il rapporto tra vizi e virtù contrapposte. Ad esempio, trattando del coraggio, lo giustappone alla paura, ma lo considera media virtus, perché all’estremo opposto c’è la temerarietà. Goffredo Mameli sotto la cenere… Il coraggio, dunque, è indispensabile per affrontare le avversità della vita, il dolore e la minaccia. Insieme con l’ira giusta è la virtù che conviene avere. Anche l’ira, pur essendo annoverata tra i vizi, diventa passione, quando è declinata…
Eraclito e Parmenide, con Zenone di Elea, ci insegnano come l’essere e il tempo (il divenire) possano con-vivere, anche di questi tempi, e di come ci sia utile pensarli
Prima di Platone e Aristotele, il più grande dibattito filosofico dell’Occidente ha riguardato la diatriba, beninteso non direttamente accaduta come nelle polemiche contemporanee, ma per come è stata letta dai posteri, che ha “diviso” recisamente la visione del mondo e delle cose di Parmenide di Elea (era “italiano” dunque, il terribile vecchio), sostenitore dell’Essere come unica “struttura di verità”, e quella di Eraclito di Samo, il quale riteneva che non si potesse dare la fissità dell’essere-delle-cose, poiché tutto è mutevole…
Il vento (lo spirito) soffia dove vuole
Giovanni 3, 8: “Il vento soffia dove vuole” sono parole misteriose dette da Gesù al fariseo Nicodemo, durante un colloquio durato probabilmente tutta la notte. E’ forse lo spirito un po’ come il virus, che colpisce a casaccio? No, certo, e non per timore di essere blasfemi. Pare che il Covid-19 colpisca soprattutto “vecchi” e di già “malati”. Cosa significa oggi essere vecchi? Non certo la stessa cosa di solo mezzo secolo fa, quando se vedevo un collega di…
Ne la profonda e chiara sussistenza/ …
Ne la profonda e chiara sussistenzade l’alto lume parvermi tre giridi tre colori e d’una contenenza; e l’un da l’altro come iri da iriparea reflesso, e ’l terzo parea focoche quinci e quindi igualmente si spiri. … dentro da sé, del suo colore stesso,mi parve pinta de la nostra effige:per che ’l mio viso in lei tutto era messo. Qual è ’l geomètra che tutto s’affigeper misurar lo cerchio, e non ritrova,pensando, quel principio ond’ elli indige, A l’alta fantasia…