Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Il tempo e il suo senso

Del concetto di tempo, di ciò che possa essere il tempo, se possa addirittura dar-si il concetto di tempo, l’uomo pensa, scrive e discute da sempre. Personalmente ne sono stato sempre interessato, ma… Ha senso parlare del “tempo”? Domanda retorica, comunque in questo pezzo non intendo parlare delle due nozioni forse più note (della cultura occidentale) di “tempo”, quella agostiniana (cf. Libro 11 delle Confessiones), che illustra la misteriosità indicibile del concetto “tempo”, e quella einsteiniana, con la quale, specialmente…

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Esiste l’amore puro? se sì… che cosa è?

Potrei cavarmela rispondendo alla domanda del titolo con una citazione antica, greco-latina, paleo-cristiana, in buon latino stoico à là Seneca, oppure in evangelico agostiniano: l’amore-puro-è- l’amor benevolentiae, cioè l’amore che-vuol-bene-all’altro in modo disinteressato, senza attesa di gesti o di sentimenti di gratitudine. Detta così sembra semplice: tu ami una persona e basta. Non procedi oltre. Non ti aspetti nulla. Il tuo sentimento procede unilateralmente verso l’altro e lì sta, come il de-stino, costituendo la struttura-della-relazione, dal tuo punto di vista,…

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“Dignitas Infinita”, papa Francesco e il “politically correct” (di cui a Francesco nulla importa)

Papa Francesco, pur essendo aperto a comprenderne la plausibilità umana e morale – tra altre questioni e tematiche – a temi come quello dell’omosessualità, del quale riconosce la plausibilità morale, fisica e umana, è nettamente contrario – invece – su altri aspetti dei cosiddetti “diritti civili”, oggi tanto esaltati specialmente da una sinistra sempre più di stampo liberal-radicale e sempre meno “sociale”, nonché considerati “politicamente corretti”, american-anglosassoni, come, ad esempio, la maternità surrogata, o per terzi. In ragione di ciò,…

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“Credo per comprendere, comprendo per credere”; “fede” e “ragione” si sostentano a vicenda, come insegnavano sant’Agostino e sant’Anselmo d’Aosta, e in tempi più vicini a noi Joseph Ratzinger. Un parallelismo sinonimico che collega i due strumenti della conoscenza umana

Anselmo d’Aosta, o di Canterbury, platonico-agostiniano d’ispirazione, riprende dall’Ipponate il parallelismo del titolo. Famosa è la frase agostiniana, riportata da sant’Anselmo: “Credo ut intelligam et intelligo ut credam”, cioè “credo affinché possa capire, comprendo perché possa credere“. La struttura logica “finale” delle due frasi mostra come ci debba essere una condizione (necessaria, che-non-cessa, e sufficiente) per realizzare la seconda, con quell’ut più il verbo al modo congiuntivo della forma latina classica, in tutte e due le parti del parallelismo. (Karl…

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“Intellettuali”, “specialisti” e “tuttologi”, e un pensiero critico in difficoltà

In molte occasioni ho scritto, anche in questo sito, delle gravi difficoltà nelle quali versa il pensiero critico contemporaneo. Chiariamo, innanzitutto che cosa si deve intendere per “pensiero critico”: non certo la congerie di giudizi tranciati con l’accetta e gli insulti che si trovano a vagonate sul web, sui social e nelle varie televisioni, soprattutto nei talk show, dove il parlarsi-sopra e linguaggi spesso inopportuni od offensivi, sono la cifra inefficace e spesso volgare dei dialogi, bensì la capacità di…

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Del “vuoto” e/o del “nulla”, del “parkour” metropolitano, come esercizio-limite, e della “Sequenza di Fibonacci” (forse che c’entrano tra loro questi tre “oggetti concettuali”? e se sì, in quale modo?)

Più di trecent’anni fa, Evangelista Torricelli prima e Blaise Pascal successivamente, hanno mostrato l’esistenza del vuoto pneumatico nella fisica dei corpi, mentre gli antichi filosofi epistemologi, più o meno fino agli esperimenti dei due sopra citati, credevano e insegnavano che una sostanza, l’etere, pervadesse il vuoto, mentre invece l’etere non esiste, come si è capito dopo. Tant’è che si definisce “etereo” un qualcosa di estremamente sfuggente, vago, vacuo (vacuum, cioè vuoto). La fisica contemporanea delle particelle, da Einstein e Heinsenberg…

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Fra il “Ganz anderes”, cioè il “totalmente altro” e la “kènosis”, vale a dire lo “svuotamento” della divinità nel Figlio di Dio. Leggendo assieme Husserl, Ricoeur, Heidegger, Nietzsche, Edith Stein, Jaspers, Pareyson, Vattimo, Severino e sant’Agostino, senza dimenticare Tommaso d’Aquino et multi alii aliaeque

Sembra che i due concetti messi nel titolo, il “totalmente altro” e la “kènosis,” siano inconciliabili, poiché il primo termine esprime la radicalità assoluta della trascendenza divina, fortissima nell’islam e nell’ebraismo, e un po’ più temperata nel cristianesimo, proprio dall’incarnazione del Figlio… che è presente fin dalla fondazione del mondo, apò katabolès kòsmou (Apocalisse 13, 8). Come si può tentare di leggere assieme, in una sinossi teologica e teologale, ma anche logico-filosofica, questi due “luoghi” concettuali estremi? Scritti molto recenti…

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Il chaos non è confusione, ma energia, il kòsmos non è noia, bensì armonia

Il chaos non è confusione, ma energia, dynamis, enèrgheia, in greco antico. Il kòsmos non è noia, bensì armonia, struttura “razionale”, secondo lo schema cognitivo umano. Come spesso accade, l’accezione corrente di certi concetti va esaminata più a fondo, interpellando prima di tutto l’etimologia dei termini e poi l’accezione in uso corrente, non trascurando le accezioni passate di moda nel corso del tempo. A volte sembra che una situazione sia caotica, e invece è solo un po’ confusa, ma…

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Ad Altavilla Milicia la credenza nel soprannaturale si fa delitto, la religione orrore, un sedicente santone che è un tragico idiota

Credevano (credevano! credevano! credevano!) che il demonio, satana, il diavolo avesse invaso la famiglia – possedendola – e che, per debellarlo, bisognasse sacrificare una parte di essa, uccidendo alcuni componenti. E così, padre-marito, figlia maggiore e due compari di setta si sono messi in testa di ammazzare la moglie-madre e due dei tre figli dell’assassino principale. In modo orrendo e tragico, truculento e malvagio. Si è trattato dell’uccisione del cosiddetto sacrificio del capro espiatorio (da nozioni note dell’antropologia culturale classica),…

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…parliamo di “quelli che ci insegnano a stare al mondo”: gli impiccatori di omosessuali Houthy, gli impiccatori e basta dell’Iran, i decapitatori della Saudi Arabia, gli scannatori di Hamas, i fanatici paranoici come Netaniahu; gli antisionisti che sono antisemiti e razzisti; coloro che impediscono agli avversari politici di candidarsi, come la Russia; quelli che mescolano turbo-capitalismo e comunismo come la Cina; quelli che tengono le prigioniere in ceppi come l’Ungheria, a volte imitati dall’Italia, che fa stare in carcere il 30% delle persone senza giudizio definitivo, mentre la Costituzione prevede che un cittadino sia riconosciuto colpevole oltre ogni ragionevole dubbio solo dopo i tre gradi di giudizio; quelli che danno l’assalto a Capitol Hill e il loro mentore Trump; quelli che scrivono il falso sapendo di mentire e quelli che scrivono il falso non preoccupandosi di controllare le fonti; quelli che parlano solo perché hanno l’apparato fonatorio, come i politici che si piazzano davanti al microfono del cronista, mentre passeggiano per Roma; quelli che dicono di avere avuto un confronto duro con gli avversari politici, mentre invece duro è solo il loro comprendonio; i W.A.S.P., cioè i White-Anglo-Saxon-Protestant; quelli che negano la Shoah e quelli che negano le foibe; quelli che…

Ebbene sì, parliamo di “quelli che ci insegnano a stare a questo mondo con ditino alzato”. Buffoni. …parliamo di “quelli che ci insegnano a stare al mondo“: gli impiccatori di omosessuali Houthy, che trovano adepti anche nell’intelligentsia occidentale, così come gli impiccatori (e basta) dell’Iran, padroni di un grande Paese e tiranni di un grande Popolo; i decapitatori della Saudi Arabia, amici degli Americani; gli scannatori di Hamas, che passano per patrioti e invece sono dei criminali simili ai nazisti;…

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