Il Papa parla a Expo iniziando con un quasi neo-logismo, ma è solo una vocale a differenziare il consueto “iniquità” da “in-equità”, dove inserisco il trattino per evidenziare la differenza formale e la negazione del significato etimologico di “equità” causata dal prefisso “in”. In-equità dà più il senso di un qualcosa di sbagliato, di “ingiusto”, appunto, di iniquo in quanto “non-equo”, che fa differenza tra gli umani. Nel suo discorso di saluto agli studiosi partecipanti al workshop di presentazione di…
teologia
Malattie spirituali
Non solo gesti sintetici ed efficaci da papa Francesco, con i quali parla anche ai sordi, ma anche riflessioni opportune. Le ultime riguardano le malattie spirituali del nostro tempo, presenti anche nelle sfere alte della Chiesa, che colpiscono non poche persone e molto spesso sono ignorate, o addirittura reputate virtù. Francesco usa metafore pittoresche. l’alzheimer spirituale, la schizofrenia esistenziale, il terrorismo delle chiacchiere, tra le quindici “malattie” analizzate. La prima é la malattia del sentirsi senza difetti, quasi intangibili dal tempo e dalla…
L’ignoranza mediatica
…è diffusa, basti pensare alla comunicazione sull’islam. Provo a riassumere rispettosamente alcuni concetti che nella vulgata mediatica, vista l’ignoranza degli scribi odierni, con alcune onorevoli eccezioni che citerò più avanti, di solito non si trovano. Islam significa “abbandono/abbandonarsi a Dio”. Conosciamo le origini storico-teologiche di questa grande dottrina religiosa che interessa più di un miliardo di persone. Essa sorge in un ambiente molto duro e ostile, il deserto, e tiene conto della concretezza necessaria per una vita capace di svolgersi…
La coscienza è campo aperto
…oramai da tempo tra filosofia e neuroscienze, con i corollari delle scienze psicologiche e psichiatriche. Un campo aperto. La coscienza, lasciando qui da parte la sua accezione morale, come luogo delle scelte eticamente rilevanti, gli atti volontari responsabili, oggetto della filosofia classica, è un tema su cui esiste una sterminata letteratura. Di positivo vi è che i vari saperi finalmente si parlano, dialogano, senza la pretesa di avere una sorta di egemonia sull’oggetto studiato. Vi sono sempre più neuro-scienziati che…
Credere non credere
Sento di una polemica tra il professor Umberto Veronesi e altri sui giornali, e ne cerco tracce sul web. Trovo questa sua pacata e dignitosa dichiarazione: “Allo stesso modo di Auschwitz, per me il cancro è diventato una prova della non esistenza di Dio“, dice Veronesi. “Come puoi credere nella Provvidenza o nell’amore divino quando vedi un bambino invaso da cellule maligne che lo consumano giorno dopo giorno davanti ai tuoi occhi? Ci sono parole in qualche libro sacro…
L’eros come struttura di senso dell’esistenza
Qualche anno fa, scrivendo un testo accademico (finalmente di prossima pubblicazione), ho ritenuto utile sviluppare una struttura di ricerca partendo dalla grande lezione ermeneutica origeniana, per focalizzare il tema dell’ “Eros come struttura ermeneutica per la comprensione del senso“, dove il termine senso si presenta così come è inteso soprattutto nella modernità e fino ai nostri giorni. Detta prospettiva teorica si fonda fin dalla tradizione classica, in particolare modo a partire da Platone, da alcuni suoi Dialoghi come Fedro e Simposio, e…
il valore creativo della parola
Caro lettor del mattino, altre volte qui ho parlato del Lògos greco o del Verbum. La Parola. Un termine che nella filosofia greca, fin da Anassagora, ha assunto un’importanza centrale come entità creatrice, e nella Scrittura cristiana fondativa (vangelo di Giovanni) come figura del Figlio, il Verbo. In Genesi 1 troviamo il “bereshit barà (da dabar, parola) elohìm“, cioè in principio Dio creò. Il “dire di Dio” è dunque parola creatrice. Dire è creare. Dire è dare alla luce non…
L’elogio della lentezza
Caro mio visitator gentile, ti scrivo soddisfatto di avere visto il mondo immenso da una cima, dal Monte Cuar, quinta solitaria, avamposto prealpino che dà sulla pianura e sul grande alveo del Tagliamento, lasciando intravedere il lontano luccichio del mare, perfin oggi, giornata settembrina infreddolita e silente. Visto il mondo e ciò che è tanto più grande e prima di noi: la montagna, gli scoscesi declivi, le acque lontane del torrente-fiume, il lago cristallino, occhio turchese dei tempi glaciali,…
la “gabbia umana”
Siamo intellettualmente combattuti tra due estremi: quello spiritualista, che sembra dare per scontata una realtà extra-terrena, e quello materialista, che la nega recisamente. Francesco Guccini rimprovera questi secondi con gli aspri versi di Cyrano “(…) tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali“. Cercando di non entrare in ambiti di carattere teologale o fideistico, e restando in una epistemologia filosofica, si può dire che non è scontata né la prima né la seconda posizione. Nei secoli, come sappiamo dalla storia del pensiero…
…un povero attore, che s’agita e si pavoneggia per un ora sul palcoscenico e che poi scompare nel silenzio
Stamani parafraso un aforisma di Shakespeare, elidendo la frase iniziale che recita “La vita (cioè l’uomo) non è che… (vedi titolo). Forse lo spirito del bardo quel giorno era inquieto e incline al pessimismo, per scrivere una massima del genere. Non mi soffermo su questo, ma sul contenuto, che poi coincide con i primi versetti del cap. I di Qoèlet, il sapiente che scrisse l’omonimo libretto biblico: “Parole di Qoèlet, figlio di Davide, re a Gerusalemme./ Vanità delle vanità,…