La filosofa Judith Butler si chiede se sia possibile per l’uomo vivere una “vita buona” prescindendo da quella degli altri. Quando leggo autori contemporanei, specie se di area americana o anglosassone mi sembra quasi di trovarmi di fronte a persone che non hanno mai letto i classici greci, né Agostino, né Tommaso d’Aquino, né Kant. Perfino Hume e Nietzsche mi sembrano loro ignoti. Parafrasando l’Adorno di Minima Moralia Butler sostiene che è difficile immaginare di poter vivere una vita buona…
teologia
In balìa delle “cose ultime”
Caro lettore che indugi di tanto in tanto da queste parti, la donna che aspetta di partorire secondo natura, dopo aver nutrito e maturato per nove mesi un altro “io“, entra in una dimensione di non-controllo-di-sé, essendo in balìa della “natura“. Ciò che del libero arbitrio plausibilmente ci appartiene, lasciando perdere qui le neuroscienze dell’uno (biologismo) e dell’altro estremo (spiritualismo), in quella situazione vien meno. Vien meno ogni possibilità di autodeterminazione, si è eterodiretti, si vive senza poter decidere…
Neuroni e giudizio morale
Quando l’uomo compie un atto, buono o malo che sia, la domanda concerne la sua libertà. E’ dato acquisito che la sua responsabilità sia proporzionata alla libertà esteriore ed interiore di cui dispone. Il libero arbitrio è la misura della responsabilità morale. Vi sono però anche altre teorie morali, meno spirituali e più materialistiche, si potrebbe dire. Un caposcuola di queste è senz’altro David Hume, che ai nostri giorni ha non pochi emuli. Si potrebbe dire che Hume è…
Il silenzio di Samatorça
Riflettevo stamani sulla mia esistenza e anche sulla morte, che tutti attende, avvalendomi del pensiero di Epicuro e di Agostino. Il primo chiarisce come essa non ci può mai spaventare, perché non coincide con la vita nostra, e anche se dentro la vita si prepara, non convive con noi; il secondo spiega come l’essere della vita non può ammettere la morte, in quanto questa è privazione dell’essere vivente, e quindi non gli è immanente, ma si pone come non-essere. La morte, dunque, non…
Tania e Mattia
…ma tu Signore, come ti permetti? Come hai potuto? Mattia a quattordici anni e Tania a venti… E Giuliano, papà di quarantasette anni, che tornava al supermercato dove aveva dimenticato un dono per la sua bambina, perché non è tornato a casa? E chi cammina solo per strada e domani non ha dove andare al lavoro? Come ti permetti? Che ci stiamo a fare qui penando, ha forse ragione Giacomo da Recanati, quando canta il suo “pastore errante“? Mattia…
Camminare a Gerusalemme
Gerusalemme mi manca. Vorrei camminare a Gerusalemme, come desiderava fare il cardinale Martini e come suggerisce Franco Cardini nel suo bellissimo Gerusalemme. Una storia (Il Mulino, 2012). Almeno quattro giorni pieni, dall’alba al tramonto. Per poi andare anche a Betlehem e su in Galilea, in cerca del Maestro: “(…) e ora vi precede in Galilea” (Mt 28, 7b). Jierushalaim, la Città della pace, terrena e celeste, quella antichissima dei Gebusei, e poi davidica, erodiana, romana, cristiana, musulmana, mamelucca, turca,…
Povere manifestazioni
Per Kant, della realtà l’uomo non può conoscere l’essenza (il noùmeno), ma solo la manifestazione, cioè il fenomeno, che è ciò che appare dell’essere delle cose, non l’essere in sé. Manifestazione in greco si dice epifania. L’Epifania è la grande festa cristiana in cui si manifesta la divinità di Gesù nel riconoscimento dei Magi. La politica e il sindacato fanno manifestazioni. La presidente della Camera dice al funerale di Civitanova Marche: “Non sapevo che in Italia c’è tanta povertà“. Ma dove…
L’elogio della Mitezza
La mitezza per alcuni è più virtuosa dell’umiltà. Per me sono necessariamente collegate. Mitezza e umiltà sono effetti di una consapevolezza, di una coscienza del limite, che ogni essere umano dovrebbe avere presente. Abbiamo tutti il nostro limite, anche se non lo conosciamo. Il senso del limite è uno stato della coscienza razionale che rende sano e salubre il ragionamento. La mitezza non è fiacca debolezza, anche se oggi va più forte la millanteria da Miles gloriosus plautiano. Il bluff…
Romeo e Anna Maria
Onde rabbiose si frangono sul molo di Civitanova Marche. Un uomo anziano, mani in tasca, cammina lentamente verso il fondo. Con gesto improvviso si lancia in acqua, così com’è, scomparendo tra i flutti lividi dell’Adriatico. Giuseppe non accetta il soccorso dalla Guardia costiera e muore. E’ il fratello Anna Maria Sopranzi, moglie di Romeo Dionisi, che si sono impiccati poche ore prima per miseria e per vergogna. Saputo che la sorella e il cognato si erano tolti la vita, non…
Francesco
Caro lettore e ospite, lo Spirito Santo soffia dove vuole, proponendoci i “segni dei tempi”. Tanta gente in piazza in cerca del padre. Mario Jorge Bergoglio e Giovanni di Pietro di Bernardone si sono chiamati Francesco. Il nome è un segno. Un destino che viene scritto a più mani, le mani umane del soggetto e le circostanze, che sono cause sconosciute, ma reali ed efficaci, poiché generate dalla Causa prima. Come il giovane “Francesco” fraticello da Assisi dialogava nel…