Come i miei cari lettori sanno, mi occupo, tra altre attività accademiche e di consulenza etica aziendale, di relazioni intersoggettive nell’ambito della Consulenza filosofica individuale, anche come presidente dell’Associazione italiana per la consulenza filosofica Phronesis (in base alla Legge 4 del 2013 sulle professioni non ordinistiche), così chiarendo ciò che differenzia questa pratica dalle psicoterapie, pratica le cui prerogative sono le seguenti: “La consulenza filosofica si realizza nel rapporto tra un filosofo consulente e un consultante o un gruppo di…
tragedia
Il mito di Narciso
A corredo e documentazione scientifica del precedente post sullo stesso tema (o quasi), ho la grazia da parte dell’autrice, professoressa Anna Colaiacovo, carissima collega di Phronesis e valorosa docente di filosofia, di pubblicare questo saggio. Nel mito, Narciso è un giovane bellissimo, che suscita passione negli altri, ma non è in grado di ricambiarli in alcun modo. Innamorato della propria immagine, muore perché non può congiungersi con essa. Narciso deriva dal termine greco Nàrke, può essere tradotto con torpore (pensate…
“Narciso”, il bel giovine del mito greco-latino, e i suoi attuali emuli nostrani: Berlusconi, Salvini, Conte (in ordine temporale di “successo” personale), e alcuni altri, anche non meno in vista dei tre citati (almeno in parte), di cui tratterò nel testo. Parliamo del narcisismo, e anche della sua deriva istrionica: un disturbo non banale della personalità
Prima di tutto, il mio lettore può chiedersi l’origine del “nome” (ma credo la conosca) di questo atteggiamento-comportamento verso la vita propria e quella degli altri, che ha indubbiamente anche una connotazione nevrotica, come vedremo più avanti, citando i testi scientifici e letterari più accreditati, ed esemplificandolo con la proposizione di tre persone, di tre “figure” politiche italiane del nostro tempo: Berlusconi, Salvini e Conte. Non trascurerò di citare anche un testo biblico che ha profondamente a che fare con…
Armi e violenza: se e quanto l’abbondanza di armi può alimentare la violenza; quisquilie e pinzillachere: il fantomatico e narcisistico viaggio di Salvini a Mosca; Litizzetto, ignoranza e scorrettezza alla tv di Stato
Le ultime stragi in America (e non so neanche se si tratti delle ultime, mentre scrivo e pubblico il pezzo), quella di Uvalde nel Texas e quella di Tulsa in Oklaoma, attestano un fenomeno sociale più che drammatico, tragico. Senza avere la minima esitazione, ed è questo che appare dalle cronache, ragazzini appena maggiorenni imbracciano un fucile d’assalto appena acquistato, oppure già a disposizione in casa, e lo usano sparando all’impazzata verso bambini, ragazzi e insegnanti. E contro chiunque, solo…
L’abbaiare alla luna, l’abbaiare di alcuni giornali come il travagliesco Fatto, e l’abbaiare alla Russia (di tale Stoltenberg, nomen omen), per contrastare, sbagliando, l’aggressione del fanatico-autoilludentesi-csar (“di tutte le Russie”)
L’immagine dei latrati della Nato verso la Russia, evocata (e attuata da Jens Stoltenberg, che non mi rappresenta) da papa Francesco in questi giorni, è potente. E opportuna. Così come è stata opportuna la smentita al segretario generale della Nato da parte del cancelliere Scholz (Macron consenziente). Per nulla opportuni sono, di contro, i titoli travaglieschi de Il Fatto Quotidiano, che trasudano un compiacimento eticamente incomprensibile, oltre che maligno, per i problemi del mondo, quasi che il male diffuso possa…
Informazione, fonti, analisi, opinioni, certezze, evidenze, verità
I sei termini sono anche sei concetti che hanno a che fare con la verità. Vediamo distinguendo bene. Aggiungo: nel rapporto dialettico fra certezza e verità, si deve aggiungere anche l’evidenza. Che cosa intendo? Noi umani conosciamo razionalmente le cose in due modi, o per evidenza ovvero per comunicazione di notizia: a) l’evidenza è ciò-che-sta-davanti-a-me in modo ineluttabile; b) la comunicazione di notizia è un qualcosa di fededegno (se del caso), che mi viene detto, quando chi mi dice una…
Di babbei e di criminali: idiozia, cretineria, stupidità o malvagità? Tutte e quattro, caratteristiche morali / comportamentali molto diffuse in varie situazioni: 1) i fatti di Braies, 2) come si racconta la guerra, 3) lo spettatore c.ne della Roubaix, 4) Isis, 5) Anpi, 6) i “premiati” di Bucha e, 7) il mainstream idiota dell’esclusione dai tornei dei tennisti russi
A volte mi prende una collera tremenda, per ragioni diverse. Ne elenco alcune, relative a fatti o comunicazioni di questi giorni. Sul fatto di Braies. Oooh, almeno ora un Procuratore della Repubblica si è mosso, aprendo un fascicolo su quei due miserabili genitori che sono andati sul ghiaccio con il bimbo di tre mesi: spero che li condannino almeno a pagare il costo dei due elicotteri che si sono mossi per la loro idiozia: mi pare costino almeno 20.000 euro.
Eresie e scomuniche
Le eresie sono delle scelte, dal verbo greco airèo: e dunque àiresis, che significa scelta, come sostantivo. Pertanto, ogni volta che facciamo una scelta siamo – formalmente – eretici rispetto alla scelta di un altro che invece, in democrazia, è libero di scegliere diversamente da noi; diversamente avviene se si sceglie in modo contrario alle scelte ufficiali in un sistema che impone con leggi, regole e relative sanzioni per chi violi le leggi stesse, come gli assolutismi di ogni genere,…
La Via Crucis di papa Francesco
Venerdì Santo Il giorno del Sacrificio di Cristo sulla croce, il giorno dell’esecuzione capitale di quest’uomo, dell’Uomo-Dio secondo la nostra dottrina cristiana. La truce vicenda è raccontata nei quattro vangeli canonici secondo Matteo, Marco, Luca e Giovanni con toni e modi differenti, sui quali qui non mi soffermo. E’ ricordata da san Paolo nelle sue lettere alle varie città e territori che si andavano “cristianizzando”. E’ commentata da migliaia di autori: teologi, esegeti, biblisti, catechisti, scrittori e divulgatori di vario…
Due leader – in modo diverso – un po’ confusi: il papa e Conte (Giuseppi), “leader” si dice, il primo per posizione oggettiva (è il “Papa”), il secondo tra virgolette, cioè secondo il “segno logico” delle virgolette, per modo di dire: “leader”, perché contrastato al suo interno da uno che è più “leader” di lui, Dimaio, e quindi non-leader
Papa Francesco è un po’ confuso sulla guerra di aggressione della Russia all’Ucraina. Probabilmente è anche un problema linguistico: pensando lui in lingua spagnola, non riesce a cogliere le sfumature dell’italiano, per cui il suo linguaggio, il suo codice espressivo è a volte impreciso e quindi confuso. Secondo: ho l’impressione che la sua preparazione culturale sulla storia contemporanea e sulla storia dell’Europa sia un pochino carente. Attenzione, non sto “parlando male del papa”: sto solo cercando di individuare i limiti…