Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

“Da”, “con”, “dallo/ a”, “per il”, “con il/ la”: l’importanza delle preposizioni e delle preposizioni articolate nella lingua italiana

Nella mia vita filosofica non posso trascurare la buona filologia: un filosofo-teologo non può evitare di considerare questa fondamentale scienza linguistica, pena un’idea e una prassi confusiva, inutile e dannosa del pensiero critico, che è tipico dell’essere umano. Il tema è attuale e concerne il discorso Covid-19 su cui si è scatenata una bagarre tremenda sui dati. Qui non entro nella questione tecno-scientifica, perché non sono né medico né biologo, ma un altro tipo di “animale pensante”, come i miei…

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Fisioterapie interrotte, palestre e piscine chiuse, barbieri, parrucchiere ed estetiste, e tanti altri operatori senza prospettive, artigiani e piccoli commercianti in ginocchio, i giornali si acquistano in edicola, ma i tabacchi no, se non dai distributori automatici, i 600 euro non arrivano, neanche quando li hanno richiesti i notai (aaah come mi dispiace questa cosa!)

Se le riaperture delle attività economiche in modo micro-geografico, in base alla situazione epidemica, come fa scrivere Colao su un quotidiano importante, saranno attuate, mi chiedo perché non si aggancia a questa scelta anche quella della riapertura delle piccole attività, sempre nel rispetto delle norme che tutti conoscono. Guardando i “grandi” della politica, da Conte in giù (posto che queste persone abbiano una dimensione umana e professionale significativa) vien da chiedersi: ma questi si rendono conto della situazione vera, nella…

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Nelle “fauci” delle “soglie psicologiche”

…fasulle, rischiamo di essere. Il calembour del titolo mi è venuto d’istinto, dopo aver sentito il whishful thinking (profezia che si auto-avvera) del funereo virologo americano (purtroppo di origini italiane), e il sintagma giornalistico delle soglie. Diagramma di soglia Il “Fauci” ha minacciato il mondo sulla ripresa del virus a ottobre e la stampa parla di soglie in USA. La prima sarebbe quella del superamento del milione di infettati. La seconda, il superamento dei decessi da Covid-19 (?) del…

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“Inimmaginabile” (copyright odierno del ministro della cultura Franceschini), impensabile, etc.

Quando stamane ho sentito il ministro Franceschini definire “inimmaginabile” la reazione forte e coesa all’epidemia da parte degli Italiani ho trasecolato, ma non più di tanto, perché so quanto solitamente siano sciatti e superficiali il linguaggio e le espressioni dei politici. Che significa “inimmaginabile”? Che non si può immaginare, questo letteralmente. Ma, se approfondiamo il pensiero che produce questo aggettivo così forte, ci accorgiamo che Franceschini, non so quanto volontariamente o involontariamente, pensa che gli Italiani non siano in grado…

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Il “terzo paradigma” per una nuova vita

Continuo il pezzo precedente approfondendo, come oggi può essere possibile, per me. Epidemie nel Medioevo La grande storia racconta, tra battaglie, vittorie e sconfitte, tra conquiste e perdite, tra guerra e politica, economia e carestie, anche di epidemie, malattie, dolore e morte. Racconta di speranza e disperazione, di religiosità e fanatismo, di indifferenza e passione. Peste, fame e guerra, a peste, fame et bello… libera nos, Domine, come recita l’antico tropo liturgico recitato nelle Rogazioni per i campi…

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La manipolazione dell’entusiasmo è in effetti il germe della mancanza di libertà

A pagina 429 dell’impressionante cronaca di Milovan Dijlas narrata nel volume La guerra rivoluzionaria Jugoslava. 1941-1945 Riflessioni e ricordi, edito da L.E.G. di Gorizia, trovo questa riflessione profonda, intelligente, illuminante di ciò che accade durante le guerre rivoluzionarie, sempre, forse, in ogni tempo e luogo. (Milovan Dijlas) Quei quattro anni sono stati un passaggio cruentissimo della lunga storia balcanica e, per certi versi, un prodromo, un annuncio di ciò che sarebbe (quasi) ri-accaduto cinquant’anni dopo, negli anni ’90. Quei popoli…

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Giuseppe il “sociologo”, ovvero la neuro-biologia della malvagità: se così è, può darsi anche una neuro-etica?

Continuo la mia riflessione sul libero arbitrio e sulle capacità/ possibilità di scelta per il bene o per il male dell’individuo umano. Questa volta parto da un racconto fattomi da una persona di origine meridionale, un signore calabrese da molti anni in Friuli, ma capace di narrare con grande efficacia il clima sociale e la cultura di quelle plaghe, che ha favorito l’insorgere, prima di un “familismo amorale” e poi delle forme strutturate di mafia, con ciò che comporta…

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Soleimani, Bagdad, 3 gennaio 2020; nonno Agostino e quota 85, Carso, Prima guerra mondiale, 6/ 7 Agosto 1916

Ogni cosa ha un inizio. Se non percepiamo quando accade l’inizio ci facciamo domande. L’inizio del mondo potrebbe coincidere con l’inizio del tempo, parola di Hawking e di sant’Agostino. E una fine. Ogni cosa ha una fine, ma anche un fine (Aristotele). La fine è cosa diversa da il fine, poiché la fine può essere sostituita per quasi omonimia dal lemma “termine”, mentre il fine significa la ragione per la quale un essere umano, ma anche un animale o…

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La “micosi” del male nelle sue varie declinazioni etiche e storiche, sotto i profili: fisico, morale e metafisico. Da sant’Agostino a Hannah Arendt

Il concetto riportato nel titolo  si trova nel carteggio che intercorse negli anni ’60 del secolo scorso fra Hannah Arendt, famosa per il volume La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme, pubblicato nel 1963, e Karl Jaspers, suo maestro dopo Heidegger. Una micosi è una diffusione fungiforme, per cui il male viene descritto come un’epidemia, quasi, come potesse intaccare qualsiasi vivente, per suggerne la linfa e berne anche il sangue. Quasi vampiro, il male, per Jaspers e Arendt, come…

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La baionetta e la pietra

La guerra era iniziata da un anno per l’Italia e le cose non andavano bene, se “andare bene” in una guerra vuol dire uccidere nemici, distruggere città e creare terrori inimmaginabili. Molti fronti erano aperti, a Est come a Ovest. L’Italia era entrata in guerra, come nella Prima grande guerra, qualche mese dopo che la Germania l’aveva scatenata, invadendo la Polonia. Il tema storiografico e morale delle responsabilità dell’inizio di questo terribile evento non è di facile spiegazione, per…

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