La felicità, fecondità, (latino fecunditas, dal sanscrito “fe”) o, in greco, makarìa, non si dà in continuo, tuttalpiù la gioia, una sorta di contentezza, come quella descritta sotto ne “L’odore dei tigli”, un sommesso stare nell’incanto dolce del ricordo (memoria del cuore), che viene ricostruito dai flussi mentali. La gioia, invece, è il gaudium, una specie di sentimento tranquillo, di completezza, un accorgersi della bellezza, e quindi un correggere le proprie pretese (in latino accorgersi deriva da ad corrigendum, cioè correggersi). La…
viaggio
Dì loro che la mia fronte/ è stata bruciata/ là dove mi baciavano (C. Alvaro)
Caro lettore, cammino sulle orme del tenente Rommel. Lungo e tortuoso è il sentiero della memoria sullo spalto di confine del Kolovrat, Prealpe Giulia da cui i Turco-Bosniaci entravano a fine ‘400 fin nella pianura del Friuli, e prima di loro gli Unni, gli Avari, gli Ungari. Terra di Confine. Kobarid e lo smeraldino fiume, in fondo. Combattimenti come “via crucis” ignote ai presuntuosi imbelli generali italiani, disonore sia su Cadorna il fucilatore e Badoglio l’inetto. Trincee ovunque, dove…
Nibali
Quando la schiena ingobbita dà tutta la sua forza per la progressione, esulto in silenzio. Dentro di me e pensando all’epos degli antichi racconti di mio padre. Era il suo ciclismo, quello di Gino e Fausto -li chiamava per nome come fossero vecchi amici-, di Magni, Bobet e Stan Ockers, di Robic e Charly Gaul, ma lui andava indietro con la memoria adolescente fino a Bottecchia da Colle Umberto, bersagliere come lui, ai fratelli Pellissier, e poi a Girardengo,…
Il rifugio di Montale
Tra Ponte Santa Trinita, Palazzo Pitti e Boboli, verso la Porta Romana, a Firenze, c’è la “Pensione Annalena”. Un palazzo nobiliare del ‘400, come racconta Machiavelli ne Le Istorie Fiorentine. Riferisce una bella brochure dell’albergo: “(…) Annalena, figlia della Contessa Orsini e di Galeotto Malatesta, signore di Rimini, rimasta orfana di ambedue i genitori, venne affidata, prima al Conte Attilio Vieri dei Medici e poi adottata, insieme al suo immenso patrimonio, dal cugino Cosimo dei Medici, che con…
Gli scherzi dell’ombra e il sentimento del contrario
Non mi sembra inutile considerare la vita umana come un doppio, la vita del corpo animato cangiante nel tempo, e la sua ombra, che lo segue… o, a seconda dell’ora del giorno, lo precede. Nella vita procediamo, a volte sicuri, a volte incerti, a volte indecisi tra sicurezza e timore. Così è per tutti, anche per chi esercita un grande potere, e spesso ha capogiri da altitudine, come sulla cresta di una grande montagna che dà su…
Volesse il cielo che i colori… in questa stagione triste
…diventassero più nitidi, e i contorni definiti, sembra di cogliere nel vento. La pianura è battuta da raffiche urgenti, e la pioggia ricorda autunni passati e ne preconizza di futuri. I colori sono un sentimento del tempo e dello spirito. Si stagliano in fondo all’orizzonte e qui vicino, temperando la stagione di tristezza che viviamo. Questa Italia sembra non uscire dal mediocre lacerto in cui si trova, da tempo. La politica è squallore quasi ovunque, e chi rappresenta…
Tin Piernu, o delle Valli favolose
Tin Piernu da Tercimonte-Tarčmun (1922-1990), alle pendici del Matajur, Benecia, era Valentino Trinco, pronipote di mons. Ivan Trjnko, cultore insigne delle culture locali. Lo trovo in un libro meraviglioso, qui su nelle valli, in cerca di filosofie comuni e solitudini, nei limes estremi, là dove il cielo non ha confini. Adonde el cielo no tiene frontera. Fotografo, falegname, muratore, elettricista, pittore, intagliatore, Tin Piernu. Uomo elegante, bello, olivastro, probabilmente di cromosomi turco-bosniaci, ché a fine ‘400 questi…
Voci silenti di villaggi arcani
Dicono che ivi passarono i Turchi, e prima ancora i popoli dell’Est, gli Unni, gli Avari, Barbari con le barbe lunghe parlanti lingue gutturali. Dicunt. Narratur. Si dice, narrasi, a dìsin, par furlan. Le Valli dell’Erbezzo, del Cosizza e dell’Alberone, frementi tributari del fiume smeraldino, della Città di Cesare. Ero stamani per villaggi arcani, Valli dormienti e case silenziose, il bosco e la pietra, in fondo al mondo nostro, est est est della bella Patria, e sguardi verso il cielo nuvoloso.
Al di là del tempo
Vi sono momenti in cui si percepisce l’eternità, specialmente se si sta in ascolto delle cose, nel fondo dell’anima. Ed è una dimensione essenzialmente metafisica, come in certi quadri di Magritte o di De Chirico Possono essere anche canzoni, o un film visto di primo mattino. E’ capitato stamani, che mi son messo a guardare, ripacificato con me stesso e con il mondo dalla dies dominica. Davano un classico del ’61, premiato a Venezia, con un Albertazzi…
Migrazioni
I popoli migrano come nel vespero, stormi d’uccelli neri (cf. San Martino di G. Carducci), e i pensieri pure, esuli che van via dalla patria. Le patrie lasciano partire uomini e donne, bambini e vecchi. Cambiano le vite nelle culture nuove e anche la natura delle cose, le lingue si intrecciano e si incontrano, come quelle delle ragazze “Erasmus” morte a Tarragona. L’autista del bus si era addormentato, guidando alle 4 del mattino. Qui sopra ero con Roberto a Leningrado,…