Leggo sulla stampa e ascolto dalle tv che la Giunta Gualtieri di Roma ha deliberato di costruire un museo in memoria della Shoah nel quartiere di Villa Torlonia (che rinvia a memorie connesse e poco allegre). La popolazione locale ha reagito inviando una lettera-istanza al signor Sindaco del seguente tenore, che parafraso: “In tempi nei quali le vicende del Vicino (forse hanno scritto “Medio“, come al solito, errando in “buona” compagnia) Oriente interpellano tutti, soprattutto dopo le drammatiche vicende del…
Stress lavoro correlato, perché è importante
(Ricevo e pubblico molto volentieri questo articolo dal dottor Simone Coren, psicologo, che ho visto crescere, sia nella sua carriera di studi e che attualmente seguo con attenzione nella sua carriera lavorativa, particolarmente esperto e dedito al tema e alla gestione delle Risorse umane in azienda) Il concetto di stress lavoro-correlato è diventato sempre più fondamentale nel contesto dell’ordinamento italiano con il D.lgs. 81/08, il Testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
La drammatica commedia recitata nello Studio ovale della Casa Bianca una decina di giorni fa tra Zelensky, Trump e Vance, alla presenza dei media (mio papà Pietro sarebbe sbottato in questo modo, con piena ragione: “un’americanata”), mi ha ispirato un vecchio detto di Voltaire: “il lavoro umano è stato inventato dagli dèi olimpici, su suggerimento di Efesto-Vulcano, che preparava gli arredi dell’Olimpo, per combattere la noia, il vizio e il bisogno.” Gli “dèi” olimpici avevano gli stessi difetti degli esseri umani. Ciò detto, l’acidità dell’umano carattere, specialmente quando si invecchia, può fare il resto, danni compresi, oppure no
Fra i tre personaggi citati nel titolo è accaduto un dramma, che si colloca certamente fra la tragedia per i toni, e la commedia per i contenuti del confronto, se non fosse che anche i contenuti si collocano sul versante tragico, poiché si tratta di una guerra tra due nazioni. Qui non ne scriverò nello specifico, perché chiunque ha già letto e sentito (e forse anche ascoltato) e legge e ascolta anche troppo in tema, che però è già…
Tra i personaggi della vecchia Europa Emmanuel Macron si sta distinguendo, ma non in positivo, in tempi nei quali sarebbero necessarie figure di statura ben diversa, ovvero del declino di un uomo non poco presuntuoso e abbastanza mediocre, direi quasi ridicolo, oramai poco amato dai Francesi e protetto da una legislazione costituzionale sempre tendenzialmente imperialeggiante, mediante il modello istituzionale del semi-presidenzialismo. I Francesi, fin dalle monarchie assolute del XVI secolo hanno quasi sempre preferito (per quanto possibile) gli “uomini forti” (da Luigi XIV il Re Sole, passando per Napoleone Bonaparte, Luigi Napoleone III fino al generale Charles De Gaulle, e… basta). Se ricordiamo (ai Francesi) che due millenni fa in Italia c’era Caio Giulio Cesare e in Gallia (Francia) Vercingetorige, non ci sorridono più (se mai lo fanno, talora forzosamente; mia mamma che visse a lungo a Torino come ragazza a servizio da un ufficiale in pensione della cavalleria sabauda, il Colonnello Torquato Vanzi, mi diceva che nel popolo era invalsa la frase “Piemontesi o Francesi, falsi e cortesi”), un po’ come ha fatto Macron qualche giorno fa, quando il Presidente Donald Trump ha lodato convintamente Giorgia Meloni (che, è ovvio, non paragono minimamente a Giulio Cesare, lo scrivo a scanso di accuse da parte di Elly Schlein e c., o di Giuseppi e sodali tutt’intorno). Un’altra constatazione storica che fa quantomeno “inquietare” (per non dire di peggio) i Francesi è dirgli che in realtà loro sono dei “Tedeschi occidentali”, così spiegandolo: Charlemagne, cioè Carlo Magno, re Franco era… Germanico, come gli Ottoni e i successivi imperatori del Sacro Romano Impero… Un’ultima cosa che li fa incacchiare è dir loro che sono dietro a noi industrialmente, e anche come agricoltura e vinificazione, nonché come ricchezze artistiche, dove l’Italia non teme paragoni con chicchessia. Ad esempio, se al Louvre togliamo la pittura italiana, che cosa gli resta di grandissimo in questa branca delle arti figurative? Rembrandt, Rubens e i loro Impressionisti. Per finire scherzando: loro, a Johann Sebastian Bach possono opporre più o meno Jacques Offenbach, che peraltro era alsaziano, quindi mezzo-tedesco. Vive la France, senza ironia. Basta così. Piuttosto servirebbe un sussulto collettivo del Vecchio Continente, al di là di divisioni tra le parti politiche, che sono in larga misura superate dai fatti: non solo per la presenza di Trump, ma per tutto ciò che è cambiato e che richiede altre chiavi di lettura e altre stature politiche rispetto alle attuali, capaci anche dell’opportuno cinismo realistico. Si studi la storia del XX secolo per comprendere i giorni presenti, specialmente gli anni che vanno dal 1933 al 1939 (chi la conosce sa che cosa intendo): può essere, perché no, maestra capace di impedire analoghi disastri
I grandi modelli morali della politica sono stati ampiamente elusi e delusi dalla politica contemporanea, da tutti, certamente dai dittatori e dagli autocrati, ma anche – se pure in modo diverso – dai rappresentanti eletti nelle democrazie liberali. Uno di questi è il Presidente della Repubblica Francese, storica maestra di democrazia. Intanto qui parlerò di quest’uomo, riservandomi altre modeste biografie per le prossime settimane. Dico subito che il Macron politico nulla ha a che vedere con i grandi personaggi (nel…
Il disordine globale: i “giganti” del mondo (Trump, l’ipertrofico bugiardo e narcisista patologico; Putin, il “patriota”, mandante dell’assassinio di Navalny; Xi Jin Ping, la sfinge comunista; Modi, il capo del popolo più grande ) e i “nani” d’Europa (e d’Italia) fra guerre di ogni genere, forza esibita per pre-potenza ed egemonia (Russia, Cina, USA), a volte necessaria per sopravvivere (Israele) e debolezze evidenti (Europa)
I cosiddetti “giganti” nel mondo attuale obiettivamente sono questi signori: Donald Trump, Vladimir Putin, Xi Jin Ping (quello che il povero Di Maio, mentore dell’avvocato Conte, chiamava “signor Ping”) e Narendra Modi, anche se per nulla eccellenti per particolari meriti o per qualità individuali. Circa le qualità soggettive di costoro c’è forse solo da piangere (o poco meno), salvo ammettere che tutti e quattro sono molto abili a difendere le proprie posizioni personali e gli interessi dei loro paesi.
I valori o principi o virtù morali dell’uomo, di cui destra, centro e sinistra politiche nulla se ne calono. Per disinteresse o per incompetenza?
Le Virtù sono le Qualità morali dell’uomo. Ecco le quattro principali virtù umane, o cardinali, classiche, presenti sia nella filosofia greca (Aristotele), sia nella teologia cristiana (Agostino di Ippona, papa Gregorio Magno e Tommaso d’Aquino), in seguito riprese dalla filosofia morale moderna (Kant): la “prudenza”, la “giustizia”, la “fortezza” (o “coraggio”) e la “temperanza”, ma, aggiungiamo, anche l’”umiltà”, il “silenzio” e l’”obbedienza”, tre virtù umane “integrative”, per una morale non solo religiosa ma semplicemente umana, completa, come suggeriva Benedetto da…
I vizi morali nei gruppi umani organizzati: scuole e università, partiti e politica, aziende, chiesa…, di cui destra, centro e sinistra politiche nulla se ne calono. Per disinteresse o per incompetenza?
Siccome l’uomo-individuo, cioè la persona, è fatto sempre allo stesso modo e si comporta – più o meno – sempre allo stesso modo in situazioni analoghe, sia che abiti nei condomini o in campagna, sia che lavori nelle scuole o nelle università, nel mondo delle imprese, nei partiti e in politica, nella chiesa e perfino nell’esercito, in tutti gli ambiti e ambienti si trovano le medesime virtù (forse talvolta un po’ pochine o debolucce, talaltra perfino eroiche) e i medesimi…
Caro PD, perché ti vergogni (forse) a usare la parola “socialista”?
So per certo sine ulla presunzione, che qualche lettore, soprattutto della mia parte politica, non sarà molto contento (forse detto eufemisticamente), leggendo questo pezzo. Di converso, posso forse immaginare un qualche compiacimento da parte di chi politicamente la pensa “dall’altra parte”. Ma, posso dirlo in modo brusco: non me ne frega nulla né dell’uno né dell’altro sentimento. E dico ancora una volta a quelli che mi rimproverano, quando muovo codeste critiche alla sinistra, di “fare il gioco delle destre”,…
La transizione evolutiva in natura, nella società e nei gruppi organizzati
Se siamo capaci di osservarla, la Natura ci insegna come funziona tutto, anzi “il tutto”, a partire da come funziona essa stessa, progressivamente, anche se a volte avvengono e si notano “salti evolutivi”, che predispongono il flusso a nuove modifiche più lente. (Charles Darwin) Nelle società civili e politiche accade altrettanto, come ci illustra, in questo caso, la Storia. A momenti di stasi possono succedere momenti di forte cambiamento, anche rivoluzionario, per poi riprendere un cammino di modifiche più progressive…
I pecoroni
Lo spirito gregario appartiene alla natura umana, così come – di contro – vi appartengono le opposte caratteristiche della leadership. Nel caso di cui qui tratto, è evidente che lo spirito gregario coinvolge molta parte (non so se la maggioranza, ma penso e spero di no) di una categoria di funzionari dello Stato, che assolvono a compiti della massima importanza nel civico ambito della società attuale, i magistrati. A distanza di due o tre anni non avrei mai pensato di…