Caro lettor settembrino, aaah quanti ne abbiamo e conosciamo che rifulsero e rifulgono di dubbia o immeritata gloria! O anche di qualcosa di meno. Gente dello spettacolo, specie televisivo, l’elenco è inutile (voglio dire tipo la D’Urso o la Ventura o Varriale), ma anche letterario, cultural-filosofico, socio-criminal-psicologico (i Crepet, le Bruzzone, etc.), molti partecipanti ai talk show che si qualificano solo in quanto “partecipanti” all’effimera visibilità mediatica. Nelle ultime due settimane ho leggiucchiato i racconti offerti dal Sole 24…
la bambina che incontrò il vento
Come capitava a qualcuno nei secoli passati, anch’io ho trovato un manoscritto, nel baule dei sogni… “In un tempo molto lontano, precisamente cinque secoli fa, il vento non esisteva. Una mia ava che si chiamava come me, dopo una sera di storie raccontate dalla nonna, …la bambina si mise in testa che il vento non esisteva. Il giorno dopo Beatrice si alzò al sorgere del sole e preparò subito una borsa fatta di pelle di pecora, dentro mise quel poco…
garbatissimi miei ospiti de “Gravo”
…per i non conoscitori, intendesi di “Grado”. Ospite dell’antica Isola del Sol, questa istàe ho avuto la fortuna di incontrar garbati ospiti, che non dimenticherò. L’onore che rendo qui è alla poesia culta e popolar del Pigo, alla storia particular di Bruno e all’intuizione intelligente di Benito. E questo onore rappresento con la stessa poesia che riscrivo senza tradusiòn: due liriche del Pigo, tratte dall’antologia curata da lui stesso “Despùo le caligàe“, edita dalla Associazione “Graisani de Palù”, Grado 2012 (pp. 132 e…
i cretini del sabato
…oggi è stata la giornata dei cretini, cretini a sbafo, cretini a iosa, cretini ovunque, i primi per strada, quelli che vanno a 38kmh dove c’è il limite di 50, quelli che vanno a 53,5kmh dove c’è il limite di 70, creando code stupidissime ed evitabili, quando posso (e anche talora quando non posso) questi non li sorpasso, ma li salto, lasciandoli lì fermi, in un lampo, i secondi nel parcheggio immenso e assolato della bella Grado, camperisti che…
Il racconto della laguna
Mie cari mamuli, go scoltà con atension il raconto che me gavè fato. E mi lo conto a modo mio, come son bon. La Laguna di Grado, specialmente el palù de sora, a est, è aperta sul mare con la Bocca di Primero, mentre quella occidentale si abbraccia con il mare per il Porto Buso, e di lì si va fino a Lignano oltre l’isola di Sant’Andrea, e a Marano e fino al fiume delle meraviglie, in latino Anaxum. Lo Stella.
che bello che era il cielo…
…quando eravamo bambini nella montagna. Se era d’inverno si andava con la zia a portare il latte munto alla latteria nel paese vicino, passando vicino al cimitero, e lì che paura!, ma poi le stelle su in cielo ci distraevano e ci incantavano… Quante stelle in cielo a dicembre, prima che venisse la neve e il freddo ci costringesse a stare chiusi nelle case di pietra, chiusi come si poteva, con mille spifferi, e se il vento mugghiava, la paura si…
la stanza della rinascita, o della perseveranza
L’uomo è alto e forte, giovane, la barba corta, giusta, lo sguardo diretto, ha il nome di un arcangelo. Vorrei mettere una sua foto ma si schermisce, e la cosa è da lui. In due mesi e mezzo mi ha ridato il ginocchio destro, che era svanito dietro un ematoma monstre, e la gamba debilitata, ora in ripresa. Vi è stata una virtù a sovrintendere il tutto, la perseveranza, che è una versione operativa della pazienza. sia da parte dell’uomo alto…
l’abiezione mediatizzata, o di starnazzanti buffoni
Caro lettor paziente, qui non metteremo illustrazioni (non ne ho trovate di adeguate), ma parliamo di fatti abietti, turpi, infami, di degradazione morale, bassezza, depravazione; nulla a che vedere con una situazione di abbassamento per ragioni ascetiche…, e di starnazzanti buffoni, dal Mohammed pakistano di Brescia che parla in tv dopo aver spappolato la faccia a due persone con un fucile a canne mozze, risalendo indietro fino a Pietro Maso, capello tirato e sguardo informe che dice di aver trovato i genitori ammazzati,…
buona festa dell’Assunta… ops buon Ferragosto…
Inizio, forse inopinatamente, l’argumento in titulo con una poesia in “graesàn”, il meraviglioso dialetto venetico della bellissima e antica Grado, di Domenico Marchesini, detto “Ménego Picolo Paciaroto”, pubblicato nell’antologia curata da Riccardo Pigo Grego “Despùo le caligàe“, edita dalla Associazione “Graisani de Palù”, Grado 2012 (a pag. 21). “Gera una vecia bruta e malignosa/ che ‘ndeva a domandah la caritae,/ Giovardi a via parahla de le porte…/ resteva quele femene strigae! La va un di là de la Nena,…
camminando camminando nell’unico sentiero
Caro lettor augustano, siamo in cammino. Sempre. Homines viatores… Sai che ne sono convinto, perché avrai letto (forse) più indietro la mia preferenza per la casa in affitto piuttosto che in proprietà, un luogo confortevole, ma che si può cambiare, a seconda del cammino, della direzione, del senso. Le fondamenta in questo caso non sono infisse nel terreno, ma nell’anima, che talora è anche vagula, blandula, alla ricerca infinita… Senti qua cosa ci racconta Martin Buber in La leggenda…